8

8.5K 171 8
                                    

Punto di vista di ARABELLA

Dopo alcuni minuti strazianti di evidenti l'un l'altro, Mason ed io siamo stati strappati dal nostro intenso duello da una voce che risuonava nella stanza ormai completamente silenziosa.

Ogni colore sul volto di Mason si è prosciugato da questa voce fredda, pericolosa e autorevole che ha fatto sì che lo sguardo di tutti si rivolgesse a guardare la fonte di questa voce, compresa la mia.

La persona era in piedi alle scale, trasudava fiducia, dominio e potere, e dietro di lui c'era un uomo dall'aspetto altrettanto pericoloso.

Il mio sguardo ha viaggiato con i suoi passi minacciosi fino al centro della stanza, seguito dall'altro ragazzo che ha appena guardato tutti, quasi audacemente.

I miei denti si stringevano e la mascella si stringeva mentre cercavo di mascherare lo sguardo di terrore completo dal mio viso, che aveva preso il sopravvento su ogni mio senso.

"Lo chiederò a tutti voi ancora una volta, e questa volta mi aspetto una risposta, cosa diavolo sta succedendo qui?" Mi ha chiesto, guardandomi dritto, poi si è spostato avanti e indietro tra Mason e me.

I miei occhi poi si sono spostati da quella persona, che si riferiva a me come sua sorella, verso mio padre, che mi stava già fissando, cercando di leggere il mio volto inespressivo.

Le mie mani irrequiete si fermano perché ora ho avuto il pugno stretto saldamente.

"Stavo solo aspettando che mia figlia mettesse a posto questo idiota". Mio padre ha detto di fare cenno verso Mason e io, come un sorriso subdole formatosi sulle mie labbra.

"Idem." Il resto dei miei fratelli era d'accordo, anche Elia che guardava tutti Mason con delusione, i più giovani chiaramente abbaglianti.

"Ora che il momento è finito, principessa, vorrei scusarmi, e so di essermi già scusato, ma non sarà mai abbastanza, e tutti noi possiamo solo sperare che tu accetti noi e il nostro nome e ti riferisca a te stesso come 'King' piuttosto che 'Sanders'". Mio padre disse in tono gentile e apologetico, con uno sguardo speranzoso sul viso.

"Grande..." dissi mentre tutti tranne Elia, papà e le new entry mi diedero uno sguardo perplesso mescolato allo shock per la mia rapida accettazione.

Lo intendevo quando ho detto che mi riferivo volentieri a me stesso con qualcosa di diverso dal nome che mi legava a quei mostri.

"Non hai nemmeno intenzione di discutere? Non mi dispiace, ma è stata una risposta un po' losca". Noah disse, formulando ad alta voce i pensieri di tutti mentre posso vedere un po' di testa annuire mentre Noah finiva.

"Non sono affari tuoi..."

No, non ero io-

Tutti gli occhi si voltarono per guardare nostro padre che era il proprietario di quelle parole, il suo sguardo però si spostò verso di me.

"Arabella 'King' suona molto meglio. Sono contento che tu abbia deciso di usare il nostro nome, che era così che doveva essere sempre. Sei una King e quando ti sei presentato come Sanders, ci ha reso più consapevoli del fatto che ci siamo persi così tanto della tua vita e di come non eri con noi tutti quegli anni. Eri e dovresti essere una regina". Mio padre ha finito un discorso che non ha davvero suscitato molta risposta da parte mia se non un rapido cenno del capo.

Non ho potuto fare a meno di sentire un po' di calore che ha combattuto per riempirmi il cuore.

Il suo ragionamento mi ha dato un senso di speranza, per quanto falso, ma mi ha fatto pensare che ci fosse la possibilità che tutti potessero davvero voler dare una possibilità.

Resilience di " iiswatiii " Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora