Le tende si sono rivelate essere un vestito primaverile e un nuovo paio di scarpe per me.

E' incredibile che ricorra a dei trucchetti pur di regalarmi qualcosa: non accetta che voglia essere indipendente dal punto di vista economico e non accetta nemmeno i soldi dell'affitto della casa.

"Non ho dubbi che le piacerai tanto quanto piaci a me"
"E io che pensavo che tu mi amassi"
"Anche", sorride e ritorna a dormire in tutta tranquillità.

-

Quando finalmente atterriamo e scendiamo dall'aereo mi trattengo dal baciare la terra che calpesto e mi guardo intorno alla ricerca di un ragazzo biondo che assomiglia almeno un po' a Luke.

Jack dovrebbe essere già qui, da ciò che avevamo stabilito, e sono piuttosto agitata, al punto che quasi perdo di vista il mio ragazzo e sbaglio strada per recuperare la valigia.

"Tu fai questo ogni volta che vieni? Come fai a sopportare tutta la confusione?", gli chiedo oltre il brusio fastidiosamente alto.
"Le prime volte mi comportavo come te più o meno, poi ci ho fatto l'abitudine", alza le spalle e intercetta i nostri bagagli sul nastro.

Il cellulare mi vibra in tasca e tiro un sospiro di sollievo leggendo sullo schermi il nome Jack.

"Pronto?", rispondo allontanandomi per non farmi sentire.
"Hey Micol, siete già arrivati?"
"Hey, abbiamo appena preso le valigie, tu dove sei?"
"Al ritiro bagagli, ma non riesco a trovarvi. Ci sono avvero tante persone"
"Che indossi? Così forse riesco a riconoscerti"
"Una camicia di jeans e una giacca nera. Tu invece?"
"Una maglietta blu a righe bianche e un paio di jeans. Aspetta un attimo, forse ti ho visto"

Mi avvicino ad un ragazzo che mi rivolge la schiena e gli picchietto sulla spalla. Spero di non fare alcuna figuraccia anche qui in Australia, mi bastano per un'intera vita quelle fatte in America.
Questo si gira e trattengo il fiato.

Un momento di pausa per tutte quante.

Siamo ormai consapevoli che Luke è un ragazzo veramente bello ed è perfetto nelle sue numerose imperfezioni, ma non è niente in confronto a Jack Hemmings.

Lui è la vera essenza mascolina.

Con la barbetta sexy, i capelli biondi acconciati ad arte e il sorriso luminoso ha fatto breccia nel mio cuore.
O, almeno, spero sia lui perché non sono sicura di star facendo una bella figura, a momenti mi serve qualcuno che mi regga in piedi.

"Sei Jack?", chiedo e incrocio mentalmente le dita.
Posso scomparire dalla faccia della terra se non è così.
Annuisce e sorride e chiede per conferma se sono Micol con un accento marcato. Suppongo che qui parlino tutti così.

"Micol che fine hai- Jack?", Luke mi affianca e guarda il fratello confuso e al tempo stesso felice.
Non passa molto prima che si abbraccino nel tipico modo maschile e noto l'incredibile somiglianza tra i due. Devo ricordarmi di fare i complimenti alla loro madre, non ho nulla da dire sulla loro bellezza.

"Che ci fai qui? Pensavo ci saremmo visti domani", chiede il mio Hemmings personale.
"Diciamo che qualcuno è intervenuto", mi fa l'occhiolino e giuro che posso morire seduta stante. Addio mondo crudele.

Luke si volta nella mia direzione e si morde un labbro per trattenere il sorriso che non ha lasciato le sue labbra da quando siamo atterrati.

"Faremmo meglio ad andare, Liz Hemmings ha già chiamato e non vede l'ora di conoscerti"

Ecco che ritorna il nervosismo. Ma perché i ragazzi hanno la brutta abitudine di dire cose sbagliate al momento sbagliato? Dovrebbero partecipare ad un corso solamente per imparare a fare qualcosa quando è richiesto.
Tanto per la cronaca, il mio biondo avrebbe un posto fisso al primo banco.

Flaws || Luke HemmingsWhere stories live. Discover now