Capitolo 28 - Parte 1

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Macarena


"Vi lascio sole..." dice la dottoressa.

"Grazie..."

Guardo Zulema, è così strano vederla in questo stato. È sdraiata sul letto, ha gli occhi chiusi, un respiratore e diversi aghi piantati nel braccio. Noto che è collegata a una grossa macchina che non so cosa sia, un suono a intermittenza rimbomba nella stanza, proviene dal tabellone con i suoi segni vitali.

È così bella, è stupenda come sempre.

Vorrei parlarle, vorrei farla sentire amata, ma ho paura di dire qualcosa di sbagliato. Odio gli addii e temo che questo sia davvero un addio. Se deve morire, voglio che muoia felice, che si senta amata fino all'ultimo istante.

Le stringo la mano e la guardo, le lacrime iniziano a scendermi lungo il viso.

"Zulema... È così difficile, è tutto così difficile. Sento che ti sto perdendo, ma non credo di poter vivere senza di te, non me la sento di dirti addio. Cazzo, mi hai chiesto di sposarti. Ti immagini io e te sposate? Sarebbe un casino, un casino bellissimo. Tu saresti una moglie insopportabile e vizieresti tantissimo Yasmin. Le compreresti una montagna di caramelle di nascosto, la appoggeresti in qualsiasi marachella, la convinceresti a tirare un pugno al bambino antipatico della scuola. Mi arrabbierei ogni giorno, ne sono sicura. Il problema è che tu riesci sempre a corrompermi anche solo con un bacio e io non riesco mai a tenerti il muso... La nostra storia è stata una follia, per come è iniziata, perché eri la mia nemica, perché io e te siamo completamente diverse, ma sei e sarai sempre l'amore della mia vita. Nessuno potrà prendere il tuo posto, mai. Preferirei stare sola piuttosto che con qualcuno che non sei tu. Mi farebbe schifo anche solo l'idea di andare con un'altra persona perché... Insomma, tu sei tu. Sei la mia bellissima, irritante, folle Zulema. So che stai soffrendo e ti chiedo scusa, scusa se non ho ancora il coraggio di lasciarti andare, scusami se non ti permetto di riposare. Meriti un po' di pace, lo so, ma io non sono pronta a rinunciare a te. Quindi, ti prego, stupisci tutti un'altra volta e svegliati. I medici dicono che è praticamente impossibile, ma io e te ci siamo fatte una promessa. Insieme, nel bene e nel male. Hai sempre detto che sei una persona di parola. Dimostralo, cazzo. Io ho bisogno di te, non posso stare senza di te..."

So che sono una stupida, ma per un istante ho pensato davvero che si sarebbe svegliata, che le mie parole avrebbero potuto riportarla qui, accanto a me. Queste cose però succedono solo nei film e noi siamo nella vita vera, una vita che fa schifo, totalmente ingiusta.

Le stringo ancora la mano e piango, totalmente incapace di lasciarla andare.

La dottoressa si affaccia alla porta.

"Scusami... È solo che... È meglio che tu non resti troppo tempo fuori dal letto... Non devi fare sforzi..."

"Salvatela, vi prego... Non so in che modo, ma fatelo... Io non avrò il coraggio di dirle addio... Non ci riuscirò mai..."

"Noi ci proveremo, lo sai, ma... Non c'è molto altro che possiamo fare per lei..."

"Voi dovete fare qualcosa perché lì c'è la mia ragazza, l'amore della mia vita, la persona che voglio sposare, non potete lasciarla morire... Non potete farlo..."


Torno nella mia stanza, nel mio letto, mi sento terribilmente sola. Per fortuna, Rajab non mi abbandona un attimo, si preoccupa continuamente per me.

È strano, in fondo lui è l'ex di Zulema, ma è una persona stupenda e io gli voglio davvero bene. In questo momento mi sta sempre vicino, per aiutarmi a non crollare.

"Zulema morirà, è vero?"

"Maca..."

"Lei morirà?" gli chiedo, piangendo.

I hate u, I love uWhere stories live. Discover now