--- CAPITOLO LXX ---

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D E E P W E B

C A P I T O L O L X X





Gli intenti di Yoongi, quella sera più che in altre, erano semplici da apprendere: mirava non solo a farsi perdonare il cattivo atteggiamento che aveva avuto la prima volta che era uscito per un appuntamento con Hoseok, ma anche sostituire lo spiacevole ricordo di quest'ultimo che il ragazzo aveva, con un secondo decisamente più in linea alle romanticherie che prediligeva in merito alle solide relazioni di coppia. Yoongi aveva riflettuto a lungo su quelle dinamiche, indeciso sul sé ripercorrere lo spettro del primo appuntamento nello stesso ordine seppur con differente modalità e spirito, oppure stravolgere totalmente quel cattivo ricordo donandone uno che nulla avesse a che fare col precedente. Si era dato noia per diversi giorni ma alla fine, speranzoso più che ansioso, era uscito dal suo appartamento ― seguito da Hoseok che quella sera si mostrava ancora più vispo del solito ― solerte e soprattutto, con le idee mortalmente chiare in testa ed esattamente come entrambi avevano fatto mesi addietro si diressero, mentre si premuravano di tenersi per mano, presso il più grande centro commerciale della capitale. A causa dei silenzi di Yoongi perpetrati fin dall'inizio in merito al tenore che avrebbe avuto quel romantico appuntamento però, Hoseok parve fin da subito mostrare interesse e spiccata curiosità; sentimenti che inconsapevolmente aveva creduto di tacere all'altro attraverso domande allusive e raggiranti che tuttavia a discapito dei suoi propositi, con estrema facilità vennero da prima intuite e poi definite da colui a cui queste erano rivolte. Ma a Yoongi giocare con Hoseok piaceva ed immancabilmente, era finito col sorridere derisorio ogni volta che la voce del secondo era venuta fuori con fare non curante prima di rispondere con una frase che cavalcando la suscettibilità nell'interpretazione del quesito stesso, alla fine non faceva altro che confondere ulteriormente il minore che una volta compreso il risvolto negativo della fallita operazione, rimuginava in qualche bisbiglio per poi calare la testa sconfitto mentre puntellava con lo sguardo parti dell'asfalto sulla quale entrambi camminavano.

Una volta giunti a destinazione, valicata la soglia composta da grandi vetrate montate ai margini estremi di pulito acciaio, Hoseok si avvicinò maggiormente all'hacker come se temesse di lasciarselo alle spalle quando, sapeva preventivamente, avrebbe finalmente scelto il negozio da setacciare. Effettivamente i due apparivano differenti l'uno dall'altro sotto molteplici aspetti e se uno apprezzava lo svago procuratogli dall'acquisto di nuovi oggetti tinti da colori sgargianti messi talvolta addirittura assieme, l'altro era semplice nella sua eterna persecuzione ad oggetti che, almeno secondo la sua singolare ottica, materializzavano all'interno di sé un'ideale di progresso e ricercata innovazione. Hoseok aveva impiegato davvero molto tempo prima di riuscire ad inquadrare, seppur in modo vago e talvolta persino bislacco e grottesco, la personalità dell'uomo di cui si era innamorato alla fine, proprio perché diametralmente opposto rispetto a ciò che aveva sempre conosciuto. Yoongi era singolare, unico addirittura sotto numerosi aspetti, diplomatico ma ferocemente schietto, maestro nello scindere oggettivamente la logica dai sentimenti e l'errato dal corretto, distante e riservato costantemente rifletteva sulle ragioni che motivavano le azioni degli altri col fine di apprenderle e spiegarle mentre allo stesso tempo, tentava di proteggere anche a costo di nascondere ed occultare ― quasi come se in esse vi fosse una qualche sorta di peccato ― la fanciullesca ingenuità che talvolta dirompeva attraverso le sue mancate comprensioni a proposito di dinamiche chiare ai più, la gentilezza nei modi e la premura nelle attenzioni che tuttavia, forse proprio per la loro grandezza, rivolgeva solo e soltanto a coloro che in un modo o in un altro, gli avevano dimostrato un po' di affetto e ragguardevole concentrazione ― con conseguente stravolgimento dei più esecrabili stereotipi e pregiudizi di sorta ― verso la sua sfera più intima, le sue reali attitudini e pensieri. Ed intenerito, Hoseok non poteva fare altro che amare Yoongi sempre un po' di più quando gli capitava di rendersi conto che quest'ultimo, al termine di ogni fronzolo derivante dagli svaghi della ragione, desiderava solo comprensione: la possibilità di essere ascoltato umilmente prima di venire mal interpretato per causa di parole che solo alle orecchie degli altri, suonavano accusatorie o provocanti. Dopo un sorriso che permise ai suoi zigomi di sollevarsi e sporgersi un po', Hoseok strinse con ancora più ardore la mano a vista possente ma aggraziata nelle forme di Yoongi, prima di condurlo sgambettante ed allegro verso un negozio d'abiti che aveva catturato il suo sguardo grazie all'ausilio di alcuni tenui colori pastello che si palesavano lungo tutta l'insegna e ciò che si poteva vedere oltre l'ampia vetrata.

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora