Capitolo 13 - Parte 1

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Macarena


Oggi è Natale finalmente.

Ho sempre amato questa festa, ma adesso c'è qualcuno che la adora più di me: Yasmin.

Continua a saltellare per la casa, urlando che vuole aprire i regali. Macarena, la mia nipotina di undici anni, fa la stessa cosa.

Román, sua moglie e la loro bambina sono venuti qui, per passare qualche giorno insieme a noi. In fondo, siamo una famiglia e non ci vediamo quasi mai.

"Mamma, io voglio aprire i regali." urla Yasmin.

"Quante volte ti ho detto che non si dice "voglio"? Se vuoi qualcosa devi chiederlo in maniera gentile."

"Quando la smetti di fare la maestrina e le dai i suoi regali?" mi chiede Zulema.

"Tu da che parte stai?"

"Dalla sua ovviamente."

"Come immaginavo."

Apriamo i regali e Yasmin colleziona: una casa di Barbie, un pupazzo, molti LEGO, una cucina giocattolo e un carro armato con i soldatini. L'ultimo regalo ovviamente è quello di Zulema, ho il sospetto che si divertirà più lei che mia figlia quando ci giocheranno.

Passiamo una giornata tranquilla, felice, rilassante. Per un momento non pensiamo più alle minacce, al bigliettino di "Aisha" e alla telefonata. Pensiamo solo a noi e alla nostra famiglia, è ciò di cui abbiamo bisogno.

"Maca!" mi chiama mio fratello.

"Román, ti stai divertendo?"

"Sì, avevo voglia di stare con la mia nipotina."

"Solo con lei?"

"E con mia sorella, è ovvio."

"Sono felice che siate qui, è importante per me, davvero tanto."

"Come va con Zulema?"

"Diciamo ad alti e bassi."

"La cosa non mi stupisce."

"Ogni coppia ha alti e bassi."

"Non intendevo questo."

"E cosa allora?"

"Insomma, penso tu sappia chi hai sposato."

"La odi ancora, vero?"

"No, però la conosco. So che non sei una stupida, se ti sei innamorata di lei sarà sicuramente cambiata tanto, ma è comunque Zulema. Insomma, sai com'è fatta."

"Ti giuro, ho anche problemi a parlarne con te, visto il nostro passato."

"Tu puoi parlarmi di tutto, non ti giudico."

"È solo che con lei mi sembra di stare sulle montagne russe, capisci? Quando va bene mi sembra di arrivare a toccare il cielo con un dito, ma quanto va male... Quando va male è davvero terribile, mi fa uscire di testa."

"Questo succede anche a me con Blanca, significa che la ami davvero. Per quanto questo mi infastidisca, credo che il vostro sia un sentimento fortissimo. È normale che tu perda la razionalità a volte, però non esagerare. Ricordati sempre che la tua felicità e il benessere di Yasmin sono le cose più importanti, non dimenticarlo."

"Ti voglio bene." gli dico, abbracciandolo.

"Anche io sorellina."

"Scommetto che stavate parlando male di me." dice Zulema, arrivando alle mie spalle.

"Forse." ammetto, facendo spallucce.

"Cognato, potresti aiutarmi a sparecchiare?"

"Mi parli solo quando ti serve un favore?"

"Direi di sì."

"Dio santo, quanto ti odio."

"La cosa è assolutamente reciproca."

So che c'è un fondo di verità in questo scherzo, ma non importa. Anche se non si sopportano, hanno imparato a tollerarsi. So che lo hanno fatto per me e questo mi basta, è una grande dimostrazione d'amore da parte di entrambi.

Di pomeriggio giochiamo con Yasmin e la piccola Macarena, stiamo tutti insieme e mi rende felice passare del tempo con la mia famiglia al completo.

Al completo no.

Manca chi non c'è più, come mancano i nipoti di Zulema di cui non abbiamo più avuto notizie. Mi dispiace molto, so che lei aveva legato con la figlia di Aisha, ma da un lato forse è meglio che non abbiano più contatti visto quello che è successo.

Visto che ho ucciso Aisha.

Perché sono un'assassina.

L'ho uccisa perché non facesse del male a Zulema, ma continuo a pensare che non lo avrebbe fatto e che le ho sparato senza una vera e propria ragione.

Una ragione c'è.

Sono una merda.

So che non dovrei sentirmi in colpa. So che i casini di Zulema hanno causato una serie di problemi che hanno provocato la morte di quasi tutta la mia famiglia. Come so che io non avrei mai voluto ammazzare sua sorella, ma è capitato perché ho avuto paura, paura di perdere la donna che amo.

Ho perso il controllo, ho perso la testa.

Per una buona causa magari, ma questo non cancella ciò che ho fatto o comunque i miei sensi di colpa.

"Mamma, vieni a giocare anche tu!" urla Yasmin, riportandomi alla realtà.

Ha ragione la mia bambina.

Devo giocare con lei, devo concentrarmi sulle cose belle e smettere di essere sempre melodrammatica o, come direbbe Farah, di fare la "drama queen".

A volte mi chiedo chi lo sia di più tra me e Zulema. Probabilmente io, ma anche lei non scherza. Quando litighiamo facciamo più casino di una bomba che esplode nel silenzio della notte, in generale siamo due disastri.

"Zuzu, perché non hai fatto un regalo alla mamma per Natale?" chiede Yasmin.

"Le darò il suo regalo a Capodanno, è una cosa molto speciale."

"E cos'è?"

"Dopo te lo dico in segreto, ma prometti di non dirlo alla mamma."

"Lo prometto."

Oddio, sono troppo curiosa.

Di sicuro non è niente di losco, altrimenti non lo direbbe alla bambina, per fortuna su queste cose è molto attenta.

La sera rimaniamo da sole noi tre. Román, Blanca e la piccola Macarena dormono in albergo. Abbiamo provato a convincerli a rimanere, ma avevano paura di disturbare.

Zulema è in bagno, penso si stia lavando.

Le vibra il cellulare, lo ha lasciato sul comodino. Di solito non le guardo mai il telefono, come lei non lo guarda a me, ma non riesco a fare a meno di sbirciare.

    - Buon Natale strega del mio cuore. Ogni tanto ricordati della tua migliore amica ;)

Ok, è Saray.

È solo Saray e io mi vergogno per aver pensato male di Zulema. Non so perché, ma ho paura che mi nasconda qualcosa ultimamente.

Sono paranoica, ecco perché ho tutti questi sospetti. Sono una cazzo di paranoica che non riesce mai a stare tranquilla, ecco cosa sono.

Il cellulare di Zulema vibra di nuovo, ma questa volta non credo sia Saray. Comunque, decido di fidarmi e resisto alla tentazione di leggere il messaggio che le è arrivato.

Per un po', poi cedo.

Vorrei tanto non averlo fatto.

    - Mi manchi, non riesco a smettere di pensare a te. Possiamo vederci nei prossimi giorni? Voglio parlarti di una cosa, diciamo che ho una proposta da farti.

Guardo il numero di telefono.

James.

Chi cazzo è James?

I hate u, I love uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora