CXIV. Why is he so strange?

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-No. Non vorrei mai essere un disoccupato- Scosse lui la testa e, in quel momento, una lampadina si accese nella mente del ragazzo.

Stavano parlando del capo di Levi, ne era certo.

Era stato quel gran pezzo di me-*coff coff*, sorry, volevo dire: quel gran pezzo di schifo a ferire il moro in volto.

Una scintilla di rabbia scoppiò nella mente del ragazzo che, inconsciamente, si accigliò.

"Chi si sente quel grassone!? Giuro che lo ammazzo di botte se prova anche solo a sfiorare di nuovo a Levi" Digrignò silenziosamente i denti, stringendo la felpa della manica in una morsa.

-Troverai un altro lavoro! Hai buone doti! Conosci tante lingue! Sei stato sempre il top a scuola! Sei un tipo sveglio!- Cercò di convincerlo lei, ottenendo solo occhiatacce e sbuffi.

-Non mi prenderanno mai- Ringhiò sostenendo lo sguardo color nocciola della bruna.

-Perchè!? Almeno provaci, dannazione! Provaci!- Gesticolò animatamente la donna, esausta di ripetere ogni giorno le stesse cose.

-Non ho un briciolo di possibilità...c'è gente migliore di me- La scostò delicatamente di lato, chiudendo le tendine della cucina dalla quale si vedeva la vicina di casa affacciarsi da dietro il vetro della sua dimora per vedere nella loro casa.

Ormai tutti e tre ci avevano fatto il callo e vedere quella signora lanciare continue occhiatine alla loro casa, cercando di vedere cosa succedesse da loro.

Era davvero stressante, specialmente perchè ogni volta che i due piccioncini se ne stavano in cucina dovevano ricordarsi di chiudere le tende, rischiando di essere colti nel bel mezzo di un bacio, magari anche un po "animato".

-Vecchia gallina...- Borbottò l'uomo, alludendo a quella donna che si ritrovava per vicina.

-Sei impossibile, Levi!- Sbuffò la bruna, sedendosi a tavola scuotendo la testa.

-Dovresti ormai essere abituata a questo mio caratteraccio- Si avvicinò al castano, tirandolo appena per un braccio, facendolo voltare verso di lui.

-Dimmi- Il ragazzo forzò un sorriso da sotto la sciarpa, guardando con occhi innamorati Levi.

-Oggi ti accompagno io a scuola- Gli diede una veloce carezza tra i capelli, facendolo alzare subito dopo.

-Ok. Ciao Hanji- Salutò la bruna con un sorriso.

-Ciao. E stai attento!- Ricambiò lei che, malgrado la situazione non si fosse risolta del tutto, ora si sentiva meglio. Del resto, era riuscita a riavere la parola del fratello.

I due uscirono dalla cucina chiudendosi la cucina alle spalle, attraversando il corridoio a passo veloce.
Raggiunto il pianerottolo si misero entrambi le scarpe e si sistemarono i giubotti, fermandosi per un attimo a guardarsi negli occhi.

Rimasero in silenzio, a fissarsi ancora e ancora, senza nessun rumore di sottofondo.

La mano del moro si mosse dopo un tempo che sembrò infinito, ma ancora insufficiente.

Si fermò sulla guancia del ragazzo, toccandola con delicatezza, sentendo la stoffa calda di quella sciarpa bordeaux riscaldargli parte del palmo.

-Dopo quanto tempo ci stiamo vedendo?- Chiese scrutando il ragazzo, come a trovarlo diverso, cresciuto.

-Una settimana- Rispose l'altro avvolgendo il polso dell'uomo con una mano, spostandola appena mentre scivolava con le dita tra quelle dell'altro.

-Pensavo una vita- Sussurrò lui, facendo un passo in avanti mentre bloccava il più giovane con le spalle al muro.

I need you •Ereri• ITA [In revisione]Where stories live. Discover now