I hate u, I love u

Capitolo 22 - Parte 2

"Ah sì?"

"In realtà no... Comunque stavamo parlando di tua madre..."

"Bionda, ascoltami bene, mia madre è la più grande figlia di puttana sulla faccia della terra. È una donna spietata, vendicativa, perfida, incapace di provare affetto o rimorso. Non le importa se sei sua figlia, sua nuora o la sua migliore amica, non guarda in faccia nessuno. Se deve colpire colpisce, se deve ammazzare ammazza e se ti facesse del male io non potrei mai sopportarlo... Se trovasse il modo di colpirti per ferire me io impazzirei, lo capisci? È stato orribile lasciarti e sapere che mi avresti odiato, ma preferisco essere infelice piuttosto che vederti in una cazzo di bara..."

"Non avresti dovuto farlo, avresti dovuto essere sincera, ma hai preferito mentirmi... Un'altra volta."

"Mi dispiace, davvero... Quando è morta Fatima mi sono sentita in colpa, non sono riuscita a proteggerla e questo pensiero mi tormenta ogni singolo giorno... Non voglio che succeda lo stesso con te, con Yasmin, non voglio perdere anche voi... Siete la mia famiglia e voglio solo sapere che state bene, che siete felici, anche senza di me..."

"Quindi cosa pensi di fare?" mi chiede.

"Ho cercato mille modi per risolvere la situazione... Ho anche tentato di progettare un piano per uccidere mia madre, ma la verità è che non so cosa fare... Credo che la soluzione migliore sia continuare a stare separate, però adesso sai il vero motivo..."

"Questa è l'idea più stupida che io abbia mai sentito." mi dice.

Mi sorride e si avvicina a me, credo che voglia baciarmi, ma io mi sposto.

"No bionda, non posso..."

"Dai, smettila..."

"Tutto ciò che tocco muore, finisco sempre per distruggere quello a cui tengo... Non voglio che succeda lo stesso con te..."

"Succederà se mi lascerai, succederà se deciderai di nuovo tu per entrambe, giuro che se te ne vai un'altra volta non ti permetterò di tornare nella mia vita..."

"Non voglio farti del male..."

"Se non vuoi farmi del male resta, ti prego..."

Trattengo a stento le lacrime, vorrei avere la forza di lasciarla, ma non ci riesco.

Mi avvicino e le accarezzo il viso, lei chiude gli occhi e sospira. Non riesco a resistere e la bacio, godendomi ogni singolo istante.

Mi è mancata, mi è mancata come l'aria e ora che la sto baciando mi sembra di tornare a respirare dopo giorni di apnea.

"Ti voglio." mi dice.

"Tranquilla, torno a casa con te."

"Non hai capito... Ti voglio adesso."

"Qui?"

"Proprio qui."

"Tu sei completamente matta."

"Prendo esempio da te."

"Ismael ci sta aspettando, quindi farò veloce, ma a casa avrai il resto."

"Sembra una minaccia." mi dice, facendo un sorriso malizioso.

"Un po' lo è."

E lo facciamo, in spiaggia. Non c'è nessuno, ma questo posto non è così lontano dal locale, dai parcheggi.

Sento l'adrenalina scorrermi nelle vene, ma questa sensazione non è dovuta al fatto che stiamo facendo l'amore in luogo pubblico, è lei che mi fa sentire così.

"Toccami ancora, non smettere..." ansima, quando mi fermo.

"Continuiamo a casa, va bene?"

Si siede e ride.

"Davvero? Zulema Zahir, la regina delle criminali, ha paura di essere beccata a fare sesso?" mi chiede.

"No, ma Ismael si starà chiedendo se siamo scomparse."

"Va bene, andiamo a casa."

Arriviamo a casa, Farah mi saluta con entusiasmo e fa un sorriso complice a Macarena, probabilmente immaginava che saremmo tornate insieme.

Rivedere Yasmin dopo quasi due settimane è bellissimo, la prendo in braccio e provo un'emozione immensa. Questa bambina non è mia figlia, però è come se lo fosse. Amo sua madre più di ogni cosa al mondo e amo lei, questa piccolina è davvero importante per me.

Quando Farah e Ismael vanno via guardo Maca, sorridendo.

"Bionda, forse è il caso di finire quello che abbiamo iniziato in spiaggia."

"No, io voglio dormire adesso..."

Mi avvicino a lei e la guardo dritta negli occhi, le infilo una mano nei pantaloni e la tocco, mentre lei inizia ad ansimare.

"Sei sicura? Vuoi dormire?"

"Forse il sonno mi sta passando..."

"Cosa devo fare con te bionda?"

"Non lasciarmi mai più..."