--- CAPITOLO XVIII ---

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D E E P  W E B

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D E E P  W E B

C A P I T O L O  X V I I I









C'era un'aria sconfortevole e disagevole all'interno dello studio di Seokjin, l'hacker riusciva a sentirla mentre questa gli si appesantiva sulle spalle spingendolo, involontariamente, a muoversi più del dovuto sulla sedia già di per sé non propriamente comoda e che sbagliando, aveva sistemato proprio dietro al lato corto del lungo tavolo ospitato all'interno di quella stessa stanza. Seokjin e Namjoon si erano sistemati uno accanto all'altro e quest'ultimo, di tanto in tanto, rivolgeva scostanti occhiate al ragazzo dai capelli rosati, prima di focalizzare nuovamente la sua attenzione sulla figura al suo fianco, probabilmente – almeno in base alle impressioni del moro – quella che maggiormente ridestava il suo personale interesse. Ma il giovane hacker tuttavia non era un tipo granché ficcanaso e per quanto una piccola parte di lui a tempo debito riuscisse ad essere anche giocosa e ben capace di stuzzicare, in quel momento non gli interessava minimamente approfondire ciò che sembrava esserci fra i due suoi colleghi. Al contrario, proprio in quel momento, tutti i suoi neuroni stavano lavorando convulsivamente al fine di evitare le troppe occhiate che Hoseok gli stava riservando. E Yoongi avrebbe volentieri giurato di non essersi mai sentito così tanto in difetto e a disagio, soprattutto quando lo scaltro Seokjin era riuscito a rendersi conto che il rosa gli stava rivolgendo pressoché la metà delle dovute attenzioni. Con un finto colpo di tosse richiamò l'attenzione del giovane sulla sua figura cercando, allo stesso tempo, di non interrompere il fiume di parole che stava rovesciando fuori e che erano rivolte a tutti i presenti ma effettivamente, l'unico a prestargli la dovuta attenzione sembrava Namjoon che talvolta gli accennava persino qualche sorriso incantato. Yoongi invece sentitosi improvvisamente di nuovo libero dall'oppressione dello sguardo del rosa, con un sopracciglio leggermente inarcato, focalizzò meglio la sua attenzione sul ragazzo sperando però che questo non si voltasse di nuovo verso di lui. Il motivo per cui Hoseok lo fissava insistentemente era oscuro all'hacker, ma ora che riusciva a soffermarsi un po' anche lui sull'altro, aveva notato come questo tenesse le mani probabilmente unite fra le gambe e il collo quasi totalmente infossato nelle spalle strette e allo stesso tempo esili e ancor più improvvisamente si rese conto che forse, non era l'unico a sentirsi potenzialmente a disagio lì dentro. Accerchiato da un barlume di consapevolezza, ipotizzò anche che una delle possibili spiegazioni fosse riconducibile al fatto che Seokjin avesse parlato al ragazzo della red room in cui era finito e che per forza di cose, fosse stato proprio Yoongi – l'hacker incaricato del suo caso – il primo ad averlo visto in procinto di fare sesso con quello che ora sapeva essere il suo migliore amico. E pur di evitare tutti quegli sguardi indecifrabili uniti ad attenzioni indesiderate, se fossero stati magicamente soli all'interno di quella stanza, lo avrebbe volentieri informato del fatto che non aveva visto nulla, limitandosi a registrare qualcosa che effettivamente non aveva mai visto, al contrario di Seokjin che per verificarne la veridicità e l'effettiva portata del caso, era stato invece costretto a vedere il filmato nella sua totalità. Sollevò la manica prima di scuotere leggermente il polso per posizionare al centro di esso la massiccia cassa dell'orologio che portava al fine di vederne l'ora indicata e quando si rese conto che mancasse ormai poco più di due ore alla fine di quella giornata, tirò un sospiro di sollievo mentre raddrizzava la schiena per cercare sistemarsi più comodamente sulla seduta rigida della sedia. Nuovamente concentrato su ciò che gli accadeva intorno, notò che Seokjin avesse smesso di parlare per dar modo ad Hoseok di esporre i suoi dubbi e i suoi scetticismi e senza farlo di proposito, il moro fu attratto inspiegabilmente dalla voce del ragazzo, piuttosto che dalle sue parole. Il ragazzo dai capelli rosati aveva una voce piuttosto intensa, non era bassa e roca, ma comunque volenterosa di suonare decisa, a tratti anche alta e ricca di sfumature diverse attraverso il quale, almeno in quel momento, sembravano filtrare anche numerosi stati d'animo: a tratti pareva risuonare come tremolante, soprattutto quando – dopo essersi guardato intorno – notava che gli occhi di tutti e tre i presenti accerchiavano la sua figura, per acquistare poi, nuovamente, un tono marcato quando per sentirsi meno indagato rivolgeva gli occhi dal taglio ampio verso Seokjin, la persona con la quale probabilmente aveva parlato di più e al quale si era ormai abituato. Gli occhi dell'hacker caddero per qualche istante sulle labbra all'apparenza gonfie e ricche di pigmenti di differenti gradazioni di rosa del giovane ridestandosi però, dopo ancor meno tempo, una volta resosi conto di ciò che stava facendo. Per tutto il tempo di quella conversazione, non aveva aperto quasi mai bocca volontariamente mentre le poche volte in cui era stato interpellato, dallo stesso Seokjin, aveva cercato di dare risposte secche nella loro precisione per evitare di doversi spiegare troppo a lungo e quando, finalmente, il capo si alzò in piedi dopo un paio di parole che lasciarono presagire ai presenti la fine della discussione e la meritata ripartita dei suoi più giovani colleghi, l'hacker incuriosito da una ritrovata pressione addosso voltò per l'ultima volta lo sguardo verso la figura di Hoseok che, come già più volte era accaduto, perso in chissà quali pensieri lo osservava martoriandosi distrattamente un angolo del labbro inferiore.

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora