Capitolo 14 - Parte 2

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Mettiamo la musica e iniziamo a ballare come se fossimo in discoteca. Mentre danziamo siamo scatenate, ma anche dolci, a tratti sensuali. Anzi, lei è sensuale, io mi sento la persona più impacciata sulla faccia della terra.

Dopo un po', crolliamo sul letto, distrutte.

"Che ore sono?" le chiedo.

"Le undici."

"E siamo già ridotte in questo stato?"

"Così pare."

Scoppiamo a ridere, senza nemmeno saperne il motivo. Siamo troppo ubriache, non eravamo più abituate a bere in questo modo. In realtà, non eravamo più abituate a bere in generale.

"Sai cosa mi va di fare?" le chiedo.

"Toccarmi la faccia?" risponde, continuando il nostro gioco di prima.

Il gioco dei ricordi che consiste nel ricreare il nostro primo Capodanno insieme, la notte della nostra prima volta.

Effettivamente oggi è il nostro anniversario, dobbiamo festeggiare il momento in cui è cominciato tutto questo bellissimo casino.

"Adesso sì."

La accarezzo, percorrendo tutto il suo viso, mentre lei non smette di guardarmi.

Sento le farfalle nello stomaco e il cuore mi batte all'impazzata.

Com'è possibile che io mi senta ancora così?

Come può farmi ancora questo effetto?

Penso che mi farà sempre questo effetto.

Il nostro è un fuoco che non potrà mai e poi mai spegnersi, che ci piaccia o no.

Quando mi fermo la osservo.

"Sai cos'altro mi va di fare?"

"Sì, credo di saperlo."

"Non intendo scopare, almeno non ancora."

"Allora non lo so."

"Voglio conoscerti."

"Mi conosci già."

"Voglio conoscerti meglio. Zulema Zahir, tu sei un enigma vivente, lo sei sempre stata."

"Bene, come pensi di farlo?"

"Non lo so, parlando?"

"Odio parlare, lo sai."

"Anche con me?"

"Soprattutto con te."

"Allora ti racconto una cosa io."

"Va bene, dimmi."

"L'altro giorno io e Yasmin abbiamo visto Alice nel Paese delle Meraviglie. Era il mio cartone animato preferito quando ero bambina, quando ho imparato a leggere un po' meglio mi sono fatta regalare il libro. Amavo quella storia. La ragazzina bionda che si sente esclusa dal mondo ritrova se stessa in una dimensione diversa, magica. Ho sempre sognato di vivere anche io nel mio Paese delle Meraviglie e lo sai perché? Perché per tutta la vita mi sono sempre sentita un pesce fuor d'acqua, sono sempre stata fuori posto, ovunque io andassi."

Non so perché le sto raccontando queste cose, semplicemente mi va di farlo.

"Di che parli? Avevi una bellissima famiglia e..."

"Forse la mia vita era perfetta, ma in un certo senso era difficile per me... Mi sentivo un disastro ed essere immersa in un ambiente positivo e sano non mi aiutava. Mi sentivo inadeguata e a scuola mi deridevano. Ero la perfettina, la sfigata che tutti prendevano di mira perché avevano capito quanto io fossi fragile."

"Già, tu davi proprio quell'impressione."

"Lo so, anche in carcere."

"Mi dispiace di essere stata la tua bulla, davvero. Mi dispiace di averti tormentato e rovinato la vita..."

"Mi dispiace di essere diventata peggio di te per vendicarmi, di averti quasi uccisa..."

"Quando ti ho tirata fuori dalla lavatrice mi sono sentita una merda, volevo solo che tornassi da me per poter rimediare, continuavo ad urlare come una pazza per svegliarti."

"Lo so, ti ho sentita..."

"Tu mi hai sentita?"

"Sì, credo che tu mi abbia dato della puttana."

"L'ho fatto per incoraggiarti o forse perché in quel momento ti ho odiata più del solito."

"Perché hai dovuto fare la fatica di salvarmi?"

"Perché te ne stavi andando, mi stavi lasciando sola..."

"Oddio Zule, io non sapevo... Non pensavo..."

"Comunque anche io mi sono sentita fuori posto per tutta la vita, mi sono sempre sentita come un animale in gabbia. Volevo fuggire, sempre, non mi sono mai sentita a casa... Prima di te, prima di tutto questo."

"Prima del nostro matrimonio di convenienza?"

"Esatto, comunque abbiamo finito questa seduta psicologica?"

"Sì, io credo..."

Non mi lascia nemmeno finire la frase.

Si avventa su di me come una bestia affamata, una meravigliosa bestia affamata.

Una tigre forse.

Zulema è una tigre e uno scorpione allo stesso tempo. È esattamente come questi animali.

È così forte, bella e maestosa che non posso fare a meno di amarla, anche se so che questo sentimento potrà ferirmi.

Mia moglie ha un'anima oscura, buia come un bosco dopo il tramonto del sole.

Mi fa paura a volte, mi spaventano le tenebre che si celano dentro di lei.

In passato i suoi demoni si sono rivelati, facendomi male. Tanto male, troppo male.

Anche se ora la nostra vita è cambiata completamente, ogni tanto temo ancora che la parte pericolosa di lei riemerga e mi distrugga.

Infondo però, come diceva Derek Shepherd in Grey's Anatomy, non è amore se non ti distrugge. E ciò che provo per lei è talmente intenso, totalizzante, folle che già mi distrugge.

Il fatto è che ne vale la pena.

Mentre mi tocca, mi accarezza, mi spoglia, mi bacia e assaggia ogni singola parte del mio corpo con la sua lingua penso a quanto Zulema sia una parte fondamentale di me.

Non so se staremo insieme tutta la vita o se divorzieremo. Se una delle due combinerà qualche casino e si farà ammazzare o se invece vivremo fino a cent'anni insieme, camminando mano nella mano.

Magari le nostre strade si separeranno, magari rimarremo vicine quel tanto che basta affinché Yasmin possa crescere con entrambe.

O magari qualche tragedia si abbatterà su di noi e avremo una fine straziante ed epica, come accade nei film o nei romanzi.

Forse diventeremo anziane insieme, due vecchie decrepite con i capelli bianchi e la dentiera che stanno davanti al camino con la loro figlia e tanti nipoti intorno.

Forse ripenseremo a tutte le pazzie che abbiamo fatto, a tutte le avventure che abbiamo vissuto e sorrideremo, realizzando che siamo state davvero felici insieme.

Spero tanto che vada così.

I hate u, I love uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora