Portò le labbra sulla sua fronte, baciandola, scendendo poi lungo la tempia.
Passò per la guancia, andando poi sulle labbra, coperte dalla sciarpa.
Fece per abbassare l'indumento, ma Eren glie lo impedì, bloccandogli entrambi i polsi con le mani e sbattendolo al muro.
Tenne i suoi polsi all'altezza della testa sulla parete fredda, guardando gli occhi improvvisamente focosi dell'amato.
Avrebbe smesso immediatamente dato che non aveva voglia di moine e attenzioni del genere, ma avrebbe destato enormi sospetti su di lui.
Si sforzò di fare un "passo avanti", portando entrambi i polsi del maggiore sopra la sua testa.
Li bloccò entrambi con una mano, mentre con l'altra andò a coprirgli gli occhi.
Fece scendere appena la sciarpa, appiattendosi sul corpo del suo fidanzato, poggiando le labbra sulla sua tempia.
Scese con la lingua, raggiungendo quel lembo di carne sotto l'orecchio che Levi amava quando veniva torturato, iniziando a succhiarlo e a morderlo, attento a non lasciare nessun marchio.
Passò con le labbra lungo la mascella, inumidendola appena, raggiungendo il collo.
Lì lasciò tanti morsi e leccatine, sapendo che l'altro li amava su quella parte del suo corpo.
Infatti gli ansiti non tardarono ad arrivare, seguiti dal nome del ragazzo pronunziato continuamente.
Prese possesso di quelle labbra, leccandole fino a quando non le sentì del tutto bagnate, andando poi sull'orecchio del moro.
Lo leccò, mordendo la punta, facendo mugulare l'altro soddisfatto.
Scese sul lobo, succhiandolo, ponendo poi le sue attenzioni sulla mascella che baciò con attenzione.
Sentiva ancora quei sussulti quando lo baciava, ma ormai si era abituato.
Levi gli diceva di ignorare quei sobbalzi, eppure il ragazzo continuava a pensare che dentro, il moro, soffrisse.
-Eren... dai... hai scuola- Sussurrò tutto un tratto l'uomo, facendo sospirare sollevato il compagno. Non sarebbe riuscito ad andare avanti ancora per molto per il semplice fatto che lo stava facendo non per amore, bensì per non far alzare strani sospetti.
Lo lascio libero risistemandosi la sciarpa, notando con una piccola nota di piacere le goti arrossate dell'altro mentre apriva la porta di casa.
Uscirono di casa velocemente, andando a prendere l'auto lasciata in garage.
Il viaggio nella vettura fu silenzioso, accompagnato dalla canzone "Numb", dei Linkin Park, il gruppo preferito di Levi.
Arrivati davanti scuola, il moro fermò l'auto, guardando istintivamente il ragazzo.
-Dovresti scendere- Disse dopo qualche secondo in cui l'altro fissava il cancello, notando con timore che i tre gorilla erano lì che ridevano.
-Si. Scusa- Fece un sorriso forzato, aprendo lo sportello mentre scendeva -Buona giornata- Lo salutò poi, ricevendo un cenno del capo.
-A casa torni solo... io starò a lavoro- Lo avvisò l'uomo prima che lo sportello si chiudesse, ottenendo un "- Ok?-" di sfuggita.
Il castano rimase fermo ad osservare l'auto sfrecciare via, girandosi poi a guardare la scuola.
I tre lo avevano adocchiato, sorridendo beffardi mentre si scambiavano occhiatine divertite.
Fece vagare il suo sguardo intorno a sè, alla ricerca della sua comitiva, sentendo quasi subito una mano poggiarsi sulla sua spalla.
Si girò, vedendo quel solito caschetto biondo e quei due enormi occhioni azzurro mare, accompagnati come sempre da un sorriso timido.
-Ehy Eren!- Lo salutò Armin, mentre alle sue spalle si avvicinava Petra.
-Ciao Eren!- La rossa affiancò l'amico, muovendo la mano in segno di saluto.
-'Giorno ragazzi- Forzò l'ennesimo sorriso di quella mattina, notando che il resto del suo gruppo di amici si stava avvicinando.
-Ciao Eren!- Lo salutarono tutti in coro, meno Jean che fece un bel dito medio e Mikasa che si piazzò alla sua destra quasi subito.
-Eren!- La ragazza corvina gli diede una fugace carezza tra i capelli, sorridendo spaesata.
-Oggi si inizia con matematica- Piagnucolò Sasha mangiucchiando un pacchetto di patatine.
-Non me ne parlare, ieri ho fatto i salti mortali per poter fare i compiti. Erano impossibili!- Sbuffò Marco, ascoltato da tutti meno dal ragazzo, troppo impegnato ad osservare con la coda dell'occhio Connie, Erd e Marlo.
-Qualcosa non va, Eren?- Domandò Petra preoccupata.
-Non ho fatto i compiti-
-Tranquillo. Per oggi copierai da noi- Sorrise con un tocco di preoccupazione Armin. Solo lui e la rossa avevano notato un improvviso cambiamento di carattere in Eren, decidendo di non fare polemiche o iniziare discorsi che sarebbero finiti con un litigio.
"Chissà cosa gli sta succedendo" Pensò il biondo, dandogli una pacca sulla spalla.
"Resterò con Eren, qualsiasi sia il suo problema. Deve essere qualcosa di serio. Non è facile spegnere il suo sorriso" Storse la bocca Petra, voltandosi quando sentì la campanella suonare.
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MUAHAHAHAHAHA.
IL PROSSIMO CASINO SI STA AVVICINANDO SEMPRE DI PIÙ.
*sigh sigh* :'( *sigh sigh*
DEH.
AL PROSSIMO CAPITOLO GENTE.
FORZA, FATE IMPLODERE LE STELLINE! :D
Vi ricordo di lasciare like se vi è piaciuto questo capitolo, di inserirlo in libreria se ancora non lo avete fatto, e di iscrivervi al mio profilo per sapere tutte le novità!
Bye Bye!
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I need you •Ereri• ITA [In revisione]
FanfictionAttenzione! Warning! BoyxBoy! Don't like?=Don't read! Premetto un paio di cosine: -Ho di già scritto 139 capitoli e ancora devo completare il libro! -Ogni capitolo è abbastanza lungo, aggiornerò ogni 1-2 giorni, ci saranno curiosità, foto e video i...
CXIV. Why is he so strange?
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