--- CAPITOLO XXXIV ---

807 51 113
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.





D E E P  W E B

C A P I T O L O X X X I V





Quando l'autovettura nera ed elegante del suo capo team si fece largo all'interno della stradina che conduceva alla sua abitazione, ancora un po' stranito Namjoon si avvicinò a quest'ultima per potervi salire all'interno non appena questa si sarebbe fermata accanto a lui. Quella mattina ― di buon ora ― Seokjin gli aveva inviato un messaggio all'interno del quale aveva manifestato al minore l'intenzione di andare a prelevarlo per poi recarsi insieme sul posto in cui entrambi lavoravano. Una volta che Namjoon fu all'interno della vettura, direzionò qualche occhiatina verso l'allegro compagno prima di modellare anch'egli un sorriso seguito dall'azione di allacciarsi la cintura di sicurezza così come il suo capo teneva che facesse ogni volta che qualcuno prendeva posto in macchina accanto a lui. Seokjin quel giorno sembrava animato da una vitalità e allegria piuttosto nuova per il suo solito modo di essere, infatti, già dopo qualche minuto, aveva manifestato quelle emozioni direttamente attraverso discorsi che erano riusciti a mettere di buon umore anche l'altro. ― Cos'è successo di così incredibile per renderti così felice già dalle otto del mattino? ― Avanzò a un certo punto Namjoon, sempre più curioso e in qualche modo sospettoso del fatto che all'altro fosse successo qualcosa degno di nota; furono proprio queste le delucidazioni che lo spinsero a formulare e a pronunciare quell'ipotesi.

― Credo di essere riuscito finalmente a prendere una grossa decisione. Una decisione che temevo di prendere perché non riuscivo ad immaginare dove mi avrebbero portato le conseguenze di essa. ― Più volte era capitato che i discorsi di Seokjin risultassero criptici per il minore che, ora indeciso su quanto azzardare, rimase in silenzio prima di rinunciare a fare ulteriori domande in merito a quella confessione. Tuttavia, per evitare che tra di loro si formasse un lungo silenzio, decise di intavolare un discorso che certamente Seokjin non avrebbe denigrato.

― Riguardo al caso di Hoseok, hai qualche idea sulle modalità in cui potremmo mettere in atto la trappola? ― Iniziò alludendo alla conversazione che assieme agli altri membri del team, Jimin e Hoseok stesso, avevano intavolato all'interno dell'ufficio ― Yoongi ha accettato di fare da esca, prima che cambi idea, forse dovremmo sul serio iniziare la stesura di un piano. ― Concluse, dirottando mentre si avvicinava al termine delle sue parole lo sguardo verso il maggiore ora divenuto appena più serio.

― Ho già qualche idea, più tardi vieni nel mio ufficio e te ne parlerò con calma ma per il momento, cerchiamo di non parlare di qualcosa che riguarda il lavoro. ― Affermò abbozzando un mezzo sorriso Seokjin, prima di ricambiare lo sguardo del minore che oltremodo confuso, si apprestò a chiedersi come fosse possibile che un uomo così dedito al lavoro, non volesse parlare di esso poco prima di iniziarlo. Ma nonostante tutto, assecondò il desiderio del suo capo e attese il momento in cui sarebbe stato quest'ultimo a trovare qualcosa su cui parlare ma ancor prima di ultimare le proprie riflessioni, questo nuovamente parlò ― Non mi va di parlare del fasullo appuntamento di qualcuno, piuttosto, sarebbe emozionante per me parlare di uno autentico. ― Disse, premurandosi di affievolire la tonalità della propria voce verso l'ultima parte mentre sollevava le sopracciglia e sorrideva malizioso. Namjoon fu ancora una volta scosso dal modo in cui aveva iniziato a comportarsi Seokjin ma questa volta, oltre alla confusione, nella sua mente si dilagarono innumerevoli altri pensieri e dolori, uno di essi ― e anche il più fastidioso ― in prossimità del centro del suo petto. Il più giovane rivolse improvvisamente lo sguardo oltre il finestrino della macchina nel tentativo non solo di evitare lo sguardo del capo ma anche di evitare che quest'ultimo notasse il suo malessere: un gesto disperato per salvare almeno in parte la situazione sacrificando sé stesso attraverso il camuffamento del reale stato d'animo nato in lui a seguito di quelle parole.

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora