Capitolo 15 - Parte 2

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Macarena


Sono uscita dal lavoro e ho trovato Zulema a casa, alla fine Ismael aveva un altro impegno. Ci sediamo in giardino dato che è una giornata soleggiata e le racconto ciò che è successo al lavoro. Lei si mostra fredda e impassibile, ma so che è preoccupata quanto me e cerca solo di non farmi agitare ulteriormente.

Aspettiamo che arrivi il momento di andare a prendere Yasmin a scuola.

Mi suona il cellulare: numero sconosciuto.

Inizio ad essere davvero stufa di tutto questo, mi sembra di essere in quel film horror in cui l'assassino telefonava alle proprie vittime o mandava loro strani messaggi. Scream, mi pare si chiamasse così.

"Vuoi rispondere?" mi chiede Zulema.

Annuisco e lo faccio, ma stavolta metto la modalità viva voce.

"Pronto?"

"Ciao Macarena."

Sempre la solita voce modificata.

"Si può sapere chi cazzo sei?"

"Una persona a cui tu hai spezzato il cuore. Non preoccuparti però, io spezzerò il tuo, solo così saremo pari."

"E cosa vorresti fare esattamente?"

"Voglio divertirmi un po' con te e quando avrò finito ti ucciderò."

Mi ucciderà, ovviamente.

Il cuore inizia a battermi troppo forte, il respiro mi si blocca e comincio a sudare freddo.

Zulema lo nota e prende in mano la situazione.

"Senti, chiunque tu sia, hai rotto il cazzo con questi giochetti. Cosa vuoi da Macarena? Perché la stai perseguitando?"

"Zulema cara, che bello sentirti. Immagino che sia tu, giusto?"

"Sì, sono io."

"Bene, sappi che io e te siamo dalla stessa parte. Voglio solo fare giustizia, per tua sorella. Aisha non meritava ciò che quella stronza le ha fatto."

"Ascoltami bene, è stato un incidente ed è stata Aisha a sparare per prima. È stato solo un tragico incidente ed è Maca a non meritare tutto questo."

"Sul serio? Ne sei proprio sicura?"

"Ho capito chi sei e giuro che questa volta non la passerai liscia."

"Davvero? Chi sono?"

"Smettila di fingere, per una volta in vita tua sii sincera. Ti prego mamma, lasciaci in pace."

"Mamma? Credi davvero che sia tua madre?"

"Sì, ne sono abbastanza sicura."

"Mi dispiace deluderti, ma non lo sono."

"E io come faccio a fidarmi di te?"

"Temo che dovrai farti bastare la mia parola."

Ho ripreso fiato e decido di usarlo per difendermi, non posso tollerare oltre.

"Che senso ha tutto questo? Non puoi affrontarmi direttamente?"

"Credimi Macarena, lo farò molto presto."

E riattacca.

Rimango totalmente pietrificata.

Non riesco a parlare, non riesco a muovermi, sono paralizzata dalla paura.

Possibile che sia Ramala? Certe frasi, certe parole mi hanno ricordato lui.

"Zule, è possibile che sia Ramala?" chiedo, con un filo di voce.

I hate u, I love uWhere stories live. Discover now