CLXI. Wait, wait, wait....

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-Non lo so... non voglio diventare grande. Tutti i grandi sono sempre così tristi e pieni di risponsabilità- Scosse lui la testa, incerto effettivamente su cosa rispondere.

-Si dice "responsabilità", Eren- Rise lei -Allora alla mamma non vuoi dare un nipotino o una nipotina?- Domandò poi. [Prima fallo crescere, poi pensi ai marmocchi che ti ritroverai come nipoti]

-Non lo so- Sbuffò annoiato tornando a guardare il cielo cupo e notturno fuori dalla finestra, leggermente illuminato dalla luna e, di tanto in tanto, dai lampi.

-Non vuoi trovare una fidanzata?- Domandò poi la donna facendo sedere il piccolo sul suo grembo. [Ancora con questa storia!? Prima fallo crescere almeno, dannazione!]

-Non lo so. Cosa me ne faccio?- Chiese con la stessa innocenza di sempre che, come ogni volta, fece ridere intenerita la madre.

-La ami- Rispose lei accarezzandogli la guancia ancora un po appiccicosa per via delle lacrime di paura versate in precedenza.

-E cosa me ne faccio dell'amore? A cosa serve?- Chiese ancora, facendo sorridere la più grande.

-L'amore è un'emozione, Eren. È strana, lo sai? È un misto tra felicità, affetto e tante altre cose che non saprei nominare. Con l'amore puoi vivere- Gli diede un bacio delicato sulla fronte, mentre il castano la ascoltava come ammaliato.

-Senza amore si può vivere?-

-Si, ma è una vita triste. Se non hai qualcuno da amare, a chi lo dai tutto il tuo affetto?-

-A te e a papà- Rispose scioccamente, facendo scoppiare in una grossa risata la madre.

-No piccolino mio! L'amore che dai a noi due è differente dall'amore per una fidanzata!- Scosse lei la testa, ridacchiando ancora.

-Perchè è differente?- La interrogò ancora una volta, confuso.

-Il perchè lo scoprirai quando ti innamorerai di qualcuno- Rinunciò lei alle spiegazioni, sorridendo mentre accarezzava la schiena del bambino seduto sulle sue gambe.

-E come capirò di essermi innamorato, mamma?- Il solito curiosone, quel piccoletto. A volte i suoi genitori si chiedevano dove trovasse tutte quelle domande da porre anche prima che loro potessero rispondere ad almeno una.

-Bhe, quando vedrai due begli occhioni e sentirai il cuore battere velocemente e le farfalle nello stomaco, allora significa che ti sarai innamorato- Sorrise guardando il cielo all'esterno, ammirando un lampo mentre si diramava all'orizzonte velocemente.

-Ma mamma! Le farfalle sono belle, ma non si devono mangiare!- La guardò confuso, grattandosi la nuca.

-Ma no! È un modo di dire, Eren!- Rise lei per l'ennesima volta, facendo imbronciare puerilmente il più piccolo.

-Cos'è un modo di dire?- Non riuscì a rimanere in silenzio a fare l'arrabbiato come avrebbe voluto, dando sfogo alla sua voglia di sapere.

-È quando dici qualcosa per far intendere altro- Spiegò lei, mentre il castano sbuffava.

-Mamma, ora ho capito perchè non hai fatto la maestra... non sai spiegare bene!- Mugugnò incrociando le braccia al petto, facendo ridere intenerita la donna.

-Eccomi!- Dalla porta fece capolino il padre, tenendo tra le mani due torce.

-Papà, la mamma non sa spiegare bene!- Sbuffò il castano scendendo dalle braccia della madre, mettendosi in piedi sul pavimento e prendendo una delle torce gli stava porgendo l'uomo.

I need you •Ereri• ITA [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora