Capitolo 7 - Parte 1

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Macarena


È notte fonda, Zulema è qui accanto a me. La guardo, sta dormendo profondamente e non voglio svegliarla. All'improvviso però vengo presa da una forte paura, sempre la stessa e senza nemmeno rendermene conto inizio a respirare così forte da svegliare Zulema.

Si siede sul letto, ancora un po' intontita da quel brusco risveglio.

"Bionda che c'è? È notte fonda..."

"Lo so, scusami..."

"Ma cosa succede?"

"Sempre la stessa cosa, mi dispiace averti svegliata..."

"Non preoccuparti, mi rimetto a dormire e dovresti farlo anche tu."

"Sì, hai ragione... Oh cazzo..."

C'è qualcuno oltre a noi in questa stanza, vedo un'ombra dietro alla tenda. È Ramala, è venuto lui direttamente invece che mandare i suoi uomini.

"Scusate signore, non era mia intenzione svegliarvi." dice Ramala, mostrandosi a noi.

Lo fisso, allibita. No, non può essere. Non adesso, no, no, no.

Lui guarda me: "Che c'è Macarena? Hai paura?"

"Sì..." ammetto.

In quel momento Zulema mi prende la mano.

"Tranquilla bionda, non farti spaventare da questo schifoso figlio di puttana." mi dice.

"Zulema, Zulema... Sempre spavalda tu, eh? Non ti è bastato quello che ti hanno fatto i miei uomini nel deserto di Almería? Vedrai che ti passerà presto la voglia di essere così maleducata." la minaccia Ramala.

"Smettila Zulema, ti prego. Non provocarlo..." la supplico.

"E perché non dovrei? Una persona che si addentra in casa nostra nella notte, come un ratto nascosto nel buio, non merita il mio rispetto."

Bum.

Bum.

Bum.

Tre colpi di pistola.

Istintivamente chiudo gli occhi e mi tappo le orecchie, illudendomi che tutto ciò non sia vero, che Ramala non abbia sparato.

Le urla di Zulema mi riportano alla realtà.

Apro gli occhi e la vedo, distesa a terra, in una pozza di sangue.

Guardo Ramala che mi fissa ridendo.

"Calma Macarena, non farò del male a te o alla tua bambina. Mi accontenterò di lasciarti qui accanto al cadavere della donna che ami, perché so che la ami. Questa sarà la tua punizione per ciò che avete fatto a Kati: vivere senza Zulema."

"Tranquilla, chiamerò un'ambulanza. Zulema, non ti lascerò morire, non lo permetterò..." le dico quando Ramala esce dalla stanza.

"Bionda... Mi dispiace tanto..."

I suoi occhi assumono un'espressione spenta, le pupille si girano verso l'alto, poi improvvisamente gli occhi si chiudono.

Cerco di capire in tutti i modi se il suo cuore batte, se respira ancora, tento di farle un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca.

Sono disperata e anche se mi accorgo che Zulema è morta non riesco ad arrendermi. È morta sotto i miei occhi e non c'è nulla che io possa fare per riportarla qui. È finita per sempre, ma io non riesco ad accettarlo.

Mi gira la testa e non riesco nemmeno a pensare al fatto nell'altra stanza c'è la mia bambina. Sono così pietrificata che non riesco a muovermi, le lacrime iniziano a scorrermi sul viso e improvvisamente urlo come se mi stessero uccidendo, come se il dolore provocato da quei proiettili lo sentissi io.

I hate u, I love uWhere stories live. Discover now