Alcuni portano felicità ovunque vadano.
Altri quando se ne vanno.
Oscar Wilde
ALEX
Inizia a sentirsi il clima più fresco di fine settembre qui a New York ma le temperature restano sulla media.
Good morning, New Yorkes.
Looking for another beautiful day here in the city.
Mi sono offerto di accompagnarla al college oggi e in macchina si respira l'atmosfera della radio che annuncia una buona mattinata e appena Madison lo nota alza il volume al massimo come se fosse la sua canzone preferita.
"O mamma mia! Alex, questo suono lo ascolto in ogni video sui social di New York! Che emozione sentirlo davvero".
È così facile stupirla, davvero piccola in confronto a questo grande mondo ed è bello vederla sorridente.
"Già, già brunetta ma abbassa il volume. A meno che non sia una canzone dei Chase Atlantic non voglio sentire nulla".
"No, a meno che non sia una canzone degli Arctic Monkeys!"
"Non male, lo ammetto". Mi sono procurato degli occhiali da sole simili ai suoi solo per prenderla in giro. "Dunque, brunetta. Dobbiamo aggiornarci su qualche fatto recente?"
Lei si mette i suoi occhiali sulla fronte e mi guarda confusa. "Hm, no? Perché?"
"Sei proprio sicura?" Mi giro verso di lei con un'intonazione di chi sa già tutto ma spera di sentirselo dire lo stesso. Infatti, lei sembra capire al volo e gira subito il viso verso il finestrino.
"Accipicchia a quel chipmunk". Borbotta e scoppio a ridere.
"Hai cacciato gli artigli e dopo due mesi riesci già a far cadere il temibile Jack Torres ai tuoi piedi! Io l'avevo capito da quando ti ho vista salire sulla tua Maserati che eri una tipa tostissima".
Lei continua a non guardarmi ma intravedo le sue guance rosse. "Non è caduto ai miei piedi, mica stiamo insieme. Comunque, non chiedermi più di venire con te al campus. Anzi lasciami sul ciglio della strada, vado a piedi".
"Neanche per sogno! Voglio sapere se ti piace senza vestiti. Le signorine in giro non aspettano altro da anni ma tu, bella mia, l'hai conquistato nel giro di pochissimo tempo".
"Hm. Certo, un gioco da ragazzi".
Rido per il suo imbarazzo infantile e mi chiedo davvero come abbia fatto a rendere mio fratello piccolo e docile al suo cospetto. È davvero una sorpresa per tutti.
"So già i dettagli grazie all'orsetto spelacchiato ma sentirlo dalla diretta interessata è ancora più figo".
"Non c'è niente di figo, Alex" ora sembra arrabbiata. "Non l'ho conquistato. Non lo vedo e non ci parliamo da quella notte. Non succederà nulla".
Non credo proprio, diceva così anche quando le chiesi se le piacesse Jack e guarda dove siamo arrivati. "Ha avuto decisamente tanto lavoro da fare, non lo vedo da un po' neanche io. Torna nell'appartamento tardi ed esce la mattina presto. Chissà che combina. È anche il suo compleanno tra non molto. Ma so che questo già lo sai". Le faccio con una mano il solletico e lei mi dà un leggero schiaffo sulle dita.
"Simon è più pettegolo di Stella. E non sono sicura di fargli un regalo a questo punto perché mi tratta male".
"Non fare la permalosetta. Ci sto pensando anche io a un regalo da fargli. Magari un paio di tue mutandine nella sua tasca dei jeans?"
Mi tira i capelli.
"Non siamo aggressivi! Fammi pensare..."
"No, ci penserò dopo".
"Quindi vuoi farglielo!"
"Non sono sicura". Fa la finta tonta e decido di non stuzzicarla più, tanto Simon è la mia fonte prediletta per qualsiasi pettegolezzo. Tra l'altro, ho delle novità interessanti da condividere con lei.
Arriviamo davanti al campus e parcheggio la mia macchina.
Come al solito gli studenti si allontanano alla mia vista, ma essendo vicino ad un volto nuovo Madison viene notata subito e lei ne è consapevole.
"Dimmi qualcosa che possa distrarmi, mi sento a disagio". Mi dice notando gli sguardi su di lei curiosi.
"Ho scoperto qualcosa che ci ha colpiti recentemente, quando noi due siamo i primi a essere stati sconvolti".
Alza il suo viso mentre camminiamo. "Davvero?"
Annuisco e la conduco verso il bar del campus. È un'area grande con vari tavoli e tanta possibilità di scelta di cibo nei vari stand. Il mio posto felice.
Ci accomodiamo ad un tavolo e ordiniamo un succo, io anche un pezzo di crostata.
"Cosa sai?" Poggia i gomiti sul viso e tra le mani il suo volto.
"Calma bimbetta curiosa. Fammi almeno fare colazione, mi sono svegliato presto per venirti a prendere e sistemarmi come si deve i capelli". Addento il dolce.
"Sei tu che ti sei offerto di venirmi a prendere. Dai dai dai che cosa sai?"
Accidenti a me quando gliel'ho detto.
"Pfff, d'accordo ma calmati. Allora, ricordi quando Stella ha ricevuto quella foto dove Simon baciava una ragazza?"
Annuisce con energia e sembra ansiosa di sapere la risposta.
"Bene. Insieme a Liam ho capito chi è l'artefice. Anzi, chi sono".
Spalanca la bocca e si mette le mani sulle guance. "Chi? Clara?"
"Non solo. Una si chiama Clara, le altre Jenna e Sara". Finisco in due bocconi il dolce e bevo il succo. Lei non ha toccato il suo. "Sono più o meno come noi, stesso stile di vita agiato grazie al patrimonio e affari vari. Ma senza dubbio Clara è quella che spicca di più".
Lei aggrotta la fronte.
"Non hanno avuto il nostro passato, ma le loro famiglie sono comunque note in città e io e i miei fratelli abbiamo condiviso con la famiglia di Clara cene di lavoro e altra roba noiosa. Tutto qui".
C'è un altro dettaglio molto particolare che ha coinvolto Clara con uno di noi, ma non lo dirò a Madison. Non in questo momento per lei così delicato.
"Non capisco, se vi conoscete già e addirittura condividete affari di famiglia, perché avrebbe dovuto fare una cosa del genere a Stella e Simon?"
Credo di sapere il perché, credo anche che non saranno gli unici che colpiranno. Ma devo parlarne prima con gli altri, senza Madi. "Non ne ho idea, forse volevano proprio che scoprissimo chi fosse l'artefice come avvertimento. Dopotutto non è stato difficile rintracciare il contatto che ha inviato la foto a Stella. Fra loro Jenna è quella in gamba con i computer tecnicamente".
"Non direi, si è fatta scoprire subito". Mid assume un atteggiamento difensivo nei confronti dei nostri amici e questa cosa mi fa sorridere. È molto altruista. "Lo dirai agli altri?"
"Io e Liam lo diremo, certo".
Inizia finalmente a sorseggiare il suo succo. Sono sicura che si ambienterà, abbiamo già fatto così tanto e sembra reagire bene.
Dopo averle offerto la colazione l'accompagno nella sua aula e mi accordo con alcune guardie di seguirla, non si sa mai. Di Stanford non c'è traccia.
Andando nella mia classe pe seguire le lezioni scrivo un messaggio agli altri sulla nostra chat di gruppo suggerendo di incontrarci.
ALEX: Buongiorno, merde :P. Io e Liam abbiamo uno scoop. Quindi mettiamoci d'accordo su dove e quando incontrarci. Madison per ora è meglio che non sia presente. Qualcuno che inizia per J ci deve dare qualche informazione in merito ad eventi recenti. VERO JACK? CHE CATTIVELLO CHE SEI! BIRBONE! CI SEI RIUSCITO ALLA FINE, EH? NON PROVARE A RIPETERE CHE NON HAI UN DEBOLE PER LE BRUNE.
STELLA: Merda ci sarai tu, punto primo. Madison oggi pomeriggio sarà ad uno shooting tutto il giorno, quindi potete venire a casa nostra.
LIAM: Ha bisogno di un assistente mentre fa gli scatti? :)
ALEX: Concentrati, idiota.
SIMON: Smettetela. Grazie per la disponibilità, piccola. Il nostro appartamento è un disastro perché qualcuno lascia le sue mutande ovunque.
ALEX: Hai ragione. Jack, sei veramente insubordinato!
SIMON: Jack ha qualche taglia in più grande della tua in mutande. ;)
STELLA: Che schifo. Prima di entrare a casa mia vi spruzzo la candeggina per disinfettarvi.
LIAM: Ma noi siamo intimi! Devi abbracciarci lo stesso!
SIMON: Qualcuno ha sentito Jack?
ALEX: Jack, non credere che non ci darai delle informazioni DETTAGLIATE su ciò che hai fatto. Ti piace la pizza, eh? Capita la battuta?
STELLA: Alex, sto piangendo per la pietà delle tue battute. Non per il ridere.
SIMON: Sono d'accordo, piccola.
LIAM: Io pure.
JACK: Su cosa verterà la discussione?
ALEX: FINALMENTE.
SIMON: Jack, ma da quando non torni a casa? Ti serve aiuto su qualcosa?
LIAM: Tutto bene, fratello?
STELLA: Io e te dobbiamo fare un bel discorsetto, Jacob. Alto che tutto bene. Non ricordi la mia minaccia non proprio velata che ti avevo fatto?
JACK: Ho avuto del lavoro da fare, ne discuteremo questo pomeriggio. Buona giornata.
ALEX: COGLIONE! CI MANCHI! SONO GIORNI CHE NON TI FAI SENTIRE O VEDERE!
STELLA: Sei pietoso.
SIMON: Jack, per favore torna a casa. Dobbiamo parlare.
ALEX: Dovremmo aggiungere Madison qui nel gruppo, così Stella finisce di mandarci foto di Mid.
LIAM: Ma a me non dispiace avere le sue foto.
SIMON: Certo che possiamo aggiungerla.
STELLA: Era scontato che l'aggiungessimo prima o poi.
ALEX: In ogni caso ci vediamo tra poco.
LIAM: Ci vediamo dopo, ragazzi.