CLVIII. Live with him is horrible

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Leggete lo spazio autrice.

È importantissimo.

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-Eren...ci dispiace davvero tanto- Abbassarono lo sguardo Petra e Armin dopo le ultime parole dette dal castano, non riuscendo a dire nient'altro.

-Non sarei mai riuscita a pensare ad una cosa del genere.. .non credevo che tu avessi avuto un passato così difficile- Borbottò la rossa alzando nuovamente lo sguardo, incontrando quello cerchiato da occhiaie del castano.

-Sei sempre così felice... così sorridente- Aggiunse Armin ancora scosso dal racconto del giovane.

Erano passate due settimane e mezzo.
Due dannatissime settimane e mezzo da quando Eren viveva con quel pallone gonfiato di suo zio.
Aveva cercato di nascondere il malessere ai suoi amici, riuscendoci solo in parte.

Armin e Petra avevano intuito già da poco più di una settimana che il ragazzo non stava molto bene, decidendo così di approfittare dell'intervallo scolastico per chiedergli cosa fosse successo.

Lui se ne era uscito raccontando tutta la sua storia e i due, anche se perplessi, lo avevano ascoltato fino alla fine.
Non gli avevano di certo chiesto la sua vita, ma comunque non lo avevano fermato quando aveva iniziato a parlare.

Saranno state le occhiaie pesanti, oppure le maniche della felpa tenute basse a coprire dei lividi sui polsi, oppure quel piccolo taglietto vicino all'orecchio a fargli capire che non dovevano dire niente fino a quando il castano non fosse rimasto in silenzio.

Certo, a volte era capitato che il loro migliore amico si fosse preso una pausa per mettere ben in chiaro le idee o, magari, per trovare le parole giuste per continuare il racconto, o addirittura per trattenere le lacrime, in cui loro stavano per aprire bocca, ma subito si fermavano nel sentire nuovamente la sua voce parlare.

-Eren... ma tutto questo cosa c'entra con questo tuo stato d'animo?- Chiese titubante Petra. Avevano notato una certa instabilità nella voce del castano, segno che desiderava piangere ma si tratteneva, per cui doveva andarci cauta e non toccare tasti troppo dolorosi per il ragazzo.

-Circa diciannove giorni fa è venuto a bussare al nostro campanello mio zio, portandomi via con lui a casa sua- Confessò abbassando lo sguardo, mentre gli altri due sbarravano gli occhi e spalancavano la bocca sbalorditi.

-O mio dio...e ti sei fatto trascinare da lui!? Non potevi denunciarlo alla polizia dopo quello che ti ha fatto!?- Domandò Armin aggrottando la fronte, perplesso.

-No...ci sono stati altri intoppi e non possiamo- Disse evasivo, facendo così tacere le domande che frullavano nelle menti dei due amici. Se Eren non voleva parlarne loro non lo avrebbero di certo costretto!

-Oh...Eren...e non c'è proprio nulla che puoi fare?- Gemette la rossa malinconica.

-Levi, poco prima che me ne andassi da casa, mi ha detto di fidarmi di loro, che Hanji aveva in mente qualcosa per risolvere questa faccenda... però io è già da tanto che aspetto- Sospirò appoggiando un gomito al banco, reggendosi il viso con il palmo della mano.

-Eren... quei lividi sui polsi...- Sibilò Petra, cercando di usare un tono dolce mentre gli accarezzava amichevolmente una spalla.

-Li avete notati?- Chiese leggermente sorpreso, coprendosi meglio il punto da loro nominato con il maglione nero che indossava. Quello di Levi.

-Di sfuggita- Confessarono all'unisono, ma questa volta non ebbero tempo per arrossire e guardarsi come al solito. Il loro migliore amico era in una faccenda disastrosa, per cui quelle sciocchezze dovevano restare fuori dai loro discorsi.

I need you •Ereri• ITA [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora