Capitolo 15 - Parte 2

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Zulema


Io e Ismael torniamo a casa, esausti. Farah sa già tutto, le ha telefonato Ismael dall'ospedale. Quando entriamo corre verso di me e mi abbraccia forte.

"Hai visto che è finita bene? Io lo sapevo, Macarena è forte." mi dice.

"Già, lo è davvero..."

"Yasmin ha mangiato, io ho preparato la cena per voi due."

"Grazie, ma mi sa che vado a letto..." le dico.

"La smettiamo con lo sciopero della fame? Maca sta bene adesso." interviene Ismael.

"Forse hai ragione e poi Farah cucina benissimo."

A tavola nessuno parla molto, siamo tutti troppo stanchi.

"Ragazzi andate pure a casa, io sto bene..."

"Rimaniamo qui finché non torna Macarena, non si discute." risponde Farah.

"Zulema, sei sempre stata tosta tu, ma hai passato un brutto momento e hai ancora qualche problemino di salute. Noi siamo tuoi amici, non ti lasciamo sola." aggiunge Ismael.

"Grazie..."

Yasmin inizia a piangere.

"Vado io, anzi stasera vorrei portare la sua culla in camera mia. Ho bisogno di stare con lei, passare un po' di tempo con la bambina mi farà bene." dico.

"Lo penso anche io." risponde Farah.

Vado nella stanza di Yasmin, apro una credenza con il latte di Maca, ma poi mi ricordo ciò che ha detto Farah: la bambina ha già mangiato. Non può avere ancora fame.

Il pannolino, devo cambiarle il pannolino.

La tentazione di chiamare Farah è molto forte, ma devo cavarmela da sola.

"Avanti Zulema, hai affrontato Ramala... Non puoi aver paura di un pannolino." dico tra me e me.

Coraggio, facciamo questa cosa.

Le cambio il pannolino, non senza fatica. Mi fa strano fare qualcosa di così semplice, così normale, così sano. Avrei voluto farlo anche con Fatima, spesso quando vedo Yasmin penso a lei.

La bambina ha smesso di piangere, fa dei versetti e sembra quasi che sorrida. La rimetto nella culla e la porto nella mia stanza, la mia e di Macarena in realtà.

La prendo in braccio e la metto sul letto, vicino a me. La guardo, la accarezzo e le sorrido. È identica alla sua mamma, le assomiglia davvero tantissimo.

"Domani usciamo piccolina. Andiamo a trovare la tua mamma, so che ti manca tanto. Anche a me manca, sai? E poi, diciamocelo, ci serve qualcuno che cucini, pulisca casa e riesca a cambiarti il pannolino senza metterci quaranta minuti. Farah non può stare sempre qui, giusto?" sorrido.

"Yasmin, mi prenderò cura di voi. Siete la mia famiglia, siete la cosa più bella che mi sia capitata. Sono stata cattiva con la tua mamma, lo sai? Lo sono stata tanto, ma sono una persona diversa adesso e voi siete la cosa più importante per me." aggiungo.

Le do un bacio sulla testolina, la metto nella culla, vado a lavarmi e quando torno crollo sul letto, distrutta.

Mi addormento quasi subito, la stanchezza di questi giorni si fa sentire appena mi rilasso un attimo, appena poso la testa sul cuscino.


Mi sveglio quando sento Yasmin piangere. Questa bambina mangia troppo: mi ha svegliato un sacco di volte. È proprio viziata come la mamma, anche in questo le assomiglia.

I hate u, I love uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora