Capitolo 8 - Parte 2

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Zulema


Guardo mia sorella, seduta di fronte a me. Siamo all'ospedale, in sala di attesa.

Io sto aspettando di fare una visita per vedere se il tumore sta sparendo o se è il caso di pensare a misure più drastiche, come un intervento chirurgico.

Ho paura e non voglio che Aisha stia qui con me, ma non riesco a mandarla via.

"Mi spieghi cosa ci fai qui?" le chiedo, cercando di mantenere la calma.

"Voglio starti vicino."

"Io non voglio che tu mi stia vicino."

"Non importa, io resto."

"Sai quando avresti dovuto farlo? Quando avevo nove anni e avevo bisogno di te. Oppure quando potevi scegliere di stare dalla mia parte, ma hai deciso di seguire nostra madre nel suo piano malefico. Ormai è tardi, è troppo tardi, io non ti voglio qui."

"Zulema, per favore, ascoltami..."

"Ascoltami tu. Se hai ancora un briciolo di rispetto nei miei confronti sparisci, sparisci per sempre dalla mia vita."

E lei lo fa, va via. Si dissolve nell'aria, scompare come un ologramma che un momento c'è e quello dopo non c'è più.

Sono sollevata, le ho detto io di andarsene. Allo stesso tempo però ho capito cosa vuol dire mandare via qualcuno che vorresti rimanesse, non avevo mai compreso il significato di questo gesto, fino ad ora.

"Zulema, è pronta?"

La voce del mio medico mi riporta alla realtà.

"Sì, certo." gli rispondo, seguendolo fino ad arrivare in una sala enorme.

"Allora? Come si sente?"

"Abbastanza bene, ma arriviamo al punto. Come sta il bastardo?"

"Di chi sta parlando?"

"Del tumore, dell'intruso che si è messo ad abitare nel mio cervello senza il mio consenso."

"L'intruso non esiste più, lei è guarita."

"Sta scherzando?"

"Sto dicendo sul serio, abbiamo sconfitto il tumore. Era benigno, la radioterapia è stata sufficiente. Ovviamente dovrà fare controlli ogni mese, almeno per i primi tempi."

Non riesco a crederci, ma sono felice.

Quando si parla di tumore al cervello si pensa sempre al peggio, io penso sempre al peggio. Forse perché la prima volta mi avevano diagnosticato un cancro incurabile e pensavo di essere condannata o forse perché mio padre è morto a causa di questa malattia.

Invece, a quanto pare, sono guarita.

Tiro un sospiro di sollievo, non vedo l'ora di dirlo a Macarena e ai nostri amici.

Un attimo.

Se sono guarita perché continuo ad avere allucinazioni? Perché continuo a vedere Aisha?

Lei è morta, giusto?

Certo che è morta, ho visto il suo cadavere.

Forse sono impazzita.

Sono sicuramente impazzita.

"Quindi il tumore non c'è più, giusto?"

"Esattamente."

"E allora perché continuo ad avere... Io... Insomma... Ho delle strane visioni..."

"Visioni di che tipo?"

"Mia sorella..."

"E sua sorella è..."

I hate u, I love uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora