Supponiamo un mattino tu ti alzi e ami me.
Rino Gaetano
MADISON
La luce filtra attraverso le grandi finestre, illumina la stanza vivacemente e sembrerebbe essere una splendida giornata. Il sole rispecchia il mio umore, mi sento raggiante ed estremamente felice, ma sono appena sveglia quindi cerco di focalizzarmi.
Mi sento diversamente riposata dal solito, ho mai dormito così profondamente? L'adrenalina, la sento. Scorre nelle mie vene e non ancora capisco il perché di questo turbine di emozioni.
Mi accorgo che non è stata la luce del sole a svegliarmi.
Sento un solletico sul mio naso ed improvvisamente anche un odore.
È dolce, familiare, come se lo avessi addosso da sempre. Le coperte sono morbide sotto al mio tocco e anche il cuscino ha questa fragranza all'odore di sogni.
Questo solletico continua, ora sento baciarmi le guance. Adesso gli angoli delle labbra, il collo, è tornato sul naso. Mi bacia di nuovo la punta.
Apro gli occhi e la visione che ho davanti è paradisiaca. Il risveglio migliore della mia esistenza.
Lui è sopra di me, si regge sui gomiti.
Lo sento caldo e soffice, ancora di più della sera prima, poggio le mani sulla schiena e sulle spalle e inizio ad accarezzare lentamente i suoi muscoli, attraversando la linea della schiena con la mano. Noto dei graffi dietro la sua schiena muscolosa e me ne imbarazzo, potrei essere stata io. Mi sento protetta qui sotto.
I miei occhi sono parzialmente chiusi ma lo vedo a meraviglia, come si fa a non notare una creatura del genere?
Il sole gli illumina la pelle. I capelli di uno marrone scuro inteso spiccano sulle coperte bianco latte. Gli occhi celesti chiaro hanno un'intensità tale da farmi rimanere in apnea al loro cospetto.
I capelli sono scombinati ma gli danno quel fascino selvaggio che abbinato al suo sorriso crea un misto davvero seducente. Ma le labbra... diventate rosse, gonfie e ancora più invitanti sono ciò che mi colpisce di più. La forma morbida più sensuale che possa esistere. Allora le ricordai sulle mie, morbide come la neve appena attecchita al suolo.
Non solo sulle mie labbra, su ogni centimetro del mio corpo.
Mi sta sorridendo, ha smesso di baciarmi e mordicchiarmi il naso.
"Giorno, amore". Dice.
Ho tra le coperte sopra di me un angelo e chiunque avrebbe ucciso per una visione del genere. Sento le curve del mio seno soffice a contatto con il suo petto solido e virile, il suo cuoricino batte tanto. Ha gli occhi luminosi più del solito. Mi sta sorridendo e quei denti dritti e perfetti risplendono più del sole fuori da questa finestra, un sorriso matematicamente perfetto.
Non riesco a parlare, gli sorrido. Abbagliata da tutta questa luce, voglio guardarlo ancora un po' e imprimermi questa immagine nella testa e nel cuore.
Avrei pensato a questo viso perfetto ancora arrossato sulle guance se mi sarei dovuta far forza per combattere per qualcosa.
Per lui, avrei rovesciato il mondo. Solo per vederlo così un'ultima volta. Semplicemente splendido qui e per sempre unito a me. Io e lui. Ho tutto ciò che desidero.
Non riuscendo a dire una parola, lo prendo con la stessa delicatezza con cui mi ha baciato con le mani sul suo viso e inizio a mordicchiargli le labbra rosse. Poi lo bacio.
Stringo il suo corpo al mio, perché non ne ho abbastanza. Non voglio vada via.
Immergo le mani tra i suoi capelli e sono felice che anche lui non ne abbia a sufficienza. Spero che mi desidererà come io desidero lui, sempre, ardentemente, come se fosse una necessità. Anzi, lo è.
Mi perso di nuovo in qualche mondo parallelo insieme a lui, non badiamo al tempo ma spero sia infinito.
Il tempo con Jack è prezioso, qualsiasi altra cosa che non sia con lui avrebbe aspettato.
I nostri corpi diventano ancora madidi di sudore e sento che ha fame. Anche io, ma non mi avrebbe saziato il cibo. Una fame diversa, mai sentita più forte di ora, ma l'avrei lasciato respirare. Per ora.
"Ti prendo la colazione, amore. Ti va?"
Mi sorride, quella fossetta dolce che amo. L'avrei presa a morsi per tutto il resto della mattina. Mi fa impazzire.
"Uhm grazie, vorrei fare una doccia veloce prima. Ti raggiungo tra poco, tanto sono veloce". Gli dono un bacino fugace.
Mi alzo sedendomi sul letto con le coperte che mi coprono il seno e il corpo, lasciando la mia schiena nuda ma sto indugiando. Noto i nostri vestiti sparsi per la stanza.
"Tutto bene, amore?"
Mi giro visibilmente imbarazzata. "Puoi chiudere gli occhi?"
Rimane abbastanza incerto dopo quella richiesta, dopo tutta questa notte è una domanda strana da fare. Ma davvero non riesco a farne a meno.
"Ti vergogni di me?" Mi sorride.
"No, beh... è che ieri notte era meno luminoso".
Lui si alza senza esitare e viene davanti a me. Senza nulla addosso. Direi... wow.
Si ferma davanti a me. "Anche se ora non volessi farmi vedere il tuo corpo, sappi che l'ho toccato, studiato, amato. Lo riconoscerei tra mille ad occhi chiusi. Ho ammirato ogni tua forma e dettaglio la scorsa notte, ne sono innamorato ed è impresso nella mia mente. È perfetto. Non vergognarti di me, spero di essere il primo e l'ultimo che avrà l'onore di amarlo per altre mille notti ancora. Come la nostra prima volta".
Il mio viso lo percepisco sbigottito e le labbra sono leggermente aperte.
A quel punto capisco di non dover temere nulla, lui è tutto ciò che una donna desidererebbe e non ringrazierò mai abbastanza chi me l'ha mandato dopo che smisi di credere nell'esistenza di questo sentimento chiamato amore.
"Ti va di unirti a me nella doccia?" Gli chiedo.
Qualcosa nel mio petto brucia. Amore, desiderio. Qualunque cosa sia tolgo la coperta.
Ora sono completamente spoglia sotto i suoi occhi e lo bacio con ardore e veemenza. Mi fermo con il respiro ansante e mi guarda. Tutta.
"Sei semplicemente tu, questo ti rende perfetta".
Più lo guardo e più penso che qualsiasi sia il pittore che l'ha dipinto, ha sicuramente dedicato tutto sé stesso per questo. Il suo lavoro più grande. Non posso credere di aver avuto l'onore di ammirarlo.
Mi prende in braccio e mi porta in bagno, accende l'acqua. Quando sente che è calda ci immergiamo dentro e non so neanche ora quanto tempo sia passato. Voglio solo rimanere qui per sempre. Lui dentro di me, tra le sue braccia, le mie gambe intorno ai suoi fianchi, le mie forme contro le sue, la sua voce che ansima e mi dice...
"Voglio sentirti dire il mio nome, ripetutamente, per sempre".
STELLA
"NON CI POSSO CREDERE! Oddio, Simon prendimi perché sto per svenire... lo sento..."
La testa mi gira come se fossi su una di quelle giostre dei bambini al parco giochi e mi viene da vomitare. Forse il mio colore di pelle vivace è diventato cadaverico perché mi sento le dita fredde.
Simon mi afferra dai fianchi e sembra agitato. "Sella! Santo cielo calmati. Liam! Prendimi quel bicchiere d'acqua... sdraiamola per terra e alziamole le gambe. Sta per svenire".
"Cazzo, Stella!" Alex impreca aiutando Simon. "Non è così che aiuti! Non reagisci in questa maniera davanti a decine di tipi armati! Oddio!"
"Ecco l'acqua!" Liam arriva impanicato e tremolante.
"Ma a che cazzo ci serve l'acqua!" Alex gliela tira in faccia.
"Bastardo!"
"Liam! Alex! Finitela di fare gli idioti. Si sta riprendendo".
"D-dove sono?" Non ci sto capendo più nulla.
"Siamo a casa di Alex. Ricordi, piccola?" Simon mi dà un leggero bacio sulla fronte.
"Ma chi è Alex? Quello di Madagascar?" Dico con un filo di voce e gli occhi socchiusi.
"Vaffanculo, allora tu sei la giraffa di quel cartone". Alex si sente offeso e percepisco che si mette a braccia conserte. Non è dell'umore giusto, neanche noi.
"Stella, ce la fai a metterti in piedi?" Mi chiede il cucciolone.
"C-credo di sì". Mi alzo lasciandomi aiutare da Simon. "Che mal di testa! Aspetta... perché stavo per svenire? ODDIO! MADISON!" Ecco che sto per crollare di nuovo ma i ragazzi mi posizionano sulla sedia del tavolo.
"Oddio! Ma una persona cosa deve fare! Sappiamo cosa fare in caso di un attacco mafioso militare e non sappiamo gestire una ragazza che sviene. Io non ho parole". Liam sembra disperato.
"Allora, calmiamoci tutti" Simon cerca di prendere il controllo della situazione. "Non abbiamo notizie di quei due da ieri mattina e sono più ventiquattro ore che siamo qui" respira e si massaggia le tempie. "Alex, i tuoi genitori ti hanno detto che li hanno incontrati insieme a quelli di Jack".
"Corretto". Dice Alex.
Mi sento morire da quando ho ricevuto questa notizia.
"Bene. Ora non sappiamo dove sono e i genitori di Jack lo stanno cercando. Questo significa che si sono nascosti e non riusciamo a contattarli perché per precauzione hanno disattivato le linee telefoniche. Se stanno cercando solo Jack significa che ha fatto credere di aver lasciato Madison, ma Jack non l'avrebbe mai lasciata, specialmente non l'avrebbe riportata a casa sua dopo che stanno ancora esaminando l'area e i suoi genitori potrebbero cercarla avendola presa di mira".
Esplodo. "E' UN DISASTRO! I genitori di Jack sono ancora più pericolosi. Dopo che hanno visto una ragazza sconosciuta con suo figlio, contando anche che vogliono farlo sposare e dopo che ha sparato alla sua futura moglie, è ovvio che indagheranno su Madison e scopriranno che è la mia coinquilina e pure nella squadra!"
Liam interviene. "Il loro obbiettivo è Jack, sono sicuro che sia in casa sua in un luogo segreto e nasconde Madison con sé. Spero trovi il modo di contattarci al più presto".
Alex si muove su e giù per la stanza. "Dunque, i nostri genitori hanno capito che sta succedendo qualcosa e chiederanno spiegazioni sul perché la futura moglie di Jack ha un buco sulla gamba. Perché so che lo sanno ma stanno aspettando il momento giusto per dirlo e so che è arrivato".
Inizia a spettinarsi i capelli, quando si parla dei nostri genitori siamo tutti fuori di noi. "Ora, la vostra casa Stella, è agibile. Hanno confermato che è sicura ma continueranno a monitorarla. Quindi si aspettano che tu torni a casa, ma ritengo che dovresti nascondere ogni effetto personale di Madison se venissero a indagare".
Annuisco e Simon mi posa una mano sulla spalla. "Alex ha ragione, piccola. Per precauzione dobbiamo far sparire ogni traccia di lei. Anche sui social, Stella. Ho visto che hai pubblicato molti video con lei e so che ti sei lasciata prendere la mano. Anche noi cancelleremo foto dai nostri cellulari o li scaricheremo su altri dispositivi. Intanto aspettiamo notizie di Jack".
Sospira e stringe la mia spalla. "Sono preoccupato per lui. Ha disobbedito, ha sparato alla sua futura moglie, è con un'altra ragazza dopo aver mentito e non si trova, che cosa potrebbero fargli?"
Tutti ci guardiamo con aria terrorizzata. Lui è il nostro punto di riferimento, nostro fratello. E ora è in pericolo per colpa della sua stessa famiglia.
È Alex a parlare. "Non appena ci contatterà, capiremo come proteggerlo ed escogiteremo un piano. Salveremo anche Madison e lo faremo insieme. Lui è in gamba e ce la farà anche questa volta, nonostante sembra affrontare il suo peggior nemico. Nonché suo padre".
Ci stringiamo tutti le mani con sguardi speranzosi, ispirandoci forza come facciamo da una vita.
"Siamo una squadra" dico guardandoli tutti. "E salveremo i nostri amici".
Dopo sguardi di solidarietà, ci mettiamo al lavoro.