Capitolo 11 - Parte 2

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Zulema


"Allora? Macarena?" Farah mi corre incontro appena entro in casa.

"Maca rimane lì, domani farò una cosa per Ramala e la riporterò a casa."

"E tu ti fidi di lui?"

"No, ma non ho altra scelta. Io farò ciò che mi ha chiesto, poi o la libera o giuro su ciò che ho di più caro che troverò il modo di ammazzare quel figlio di puttana. Macarena tornerà a casa... Lei deve tornare a casa..."

"Zulema, cosa ti ha chiesto quell'uomo?" mi chiede Ismael.

"Non posso dirvelo, ma non preoccupatevi per me. Semplicemente devo sbrigare un affare per lui ed è un po' pericoloso, ma me la caverò. È Maca che mi preoccupa..."

"Cioè?" mi chiede Farah, il suo sguardo è molto preoccupato.

"La stanno torturando. Lividi, bruciature, tagli, le hanno fatto di tutto. Ho paura che... Lei... Lei non merita questo, non è giusto..."

Mi copro il volto con le mani, ho le lacrime agli occhi. Fa male tutto ciò, fa malissimo.

"Zulema, non so precisamente che rapporto ci sia tra te e Macarena, ma so che siete molto legate. Quando pensavamo che tu fossi morta lei parlava di te continuamente, spesso diceva di sentire la tua mancanza. Quando tutto questo sarà finito avrà bisogno di te, dovrai prenderti cura di lei e aiutarla a superare quello che è successo. Riuscirete ad affrontare anche questo, so che avete avuto una vita difficile e meritate entrambe un po' di pace. Adesso sembra impossibile, ma sono sicura che insieme ce la farete." mi dice Farah.

"Grazie, davvero... Io non riesco a pensare che Maca sia lì con quegli uomini, mi vengono i brividi..."

"Vedrai che domani tornerete a casa insieme, sii forte." mi dice Ismael.

"Lo spero, lo spero tanto... Yasmin ha mangiato?"

"Sì, se vuoi mangiare anche tu ti preparo qualcosa, così puoi andare a riposare." mi dice Farah.

"Non ho fame, ma grazie. Voi andate pure a casa."

"Non se ne parla" dice Farah.

"Noi rimaniamo qui." aggiunge Ismael.

"Grazie..."

Vado un attimo dalla bambina che sta dormendo e mi sdraio sul letto. Su questo letto io e Maca abbiamo scopato, ci siamo baciate, ci siamo amate. Sembra così vuoto senza di lei, è tutto così silenzioso e triste. Ieri sera lei era qui, accanto a me. Mi torna in mente ogni singolo istante vissuto in questi due giorni. Vorrei tanto abbracciarla, stringerla tra le mie braccia così forte da farle dimenticare tutto quello che le ha fatto Ramala.

Mi manca tutto di lei: la sua risata, i capelli biondi che le coprono il viso, il gesto che fa con la mano per spostarli, il suo sorriso, i suoi baci, la sua pelle. Mi manca lei.

Mi ha detto che mi ama e io non sono riuscita a farlo, ma provo lo stesso per lei. Devo salvarla, devo salvarla a tutti i costi. Non posso permettere che le accada qualcosa di brutto, devo proteggerla.

Provo a dormire un po', domani devo essere lucida. È difficile però,ogni volta che chiudo gli occhi vedo quegli uomini che le fanno del male.

Rinuncio a dormire, almeno per ora, leggo il libro di poesie che piace tanto a Maca.

Ad un certo punto non vedo più nulla, è tutto buio. Le orecchie iniziano a fischiarmi così forte che mi fa male la testa.

Quando ricomincio a vedere e il mio udito torna alla normalità non riesco a credere a ciò che mi si presenta davanti agli occhi. Macarena è qui, seduta ai piedi del letto. Ha un vestito bianco e lungo, i capelli sciolti e sta piangendo.

Mi avvicino a lei, provo ad accarezzarla. Si sposta e mi guarda, confusa, come se non mi riconoscesse. Noto che si preme la pancia, le hanno sparato. Il sangue le sta colando, la ferita si apre sempre di più e presto quel vestito bianco si tinge di rosso, sta morendo dissanguata.

Mi guarda negli occhi.

"Zulema, io sto morendo. Smettila di cercare di evitarlo e semplicemente lasciami andare. Prenditi cura di Yasmin, per favore. Non lasciarla mai sola, sei l'unica persona che ha... E sinceramente non potrei desiderare di meglio per lei... Addio, ti amo..."

E cade a terra.

Inizia a girare tutto, una luce fortissima mi acceca e cado a terra, accanto a lei.

È morta. Le chiudo gli occhi, le accarezzo il volto e mi allungo per baciarla sperando di risvegliarla così, come in una fiaba. Solo che non siamo in una fiaba, siamo in un cazzo di incubo e Maca non si sveglia.

Mi fa male il cuore, non riesco a respirare o ad alzarmi, forse sto morendo anche io.

Chiudo gli occhi, buio.

Mi ritrovo sul pavimento, il libro di Neruda è accanto a me, Macarena è sparita.

Cos'è successo?

Non stavo dormendo e chiaramente tutto ciò che ho visto non è reale.

Non riesco proprio a capire.

"Zulema, stai bene?" mi chiede Farah che è arrivata qui di corsa.

"Sei caduta, hai battuto la testa." mi dice Ismael.

All'improvviso mi tornano in mente le parole del medico che mi ha curato in Almería.

"Il suo tumore era benigno, le abbiamo somministrato le cure mentre lei era in coma, è guarita. Tuttavia, una parte del suo cervello è stata danneggiata, anche se si tratta di una situazione temporanea."

Quando gli ho chiesto di più mi ha spiegato che potrei avere episodi di psicosi.

"Potrebbe avere allucinazioni, capogiri, confusione, episodi di psicosi. Si tratta di una situazione momentanea e lo stress potrebbe aggravarla, deve stare il più possibile tranquilla e rilassata."

Potrebbe essere stato un episodio di psicosi, effettivamente non sono per niente tranquilla e rilassata.

Ci manca solo la mia instabilità mentale in questo momento, non ce la faccio più. Spiego la situazione a Farah e Ismael che mi aiutano ad alzarmi e mi passano una borsa del ghiaccio per la testa, fortunatamente non mi sono fatta nulla.

Sono esausta, distrutta.

Sono stanca, triste, disperata.

Nella mia vita non ho mai avuto bisogno di nessuno, ma ora non è più così. Ho bisogno di lei, ho bisogno di Macarena.

I hate u, I love uWhere stories live. Discover now