--- CAPITOLO LII ---

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D E E P W E B

C A P I T O L O L I I





Dopo aver riflettuto per intere ore durante la notte in merito al discorso che avrebbe fatto al team al quale lui stesso aveva chiesto un aiuto, impettito almeno in corridoio aveva da prima oltrepassato le persone che come lui erano dirette negli uffici principali, poi ― una volta trovatosi all'interno della suddetta stanza ― finì quasi col rintanare il collo nelle larghe spalle quando i suoi occhi s'imbatterono contro il sorriso del suo mentore. Lo salutò con un semi inchino e una volta dopo aver ricevuto con aria piatta un'amorevole colpo alla schiena, si rivolse ai componenti del team mordendosi la lingua un secondo prima di parlare. ― Per quanto riguarda il nostro lavoro, non ci sono grosse novità, tuttavia, pare che siamo riusciti ad ottenere un aiuto esterno. Un paio di residenti infatti, a seguito di una fuga di notizie sfuggita a dei giovani agenti e che ha prosperato nel piccolo quartiere, si sono fatti avanti dicendo di aver riconosciuto delle persone sospette. Tuttavia, come il vostro capo certamente sa ― Decise di interrompersi per osservare l'anziano uomo che gli stava accanto, a poco meno di un passo più indietro rispetto al punto in cui si trovava lui per sondarne l'espressione ma soprattutto per denotarne un'eventuale sospetto, e quando felice fu in grado di constatare che in esso non ve ne fosse presente nemmeno un'infinitesimale sfaccettatura, con un sorriso sghembo e rassicurato continuò voltando il viso nuovamente verso i tecnici che componevano il gruppo di supporto ― molto spesso, purtroppo, si parla di falsi allarmi e pertanto io stesso, ho deciso di impiegare meno forze possibile in tal direzione. ― Stava passando alla seconda, ed ultima parte del ripetutamente comprovato discorso, quando tuttavia venne interrotto dall'uomo che gli stava alle spalle.

― Credo di averti insegnato bene. ― Aggiunse ridacchiando, per poi poggiare una mano callosa, pesante e spessa, sopra la spalla di Seokjin, e infine colmare la distanza che lo separava da quest'ultimo ― Potrebbe davvero essere il colpo di fortuna che aspettavi, ma se non avessi autonomamente deciso di comportarti in questo modo, te lo avrei consigliato io stesso approfittando di questa visita. ― Dopo aver riso per un po', cercò di rendersi un po' più serio attraverso le frasi che seguirono la spiegazione che era improntato a dare: non più a Seokjin, perché contava di avergli insegnato tutto ciò che conosceva e perché sapeva che l'altro possedeva l'audacia di arrivare a quel che gli mancava da solo, ma anche per gli altri che adesso, a poco tempo dalla sua ripartita, ascoltavano le ultime parole che avrebbe dato prima di rintanarsi chissà dove nel tentativo di passare gli anni che gli restavano in serenità. ― Tra tutte le soffiate che ho ricevuto durante la mia carriera, poco meno di cento mi hanno realmente portato da qualche parte, per il resto, si trattava sempre di congetture mormorate da persone in cerca di avventura, che la maggior parte delle volte non erano certe di ciò che loro stessi avevano visto, o peggio ancora improntate a depistarmi di proposito come forma di divertimento, scherno o per paura. Amavano, ai miei tempi, prendersi gioco dell'autorità ora che ci penso! ― Ma il solito buon umore che lo contraddistingueva, non si fece attendere per troppo altro tempo ancora. D'altro canto, Seokjin aveva ascoltato temendo ogni secondo che dalle labbra contornate dall'incolta barba del proprio mentore, fuoriuscissero parole atte a mostrargli un dubbio creatosi ma quando notò che nulla di ciò che si era immaginato era di fatto accaduto, si rasserenò impercettibilmente effettuando solo cenni d'assenso con il viso. ― Certamente, ne sono a conoscenza. Per tali motivi, vorrei chiedervi di continuare con il lavoro che vi ho chiesto di portare a termine e, se possibile, per chiedervi umilmente di portarmi gli esiti, non appena i vostri compiti saranno ultimati. Mi dispiace per il tempo che vi sto rubando! ―

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora