I need you •Ereri• ITA [In revisione]

CXXV. It is wrong to be moved?

-No no no no no no! No!- Scosse velocemente la testa, saltellando sulle punte dei piedi dalla felicità.

-Allora tua mamma ti ha detto che ti comprerà un frigo da mettere in camera!- Pensò ad alta voce Jean, facendo ridere tutti gli altri.

-No no no no! No no!- Continuò a saltellare come un coniglio, super elettrizzata.

-Allora cosa è successo?! Tuo padre ti ha comprato un abbonamento mensile di pizze a domicilio!?- Sbuffò Mikasa, venendo da dietro le spalle della ragazza, andandosi a sedere dopo sul banco di Eren.

-MAGARI! MA, NO! NO, NO E NO! POSSIBILE CHE NON CI ARRIVATE!?- Ululò lei, mandando giù un'altra manciata di patatine.

-Allora cosa è successo!? Dillo tu!- Chiesero tutti all'unisono notando che, ormai, erano rimasti solo loro in classe.

-Ho preso sei meno nella verifica di Geografia!- Gridò, ridendo come una matta, trascinando tutti gli altri.

-Io ho preso sette e mezzo!- Esultò Marco mettendosi lo zaino sulle spalle, sorridendo.

-Io ho preso nove meno!- Esclamò Mikasa, scendendo dal banco del ragazzo dato che tutti iniziavano ad avviarsi fuori da scuola.

-Noi due nove e mezzo- Dissero all'unisono Petra e Armin, guardandosi subito dopo negli occhi, arrossendo sviando lo sgaurdo.

-Io nove- Sorrise Eren, uscendo dall'aula seguito da tutta la comitiva.

-E tu Jean?- Tutti si girarono a guardalo, mentre Sasha sorrideva ancora.

-Quattro- Sbuffò lui, facendo roteare gli occhi -Quella lì mi odia, ve lo ho ripetuto mille volte!-

-Bhe...veramente, alla domanda "Quali e quanti sono i continenti?" tu hai risposto "È uno. Washington"- Borbottò Marco, beccandosi una gomitata al fianco dall'amico

-E allora!? Cosa vuoi dire con questo!?- Starnazzò lui, indignato.

-Bhe...Washington è la capitale degli Stati Uniti...non c'entra niente con i continenti- Si immischiò Mikasa, facendo borbottare Jean.

Arrivarono davanti al cancello, salutandosi tutti, con Jean, Marco, Sasha e Mikasa che se ne andarono per primi.

Petra, Armin ed Eren rimasero un po a discutere del film che avevano visto quel giorno a scuola nella lavagna LIM.

Si chiamava "Jona che visse nella balena". Per quanto il titolo fosse poco promettente, era stato un film bellissimo.

Trattava del nazismo, su cui poi avrebbero dovuto fare un breve tema.

Era la storia autobiografica tratta da un libro di un bambino che si ritrova a vivere nel fiore della seconda guerra mondiale in campi di concentramento.

La storia è molto tragica, ma fortunatamente lui viene salvato da un destino orribile che lo portava alla morte. Alla fine del film molte ragazze si erano commosse per varie situazioni [non vi spoilero niente...se dovete vederlo, poi si perde tutto il "bello"] vissute dal protagonista, malgrado ora viva in America, se non erro.

Anche Eren si era un po emozionato, asciugandosi subito quella piccola lacrima che aveva versato. Era sempre stato un ragazzo sensibile, cosa di cui non si era poi fatto chissà quale problema.

Mentre i tre discutevano, un gruppetto di ragazzi e ragazze della loro classe si avvicinò ai tre.

-Ueeee...Ueeee...Ueeeeeeee...- [....] Uno di loro imitò il pianto di un bambino, strofinandosi gli occhi con le mani.

-Ehy Petra, ti è piaciuto il film?- Rise una ragazza, guardando la rossa. Indossava un jeans attillato, mentre il maglione a scollo largo metteva in bella mostra la terza che portava. Era truccata fino all'estremo, soprattutto sugli occhi, da farla sembrare addirittura Nefertiti -Credo di no dato che hai pianto come una bambinetta- Rise poi, spalleggiata da tutti i suoi amici.

-Armin! Pure a te non è piaciuto il film!- Rise un ragazzo li vicino, facendo sviare lo sguardo al biondino. Ok, si era fatto scappare una lacrima, ma è pur sempre umano piangere. No?

-Vogliamo parlare di Eren? Ho sentito dire in giro che quando Connie e i suoi lo prendevano in giro lui piangeva tutto il tempo- Rise una ragazza lì vicino, anche lei identica ad un'oca.

-Dateci un taglio- Ringhiò il castano, notando che il gruppetto lo stava circondando. Lì vicino c'erano altri suoi compagni di classe che, incuriositi dalle risa, si stavano avvicinando per vedere cosa stava succedendo.

-Sul serio! Piangere per così poco! Mi fate quasi pensa...quasi quasi mi metto a piangere pure io- Un ragazzo dai capelli biondi si era messo ad imitare impacciatamente qualcuno che piange, mentre tutti i ragazzi intorno ridevano come matti, meno i tre.

Poi, all'improvviso, tutti sussultarono nel sentire una voce alle loro spalle parlare.

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Perchè ho scritto un capitolo con una trama così idiota?
Semplice:
Ormai la gente è totalmente insensibile, sia dentro che fuori.

Per insensibili intendo che dicono "Ma chissene di quel negro che fa la fame, peggio per lui che è nato lì" o "Che muoia pure quel tizio con il cancro, in fondo a noi che importa?" "Ahahahahahaha guarda quel bambino africano quanto é magro! Sembra uno stuzzicadenti! Ahahahahaha".
Perdonate le parole pesanti, ma ci sono persone che sono così.
E mi sembra ingiusto.

Una cosa è che non ti commuovi ma comunque comprendi la gravità della situazione, una cosa è che lo ignori, ridi al riguardo e fai il gradasso.

Mi sembra ingiusto.
Se avete qualcosa da ridire ditela, ma civilmente.
Siamo in democrazia, chiaro?

Io, personalmente, sono una persona molto sensibile che tende però a non farsi vedere commossa in pubblico dato che ci sono "persone" che se ti vedono in tale situazione ti ridono in faccia.

E voi? Siete sensibili?
E cosa pensate di queste "persone" che ridono dei problemi altrui e che ti ridicolozzano se ti vedono commossa/o?

Pensateci un po sù e vi accorgerete che questo mondo è più acido del previsto.

Vi ricordo di lasciare like se vi è piaciuto questo capitolo, di inserirlo in libreria se ancora non lo avete fatto, e di iscrivervi al mio profilo per sapere tutte le novità!

Bye Bye!