Capitolo 9 - Parte 2

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Zulema


Stiamo cenando con i nostri amici, li abbiamo invitati a casa. Siamo qui con Rajab, Farah, Ismael e Olivia, il gruppo è al completo.

Dobbiamo festeggiare la mia guarigione e l'imminente matrimonio di Farah e Rajab che finalmente si è deciso a farle la proposta.

Ismael e Olivia non si sono parlati per tutta la sera, tra loro sta andando sempre male, ma sono venuti qua perché vogliamo passare una serata tutti insieme.

Quando Olivia va via io raggiungo Ismael in giardino, mentre gli altri rimangono a giocare con Yasmin.

"Allora?" gli chiedo.

"Cosa?"

"Che ti succede?"

"Io e Olivia ci siamo lasciati."

"Ma voi non avete detto nulla..."

"Non ci sembrava il momento adatto, non volevamo rovinare la festa. Tu sei guarita, mia sorella si sposa, è un momento felice per tutti."

"Tranne che per te..."

"Esatto, ma sopravviverò."

"Certo che sopravviverai."

"Devo parlarti di una cosa."

"Dimmi."

"Ho ricominciato a fare... Quello che ho sempre fatto..."

"Ovvero?"

"Ho ricominciato a fare rapine, a cercare l'adrenalina in quel modo. La crisi con Olivia e poi la rottura mi hanno fatto provare un vuoto immenso e sono riuscito a colmarlo solo così."

Quanto lo capisco.

Anche se tra me e Macarena va tutto bene, sento il bisogno di provare un brivido in più.

Sento un vuoto dentro, un vuoto enorme.

Solo che nel mio caso non è dovuto a un problema sentimentale, il mio senso di vuoto riguarda solo me stessa.

Ho sempre vissuto al limite, in mezzo a mille pericoli, non so fare diversamente.

Vorrei tanto, ma proprio non ci riesco.

"Forse anche io ho fatto una cazzata..."

"Seriamente?"

"Una volta sola."

"Hai fatto una rapina ultimamente?"

"È probabile..."

"Zulema, tu non puoi farlo."

"Perché no?"

"Adesso hai Yasmin e Macarena... A proposito, lei lo sa?"

"No e non deve saperlo, potrei spezzarti le gambe se ti fai scappare qualcosa."

"Senti, io e te dobbiamo smetterla subito. Domani vedrò il mio socio e gli dirò che non voglio più fare rapine, ma devi fermarti anche tu, prima che sia troppo tardi."

"Hai un socio?"

"Sì, perché?"

"Una volta io e te facevamo rapine insieme, mi hai sostituita come se niente fosse?"

"Pensavo che avessi smesso per Maca."

"Avrei dovuto, ma faccio sempre la scelta sbagliata. Cazzo, mi odio da morire... Anni fa io e Macarena eravamo una squadra, le due rapinatrici più toste della Spagna, ma poi è arrivata Yasmin e... Lei ha detto addio a quella vita, perché io non ci riesco?"

"Posso essere sincero con te?"

"Devi esserlo."

"Se ricominci con quella vita, nascondendo la verità a tua moglie, finirai per perderla. Ti conosco troppo bene e so che sei davvero innamorata di lei, quindi rifletti sulle possibili conseguenze delle tue azioni."

"Detesto quando hai ragione..."

"Mi raccomando, basta cazzate."

"Va bene, però facciamo un patto."

"Come quando due amici vogliono smettere di fumare e decidono di farlo insieme?"

"Esatto, proprio così. Posso venire con te domani? Quando incontrerai il tuo socio..."

"Perché dovresti farlo?"

"Voglio essere sicura che tu rispetti il nostro accordo, dobbiamo portare avanti questa cosa insieme."

"Dovresti fidarti di me, ma va bene. Poi ti dico l'orario preciso e il posto."

Quando i nostri amici vanno via e Yasmin si addormenta io e Maca andiamo subito a letto.

"Sono così felice che tu sia guarita." mi dice lei.

"Anche io..."

"Zule, devo parlarti di una cosa."

"Va bene, dimmi."

"Ieri sono stata aggredita in un vicolo, un tizio ha cercato di rubarmi la borsa e credo volesse violentarmi, mi teneva un coltello puntato alla gola minacciando di sgozzarmi."

Le sue parole mi colpiscono come una bomba che esplode all'improvviso.

Il mio cuore perde qualche battito mentre lei mi racconta tutto questo.

"Come hai fatto a salvarti?"

"Mi sono difesa, però non è bastato. Per fortuna poi è arrivato un uomo, mi ha aiutata lui, è riuscito a mandare via il mio aggressore, aiutato dal fatto che c'era polizia nei paraggi."

"Chi era questo tizio? Intendo quello che ti ha dato una mano."

"Si chiama Hassan ed è vedovo, questo è tutto ciò che so di lui."

"Non gli hai lasciato il tuo numero o altro?"

"No, perché? Hai paura che possa tradirti?"

"Non si tratta di quello, ho paura che ti fidi delle persone sbagliate."

"Zulema, io non sono stupida."

"Non lo sei, ma a volte sei ingenua. Ricordi quando hai fatto amicizia con Aisha?"

"Sì, penso che tu abbia ragione..."

"Bionda, non voglio rischiare di perderti, non di nuovo. Non potrei vivere senza di te, l'ho capito quando ti ho vista in quel letto di ospedale dopo la vicenda di Ramala. O meglio, potrei vivere senza dite, però non voglio farlo. Non voglio separarmi da te, non voglio che mi lasci sola. Odio ammetterlo perché sei irritante, testarda, permalosa, viziata e anche un po' maldestra, ma io ho bisogno dite."

"Zule, io non so cosa dire..."

"Ti amo, cazzo."

"Ti amo anche io, lo sai."

"Nessuno ti farà più del male piccola bionda."

"Davvero? E come fai a dirlo?"

"Ti proteggerò io, sempre."

"Farò lo stesso con te, sappilo."

Mi sento una merda per averle mentito sulla rapina che ho fatto.

Non ho detto una bugia, ma ho omesso la verità e questo è come mentire.

Non importa, la smetterò con questa stupidaggine del rischio, dell'adrenalina.

Ho una moglie meravigliosa, una bambina che è come una figlia per me, degli amici, la famiglia che non avevo mai avuto, la libertà, la possibilità di prendermi cura di me stessa ed essere finalmente felice, felice davvero.

E non posso mandare tutto a puttane.

Non posso buttare via tutto per uno stupido capriccio, per un istinto che non ha senso.

Farò la scelta giusta.

Per una volta nella mia fottuta vita sceglierò il bene. Mi lascerò alle spalle il male, per quanto esso possa essere interessante.

Sceglierò di tenermi stretta la mia famiglia e di proteggerla, sempre e comunque.

I hate u, I love uWhere stories live. Discover now