Sidereus

By guardolefarfalle

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"Ti svelo un segreto, le coincidenze non sono mai tali". Madison, giovane ragazza ventenne, è pronta per par... More

Dedica e playlist
Cast
Prologo
Capitolo 1. Verso il Nuovo Mondo
Capitolo 2. Coinquilina
Capitolo 3. Nuovi compagni d'avventure
Capitolo 4. La straniera
Capitolo 5. Migliori amici e ottimi amanti
Capitolo 6. Vertigini
Capitolo 7. Uomo nell'ombra
Capitolo 8. Diavolo dalle dolci fossette
Capitolo 9. Sorprese
Capitolo 10. Sfide a tavolino
Capitolo 11. Non sospettare di me
Capitolo 12. Come fa a non piacerti?
Capitolo 13. Mi perseguiti
Capitolo 14. Sono solo inchiostro su carta
Capitolo 15. Io e te una sfida continua
Capitolo 16. Poca lucidità e troppe parole
Capitolo 17. Vengo con te?
Capitolo 18. Sono nei guai
Capitolo 19. Hai paura di me?
Capitolo 20. Scoperte e pericolo
Capitolo 21. So cosa ho visto
Capitolo 22. Un'insolita amicizia
Capitolo 23. Vieni da me
Capitolo 24. Tieniti forte
Capitolo 25. Malintesi
Capitolo 26. Non puoi raccontare di me
Capitolo 27. Sono pericoloso, non starmi vicino
Capitolo 28. A caccia di indizi
Capitolo 29. Proteggila
Capitolo 30. Scoprirò tutto su di te
Capitolo 31. Missione top secret
Capitolo 32. Mani sulle armi
Capitolo 33. Stai lontana da lui
Capitolo 34. Voglio la verità
Capitolo 35. Confessioni
Capitolo 36. Il cuore non si comanda
Capitolo 37. Resta con noi
Capitolo 38. Non avere paura di me
Capitolo 39. Ammetti che mi vuoi vicino
Capitolo 40. Pensi ciò che penso io?
Capitolo 41. Cuori vulnerabili
Capitolo 42. Benvenuta nella squadra
Capitolo 43. Attenti agli spari
Capitolo 45. Aiutami a capire
Capitolo 46. Farfalle
Capitolo 47. Allarme (del cuore)
Capitolo 48. Vi ho scoperti
Capitolo 49. Non andare al falò
Capitolo 50. La nostra prima volta
Capitolo 51. Lasciati andare
Capitolo 52. Grave errore
Capitolo 53. Una di noi
Capitolo 54. Scoop
Capitolo 55. Due cuori che battono
Capitolo 56. Perchè mi proteggi?
Capitolo 57. Fiori di libri
Capitolo 58. Io e te, prima o poi
Capitolo 59. Natura illegale
Capitolo 60. Addestramento criminale
Capitolo 61. State sempre al sicuro
Capitolo 62. Il mio regalo perfetto
Capitolo 63. Tanti auguri, leader!
Capitolo 64. Incontri pericolosi
Capitolo 65. Io e te sulle stelle
Capitolo 66. Il mio nome, ripetutamente
Capitolo 67. Stella in latino
Capitolo 68. Voglia di riscatto
Capitolo 69. Si torna sempre a casa
Capitolo 70. Rumore
Capitolo 71. Piani e lettere a mano
Capitolo 72. Dormi con me stanotte
Capitolo 73. Maschere di Munch
Capitolo 74. Tiro a segno
Capitolo 75. Sparami se hai il coraggio
Capitolo 76. Il mio punto debole
Capitolo 77. La pistola è carica, non agitarti
Capitolo 78. Non immischiarti nei miei affari
Capitolo 79. Guardami le spalle
Capitolo 80. Battaglia a casa Torres
Capitolo 81. Sali in moto
Capitolo 82. Chi ti ha fatto questo?
Capitolo 83. Stelle o luna?
Capitolo 84. Empire State Building
Capitolo 85. La sinfonia della nostra storia
Capitolo 86. Lettera nera
Capitolo 87. Salta
Capitolo 88. Obbligo o verità?
Capitolo 89. Le feste dei criminali
Capitolo 90. Balliamo sotto le stelle
Capitolo 91. Urlo di Munch
Capitolo 92. Non vedo più farfalle
Capitolo 93. Lacrime e sangue
Capitolo 94. Ti cerco fra le stelle
Capitolo 95. Siete la miglior squadra
Capitolo 96. Ti aspetto fra le stelle
Capitolo 97. È davvero finita?
Epilogo
Ci sarà un secondo volume?

Capitolo 44. Madison! Abbassati!

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By guardolefarfalle

Da mi basia mille, deinde centum.

'Dammi mille baci, poi ancora cento'.

Catullo

MADISON

Le orecchie mi fischiano e sento il sangue pulsare nel cuore e cervello ad un ritmo assordante.

Inizio a vedere le scene in pezzi diversi e mi sento totalmente impotente e in un gravissimo pericolo.

Stella mi è saltata addosso e mi ha coperto. Ha tirato dalla sua tasca interna del cappotto una grossa pistola e Simon fece lo stesso.

"Madison, abbassati!"

Urlò Simon nel momento stesso in cui ci stava scattando delle foto e per un attimo credetti che lui stesse per sparare a me quando cacciò la pistola; invece, dietro di noi vidi delle sagome che correvano molto velocemente vestite in nero ed erano armate fino al collo.

Quelli che credevo normali civili cacciarono anche loro delle armi e ci circondarono, altre usarono degli scudi presi non so dove. Mi tappai le orecchie e volevo solo urlare ma la gola bruciava per il fumo e riuscivo solo a coprirmi gli occhi e istintivamente la testa con le mani. Poi, il paesaggio iniziò a cambiare forma. Non sentivo più il peso di Stella sopra di me che mi proteggeva, ma una mano strinse la mia. Volevo tornare al profumo dolce di Stella, le sue mani gentili che coprirono senza paura ed esitazione e con grande maestria impugnarono un'arma.

Poi però iniziai a sentire un odore ancora più coinvolgente e forte. Mi dava sicurezza e notai quanto la sua mano fosse più grande rispetto alla mia esile.

Ciocche ribelli scure erano davanti a me e ora due braccia possenti mi avvolgono e stingevano i miei fianchi. Sono talmente stordita che vedo immagini ad intermittenza.

"Sono qui con te".

Una voce roca, possente ma così protettiva mi sussurra all'orecchio questo facendomi solletico e nonostante siamo attorno ad uno scenario di guerra il mio stomaco sfavilla di farfalle, tanto da sembrare sulle montagne russe e non posso fare a meno di stringere queste braccia muscolose e le mani che erano intrecciate alle mie attorno alla mia vita.

Queste mani le ho già strette in altri momenti in cui avevo paura, sono tornate da me.

Inizio a sentirmi più al sicuro e quindi a mettere la vista più a fuoco.

Guardie del corpo hanno scudi e pistole puntate, ma inspiegabilmente ho una visuale su di loro dall'alto. Mi guardo intorno e ci sono rami, foglie.

Ho una sensazione di vertigini e guardando verso il basso capisco di essere su un'altezza.

Sono salita sul grattacielo più alto d New York, ma improvvisamente ho una sensazione di nausea nonostante siano pochi metri di altezza. Inizio a respirare in modo accelerato e le braccia che ho sulla vita sono più strette, percepiscono la mia paura e ansia. Una delle mani che mi protegge prende il mio viso, lo accarezza e lo porta nell'incavo del suo collo muscoloso.

Profuma da morire, è solido e possente con delle vene. Probabilmente emetto dei versi o piagnucolii, mi aggrappo a questo collo con l'alta mano e inizio a giocare con delle ciocche scure e morbide.

Questo corpo mi stringe come se fossi un gioiello da custodire gelosamente e non sento più spari, solo il suo battito incredibilmente accelerato e il suo respiro che fino a poco fa era lento.

"Smettila di fare tutto questo rumore" gli dico. Speriamo si calmi, siamo al sicuro. Perlomeno io mi sento così. Siamo arrivati qui miracolosamente tutti interi. Chiunque mi abbia portata qui.

Continuo a giocare con i suoi capelli e a respirare il suo odore, un angelo salvatore che mi ha fatto volare non so come fin qui. La sua mano è sulla mia guancia e mi protegge sotto l'incavo del suo collo e per ringraziare questa persona di un salvataggio tanto istantaneo, poso un bacio su questa curva così sensuale che mi venne quasi da mordere, ma mi fermo per non essere inappropriata.

Sentii un mugolio proveniente dalla sua gola e lo presi come un gesto di approvazione.

Sarei rimasta in questa posizione con il mio angelo salvatore per sempre, chiunque esso sia. Mi sento scossa ancora per mettere a fuoco e tornare ad essere lucida. È come se fossi in stato di shock.

Nonostante questa entità ha un'aria troppo familiare mi sento confusa e le orecchie le sento fischiare ancora, quindi svelerò dopo questa sua identità.

Intanto gli spari non li percepisco più, la stretta attorno ai miei fianchi si dissolve e sento il formicolio di un naso che si inebria del mio odore sulla mia nuca. Respira, profondamente. Ci posa la fronte sopra e sento qualche verso, come dei sussurri o parole disperate.

Mi guardo intorno ma siamo ricoperti da foglie e dovremmo essere davvero in alto. Poi ricordo.

Stella.

Dove sono gli altri?

"D-dobbiamo cercare i miei amici". Cerco di muovermi ma sento il ginocchio far male e lo stringo con la mia mano. La figura dietro di me mi rimette la mia schiena poggiata sul suo petto e mi sussurra qualcos'altro.

Lo vedo controllare qualcosa sul suo orologio sofisticato ma ci sono segni e messaggi che non capisco. Poi mi sembra di vedere doppio.

"Stanno bene. Dobbiamo scendere. Girati verso di me e ti porto giù".

Eseguo gli ordini di questa voce a dir poco convincente. Nonostante io non mi faccia comandare a bacchetta sento che al momento devo farlo, specialmente perché sono incantata da tanta austerità.

Mi metto a cavalcioni su questa figura della quale non ancora vedo il viso ma gli stringo le mie braccia sul collo possente e con lievi vene a dir poco avvenenti.

Lui mi solleva dai fianchi e dalla base della schiena facendo attenzione a non toccarmi le natiche e una parte di me ci rimane male.

'Ma che pensieri ho nel bel mezzo di una situazione del genere?'

Sono a dir poco sotto shock.

"Stringiti a me".

Eseguo anche questo. Mi preme sul suo corpo e sento che ci muoviamo. Sono decisamente stretta a lui. In pochi secondi scendiamo verso la corteccia e mi sento come se fossi un piccolo animale impaurito, ma stringo il suo petto e le gambe sono salde attorno alla sua vita decisamente sexy e muscolosa.

È una sorta di uomo ragno e mi sento in un film della Marvel.

Dopo poco il mio salvatore salta e sento di toccare i piedi a terra ma non stacco le braccia dal suo collo e il mio viso è poggiato sul suo petto duro. È così alto.

Restiamo qui qualche istante e le sue mani le sento poggiate delicatamente sui miei fianchi.

"Sei decisamente un piccolo koala".

Mi sussurra all'orecchio e sento che indugia le sue labbra proprio in quel punto. Forse anche lui non vuole staccarsi da me, perché io non voglio. Posa un leggero bacio sotto l'orecchio e poi sento che alza il viso. Uffa.

"Sta bene, ma è temporaneamente sotto shock. Dove sono gli altri?"

"Stanno arrivando, signor Torres. Stanno esaminando i controlli di routine se qualcuno è ferito ma per ora sembra sono illesi. È stato un attacco premeditato ma stiamo indagando ancora su chi l'ha compiuto".

Sento un forte accento americano che cerco di seguire il discorso ma capisco che i miei amici stanno bene, in tutto ciò non mi sono ancora staccata da lui. La testa gira e ho la nausea.

"Dite agli altri di raggiungermi qui, al ritorno voglio tre macchine davanti e tre dietro alle nostre per precauzione. Prima di partire chiamate i rinforzi ed esaminate l'area prima che l'attraversiamo con le vetture. Ora".

"Sarà fatto, signore". Molti passi si allontanano ma io non sono ancora pronta a farlo. Voglio stare qui.

Mette via le sue mani dai miei fianchi e cerca di allontanarsi ma io lo fermo.

"Tesoro, non mi sembra il caso di farci vedere così. Potremmo confermare sospetti che già hanno".

Tesoro.

Improvvisamente rifocalizzo la realtà, riconosco tutto e sento la nausea ancora più di prima. Come se ritornassi alla realtà da un'altra dimensione, capisco tutto.

Mi disgusto per quello che ho fatto e quello che ho pensato, mi vergogno da morire e mi stacco immediatamente da lui.

Lo vedo davanti a me, impeccabile con il suo cappotto scuro addosso al contrario mio che cerco di sistemarmi velocemente i capelli nell'imbarazzo più totale.

Ho gli occhi sgranati e non riesco a credere a quello che è successo e non mi importa neanche più delle possibili pallottole che mi avrebbero potuto colpire.

Dietro di lui c'è un albero gigante e alterno lo sguardo tra lui e l'alta quercia.

Lui sorride. Sorride, maledizione.

"Come... come hai fatto a salire..." indico tremolante l'albero. "Siamo saliti su... tu mi hai..."

"Salvato la vita? Di nuovo? Non c'è di che".

Sta sorridendo e la sua fossetta destra non è mai stata così fastidiosa come ora. Non mi chiede neanche come sto e non è un minimo scosso per l'accaduto.

"Ma che è successo?" Mi guardo intorno. Soldati puliscono il parco e portano via dei corpi e c'è rosso un po' ovunque. La scena è abbastanza cruenta e mi sento in un film. Lui posa le sue dita sul mio mento e fa in modo che guardi i suoi occhi di ghiaccio per evitare che resti traumatizzata di nuovo.

"Non guardare. Guarda me". Mi dice con voce calma e sexy bassa.

La sua mano è così calda e soffice.

"Non mi toccare". Rispondo.

"Troppo tardi".

Lui ci sarà abituato a passare questo tutti i giorni ma io no. Perché mi ha portato via da Stella?

Guardando l'albero le parole iniziano a tornarmi alla mente, ricordo gesti che ho fatto involontariamente.

Gli ho baciato il collo e lui mi ha stretta a sé.

Ha emesso un lieve gemito che mi ha fatta sussultare.

Ero a cavalcioni sopra di lui. Su un albero.

Probabilmente sono rossa in viso perché mi bruciano le guance e lui inclina la testa, fingendo di non aver fatto niente di strano su quell'albero. Pensa che non mi sia accorta di cosa sia accaduto? Pensa fossi scioccata? In parte sì, ma non del tutto.

"Allora? Vuoi rimanere ancora qui in vacanza studio o hai dei ripensamenti?" Mi chiede.

Sembra quasi che abbia organizzato tutto lui per farmi spaventare e ho quasi paura sia così.

"Hai detto che avresti lasciato mi facessero a pezzi".

Lui esita, io non dimentico nulla di quello che dice.

"Non volevo sbarazzarmi di un altro cadavere". Risponde diventando freddo improvvisamente.

Sono sconcertata. Si rivolge in maniera tanto cruda a me, eppure su quell'albero sembrava tutt'altro che freddo. Ero sconvolta ma abbastanza lucida e questo non lo sa.

"Non avevo bisogno della tua protezione, Stella..."

"Stella non ti avrebbe protetta abbastanza".

"E allora perché ti sei preso il disturbo di farlo tu?"

"Te l'ho detto il motivo".

Mi viene da ridere, una risata lievemente isterica e mi metto una mano tra i capelli.

"Come vedi, del mio cadavere avrebbe benissimo potuto occuparsene qualcun altro".

"Ti ho salvato la vita. Non voglio sentire altro".

Ci fissiamo agguerriti entrambi. Dovrebbe portarmi più rispetto quando dialoga con me. C'è sempre più tensione fra noi e non so cosa succederà prima o poi. Nulla di buono.

"Ragazzi!"

Una voce familiare strugge il silenzio e dietro le spalle di Jacob vedo Alex, Stella, Simon e Liam che corrono verso di noi. Io sorpasso Jacob e faccio lo stesso.

Abbraccio forte Stella appena la raggiungo, già mi è già mancata. "Oddio, Madison. Stai bene? Sei ferita?"

Inizia a scrutarmi dalla testa ai piedi e gli altri fanno lo stesso, sembrano scossi per le mie condizioni. Chissà come sono ridotta.

"Sto bene, ragazzi. Ho sbattuto solo il ginocchio quando mi sei saltata addosso". Stella sorride e si sistema i capelli dietro le spalle.

Nonostante io sia in pessime condizioni, loro sono impeccabili come quando siamo arrivati e mi sembra impossibile. Secondo me sono come i vampiri di Twilight.

Fa un sospiro di sollievo. "Menomale, nulla di grave. Ci penserò io a casa al tuo ginocchio". Mi accarezza la spalla e noto che Alex, Liam e Simon mi fissano a bocca aperta come se fossi un alieno.

"Uhm, Madi. Sei sicura di stare bene?" Simon si avvicina e sembra preoccupato. Anzi, allibito.

"Lo sono, davvero". Lui si gira verso gli altri che alzano le sopracciglia. Poi tutti si voltano verso Jacob dietro di me ma io non ho il coraggio di farlo dopo quello che è successo.

"E chi se lo aspettava?" Alex ridacchia e si mette a braccia conserte.

"Sei tostissima, Madison. Una persona normale sarebbe svenuta". Liam fa questa osservazione mentre Simon continua a scrutarmi e sistemarsi gli occhiali. Non si sono rotti neanche quelli!

"Oh, ero sul punto di farlo. Poi mi sono ripresa. Dovrò abituarmi a questo, giusto?" Chiedo.

Stella sorridendo e un po' in imbarazzo anche lei annuisce. "Ci alleneremo".

Sento una gola schiarirsi alle mie spalle.

"Dobbiamo andare. Non è sicuro rimanere qui ancora un minuto di più. Stella, portala con te in macchina insieme a Simon. Gli altri con me".

Sento i suoi freddi passi allontanarsi e i ragazzi ci fanno un cenno di saluto seguendo Jacob insieme a delle guardie. Si avvicinano anche a noi degli uomini in vesti da militari nere con dei fucili che controllano la zona. Neanche la famiglia reale inglese ha tutta questa sicurezza. Entriamo in macchina e Stella mi guarda di sfuggita accanto a me. Improvvisamente sono terribilmente stanca e appoggio la testa all'indietro sul sedile. Non riesco a pensare ad altro se non a ciò che è successo, naturalmente. E le emozioni nel mio petto e stomaco non fanno che crescere ogni volta che ricordo qualcosa in più.

Sono qui con te. 

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