CLXIV. Revenge!

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-Quanto tempo, eh?- Lo fulminò con lo sguardo Grisha.

-Grisha! Carla! Che bello potervi rivedere!- Finse un sorriso nervoso mentre fremeva appena.

"Dio quanto godo a vederlo in questa situazione"

-Dove hai mandato Eren?- Lo interrogò Carla con una voce così arrabbiata da quasi far paura pure a me.

-Eren? Oh... ecco... sai com'è... quando me lo avete affidato ho pensato di mandarlo a qualche babysitter per un po- Rise nervosamente, pizzicandosi le mani.

-Babysitter? A me sembravano degli psicologi- Lo corresse irritato il padre di Eren.

-E dai Grisha... più o meno psicologi e babysitter sono le stesse cose-

Rivolsi una veloce occhiata alla parte opposta al corridoio, chiedendomi quando avessero intenzione di agire quei due fannulloni. Aveva confessato, dannazione!

-Perchè lo hai fatto!? Lo hai portato via dai suoi genitori! Da noi!- Lo incenerì lei stringendo i pugni.

-Non è vero... era bipolare e aveva bisogno di cure...- Mugulò lui.

-Bhe, Hanji Zoe è la psicologa più famosa di New York e di bipolarità no ne ha notata- Mi immischiai io, fulminandolo con lo sguardo.

-Non ti impicciare, arabo- Ringhiò quello fulminandomi con lo sguardo, mentre io facevo lo stesso.

"Pagherai caro quello che stai dicendo"

-Sentito? Non era bipolare! Li hai corrotti!- Si accigliò ancora di più la bruna.

-Ora hai esagerato!- Urlò l'uomo davanti a me, caricando un pugno per colpire in viso Carla.

Peccato che se la sarebbe dovuta vedere con me.
Afferrai la sua mano all'istante, facendolo girare con un veloce movimento della mano, bloccandogli entrambi i polsi dietro la schiena e portandolo con il petto contro il muro.

Niente sangue. Niente pugni. Niente calci.
Solo una semplice piroetta per poter difendere la donna.

Quello iniziò a dimenarsi nel vano tentativo di scappare, mentre i due facevano finalmente capolino dal corridoio.
Mollai la presa sulle braccia dello str*nzo solo quando i suoi polsi furono ammanettati, lasciandolo nelle mani dei due poliziotti.

-Le faremo sapere- Dissero andando via, lasciando noi tre fermi lì davanti.

-Grazie Levi- Carla mi sorrise leggermente imbarazzata, facendomi scappare un piccolo sorriso.

-Eren arriverà tra pochi minuti- Annunciai guardando l'orario, entrando nell'appartamento nobile di quello schifoso insieme ai genitori del mio adorato moccioso.

-Non vedo l'ora di poterlo vedere. Chissà quanto si sarà fatto alto!- Sorrise la donna nostalgica.

-Siete omofobi?- Domandai all'improvviso, facendo girare i due perplessi.

-Ehm.. no... perchè?- Chiese confuso Grisha.

-So che non dovrei dirvelo io, bensì Eren, ma la vostra reazione potrebbe essere troppo esagerata e farlo soffrire molto. Eren è gay- Cercai di usare il tono di voce più inespressivo possibile per non far intendere ai due come la pensassi io al riguardo, riuscendo per fortuna nel mio intento.

-Oh- Dissero entrambi all'unisono.

-Eren ha già sopportato molto. Se dovresse soffrire ancora non so cosa potrebbe succedere...- Borbottai.

-Me lo aspettavo da Eren. Non andava mai d'accordo con le bambine e stava sempre attaccato ai maschietti- Confessò la madre.

-È normale a otto anni stare con bambini del proprio sesso, Carla- Protestò Grisha.

I need you •Ereri• ITA [In revisione]Où les histoires vivent. Découvrez maintenant