Capitolo 5 - Parte 2

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Zulema


Sono seduta a tavola, di fronte a Macarena.

Abbiamo appena finito di pranzare e mi gira la testa, sono stanca e nervosa.

La radioterapia mi sta distruggendo, poco a poco. Spero solo che stia funzionando, spero di non dovermi operare o che non si riveli un tumore incurabile.

Maca sta in silenzio, io sto in silenzio.

Non ci guardiamo nemmeno, siamo esauste.

Penso che anche lei abbia avuto una brutta mattinata, lo vedo, la conosco troppo bene.

"Stai bene?" le chiedo.

"Sì, tu?"

"Certo, però non ti credo. Si vede che hai qualcosa che non va, cosa ti succede?"

"Stamattina ho visto Ramala..."

"Oddio, pure tu ti sei messa a vedere i morti?"

"Non credo di aver capito."

"Lascia perdere... Cosa stavi dicendo?"

"Ho visto Ramala... Ero terrorizzata, ma Farah è riuscita a calmarmi, a farmi capire che era solo un'allucinazione o qualcosa di simile... Poi siamo state mezz'ora in un bar e quando lei è andata via un uomo si è avvicinato a me..."

"Ci ha provato?"

"Sì, ma secondo me voleva..."

"Entrarti nelle mutande."

"Non lo so Zule, ho paura che volesse qualcosa da me..."

"Certo: portarti a letto."

"No, io intendo... Non lo so... Aveva un atteggiamento strano... Ci ha provato un po', ma... Insomma..."

"Gli hai detto che sei sposata e gli hai stroncato l'entusiasmo."

"Smettila di finire le mie frasi!"

"Le tue frasi sono scontate."

"Sei gelosa forse?"

"Certo che no, perché dovrei?"

"Perché un tizio mi voleva."

"Io sono tranquilla, so che ti comporti bene."

"Una volta eri gelosa, ora mi dai per scontata."

"Non è così, poi se qualcuno si avvicina troppo a mia moglie si troverà con un arto amputato."

"Addirittura?"

"Già, proprio così."

Sono gelosa? Ovvio.

Macarena è stupenda e so che non sono l'unica ad apprezzarla, però mi fido di lei.

Il nostro matrimonio è abbastanza turbolento e le motivazioni si possono riassumere così: siamo due grandissime teste di cazzo.

Testarde, orgogliose, competitive.

Siamo come un tornado e un vulcano.

Travolgenti, sia in senso positivo che negativo.

Abbiamo dentro una scarica di adrenalina che non si esaurisce mai.

Come potrebbe dopo tutto ciò che abbiamo vissuto? Dopo tutti i pericoli e tutti i casini?

Sono passati anni, ma il mio corpo chiede ancora quel brivido, quella sensazione che si prova quando si rischia tutto.

"A cosa pensi?" mi chiede.

I hate u, I love uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora