CXXV. It is wrong to be moved?

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-Allora rispondi alla domanda numero cinqu- Continuò ancora, agguerrito come non mai a scovare un errore da parte di Eren, venendo però interrotto dal biondo.

-E dai, Jean! Arrenditi! Eren ha studiato sodo, come puoi vedere, ora piantala!- Ridacchiò Armin, beccandosi un'occhiataccia dal ragazzo.

-Bravo Eren! Hai preso un voto altissimo!- Mikasa sbucò da chissà dove, stringendo lateralmente il collo del ragazzo in un abbraccio talmente forte da quasi strozzarlo.

-Mik...asa...mi...mi stroz...strozzi- Cercò di togliersela di dosso, arrossendo appena sia per l'imbarazzo che per la mancanza d'aria, scollandosela di dosso solo dopo qualche tentativo, venendo aiutato addirittura anche da Armin.

-Scusa! Non me ne ero resa conto!- Rise lei, coprendosi le labbra con una mano.

-Mnh...non importa- Il ragazzo si sfregò il collo, sistemandosi poi meglio la benda sull'occhio.

-Eren..quando te la togli quella benda?- Chiese Petra, indicando l'oggetto nero incuriosita.

-Domani...o forse dopo domani...dipende- Rispose lui, rimettendosi all'istante composto quando notò che la professoressa stava passando lì vicino.

-Signorino Kirschtein!- [È più facile partorire anzichè scrivere il cognome di Jean! E, anche se non ho figli, sono sicura che è così! °-° ] Lo richiamò la professoressa, avvicinandosi con quel suo solito maglione stravagante, dalle decorazioni floreali dai mille colori.

-Si professoressa?- Cercò di essere il più gentile possibile, nascondendo quell'odio profondo che provava per quella "vecchia gallina".

-La prossima volta cerca di studiare di più! Non andrai da nessuna parte con una media del genere! Non vorrai mica essere bocciato, vero?- Lo rimproverò lei, mentre il castano alle sue spalle tratteneva a stento le risate. Jean stava strappando pezzetti di carta sotto il banco, come a scaricare la rabbia, cercando di non urlare in faccia all'insegnante, scena molto comica, sopratutto per Eren -Perchè non prendi esempio dal signorino Jaeger?! Cerca di studiare di più o ti faccio bocciare!- La professoressa indicò il castano, facendolo sussultare all'improvviso, ghignando appena subito dopo.

Jean lo guardò per un secondo, fulminandolo con lo sgaurdo, mentre il ragazzo continuava a ghignare sotto i baffi.

-Hmpf- La donna si allontanò, attirata da un improvviso astuccio volante che aveva attraversato l'aula dalla parte opposta alla loro, permettendo così al castano di poter ridere in santa pace.

-Smettila, idiota!- Jean gli lanciò contro delle palline di carta, fermandosi all'istante quando sentì la campanella scolastica trillare rumorosamente.

Se questo poteva essere possibile, la confusione dentro la classe era aumentata a dismisura nell'esatto momento in cui un ragazzo vicino la porta aveva sentito la campana suonare, urlando come un dannato "LIBERTÀ!", seguito a ruota dai suoi amici.

Eren si mise in piedi, conservando la verifica dentro al libro di Geografia, posando poi tutto il materiale dentro lo zaino.

Armin e Petra lo imitarono immediatamente, indossando tutti e tre il giubbotto e mettendosi lo zaino sulle spalle.

-Ragazzi! È un miracolo!- Sasha sbucò alle spalle della rossa, facendola pure sobbalzare, mentre urlava sbandierando in una mano un pacchetto di patatine rustiche.

-Cosa è successo questa volta?- Rise Marco posando il diario nello zaino, accompagnato dall'amico.

-Fammi indovinare: hai trovato quel pacchetto di patatine da qualche parte che era ancora intatto- Ipotizzò il castano indicando gli snack che stava mangiucchiando, o meglio, divorando, la ragazza.

I need you •Ereri• ITA [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora