-Ok...- Finalmente si schiarì le idee -Ma, allora, desideri tutt'oggi fare questo lavoro?-
-Mhmh- Annuì con un cenno del capo.
-E allora perchè non cerchi questo lavoro?- Domandò ancora una volta.
-Perchè non accettano persone come me. Tu sai che a New York sono tutti molto razzisti e questa voce che dice in giro che io sia arabo non mi mette sotto una buona luce- Spiegò alzando le spalle, senza però girarsi a guardare negli occhi il castano.
-Ma tu sei americano...- Borbottò Eren.
-Fallo capire agli altri. Non ti credono- Scosse la testa -Quello era ed è un desiderio che non si avvererà mai...è un po come dire "Ho un sogno nel cassetto, peccato che ho venduto il mobile"- Alzò di nuovo le spalle.
-Sei un pessimista- Mugulò Eren, facendo girare l'altro.
-Non sono un pessimista. E non sono nemmeno un ottimista. Sono realista- Ribattè guardandolo aggrottando appena la fronte -E, comunque, non ti preoccupare per me. Ormai mi sono rassegnato anni fa al fatto che quello è solo un sogno e che tale resterà- Sorrise in un modo innaturale, facendo rattristare ancora di più il castano.
Sapeva bene cosa significava avere un desiderio e non poterlo realizzare, per cui quella malinconia e quel dolore si può dire che lo capiva.
Si, perchè quel sorriso in realtà stava solo nascondendo i veri sentimenti del moro, reprimendoli all'interno.
E di conseguenza gli venivano le crisi...
Levi tornò al suo lavoro con quel sorriso che subito sparì quando si fu girato, lasciando posto solo per un secondo ad un'espressione malinconica.
-Levi...- Sussurrò il ragazzo, finendo il panino e avvicinandosi da dietro al moro -Lo so quello che provi..- Lo abbracciò per il collo, baciandogli l'orecchio.
-Ah si? Cosa provo, sentiamo- Domandò con tono da sfida, irritandosi.
"Stupido lui e la sua dannata maschera... poi gli vengono le crisi" Pensò il ragazzo.
-Tristezza... rabbia... depres-
-Io non provo niente di tutto ciò. Non mi interessa per niente se non faccio il lavoro che volevo fare da piccolo- Lo interruppe bruscamente.
-Mah... se lo dici tu- Si arrese il ragazzo, sciogliendo l'abbraccio e mettendosi dritto.
Prese la chiave da sopra il comodino andando a chiudere la porta, posando poi l'oggettino al suo posto. Non ci teneva a ricevere ramanzine dal moro sul concetto del ragazzo che si basava sul "il disordine è il mio ordine".
Prese un grissino dalla confezione che teneva ancora in tasca, mettendoselo tra le labbra e abbracciando nuovamente il collo del più grande da dietro.
Levi, nel vedere lo snack, inevitabilmente si fece scappare un sorrisetto, seguito da lui che si sporgeva di poco per poter prendere in bocca l'altra estremità.
Ormai conoscevano a memoria quel giochetto, e sembrava quasi di star leggendo un libro che già si conosce.
La prima volta lo capisci, ti piace e lo rileggi.
La seconda volta scopri qualcosa in più.
La terza capisci qualcos'altro.
La quarta vuoi ricordare tutto nei minimi dettagli.
La quinta vuoi gustartelo di nuovo.
Diventava quasi una droga quel giochino.
Eren come sempre stringeva il collo del più grande in un abbraccio cercando di stargli il più vicino possibile e soddisfando sia il suo desiderio di affetto che di cioccolato.
Levi, invece, lo stringeva per il bacino, ma dato che quella volta il ragazzo era dietro di lui si limitò a stringere ritmicamente le ciocche dei suoi capelli, mugulando e spingendo la testa del più piccolo sempre più vicino alla sua.
Il castano, al terzo round, approfittò della pausa per prendere il grissino e per riempire i polmoni d'aria per girare attorno alla sedia, andandosi a sedere a cavalcioni sulle gambe del più grande.
Nuovamente il gioco ricominciò, mentre il moro abbracciava finalmente il bacino dell'altro, mugugnando appagato quando sentì le labbra del giovane sulle sue.
Eren, invece, riprese ad avvolgere il suo collo con gli arti, mentre le gambe si incrociavano dietro la sedia. Ogni volta che le loro bocche si toccavano, Levi muoveva appositamente i fianchi, facendo sfuggire gemiti ovattati e soffocati al fidanzato.
Il moro gli strappò di mano il pacchetto, gettandolo sulla scrivania, mentre con una mano saliva lungo il petto liscio del giovane da sotto la felpa, fermandosi a torturare con le dita quei bottoncini di carne baciando e mordendo nel frattempo il collo con vigore.
I piagnucolii di Eren si fecero più acuti, mentre muoveva languidamente i fianchi sulle gambe dell'altro, facendo sfiorare i loro inguini di già eccitati.
-Levi... fermo... N-non devi... sistemnh... il computer?- Ansimò senza fiato, tirando i capelli corvini dell'altro pur di non farsi scappare gemiti troppo acuti.
-Ci vorrà un po prima che finisca il backup... abbiamo abbastanza tempo- Gli lasciò un succhiotto sulla parte più bassa del collo, alzandosi e tenendo il castano in braccio.
Ghignò quando mise seduto il giovane sul letto, ammirando le condizioni in cui era ridotto il suo piccolo: ansimava con la saliva che colava dal labbro, mentre lo guardava con i capelli totalmente in subbuglio, implorandolo con uno sguardo eccitato di toccarlo ancora. Nell'aria si sentiva un odorino acre e pungente, mentre Levi apriva la zip dei jeans del ragazzo scoprendo i boxer totalmente bagnati di liquido pre-seminale.
-Ora ci divertiamo-
-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*
PACE.
GODETEVI LA PACE.
GODETEVELA.
MUAHAHAH.
Comunque ieri, da scema insensibile, non ho chiesto:
COME STATE?
Mi riferisco al terremoto, eh.
Tutto ok? Spero di si diamine 😢😵
Ok patati, stiamo già al 150esimo capitolo! O.O
CONTENTI?
DEHEHEHEHEE.
Vi ricordo di lasciare like se vi è piaciuto questo capitolo, di inserirlo in libreria se ancora non lo avete fatto, e di iscrivervi al mio profilo per sapere tutte le novità!
Bye Bye!
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I need you •Ereri• ITA [In revisione]
FanfictionAttenzione! Warning! BoyxBoy! Don't like?=Don't read! Premetto un paio di cosine: -Ho di già scritto 139 capitoli e ancora devo completare il libro! -Ogni capitolo è abbastanza lungo, aggiornerò ogni 1-2 giorni, ci saranno curiosità, foto e video i...
CL. Programmer
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