--- CAPITOLO IX ---

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D E E P  W E B

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D E E P  W E B

C A P I T O L O  I X











La grafica del sito appariva piuttosto minimalista e sporcata solo da colori pastello che evidenziavano soltanto una chiara contrapposizione con quello che era lo scopo del sito e con quello che realmente offriva. Sulla pagina principale, il nome di quest'ultimo verteva fiero al centro con uno stile di scrittura piuttosto elegante mentre in basso, scritto con un font di una taglia decisamente più piccola, vi era una sorta di prefazione che avvisava in modo grossolano gli utenti a proposito di ciò che avrebbero trovato in quell'angolo paradisiaco del web, oltre che i contenuti ed i servizi di cui avevano l'opportunità di godere. Per diversi anni, esattamente da quando per la prima volta si diffuse alle orecchie della gente comune, l'esistenza di una parte di internet ricca di criminalità e intrisa di atti e comportamenti che portati altrove, avrebbero mirato la moralità infallibile – seppur falsamente costellata da continue ipocrisie – delle persone che per lungo tempo si sentirono disgustate ma allo stesso tempo affascinate. Un numero esorbitante di inesattezze erano state vomitate, per un certo periodo, ovunque: sui telegiornali, sulle riviste dedicate all'innovazione tecnologica e su alcune testate giornalistiche che avevano scritto di tutto pur di focalizzare su di sé l'attenzione di un pubblico sempre stato fin troppo semplice da manovrare. Infinite e assurde congetture dirottarono le persone comuni verso la falsa credenza che etichettava il web, o meglio una parte di esso, come qualcosa che trasudasse - solo ed esclusivamente - una criminalità nascosta; ed era proprio quell'estremo a portare le persone inconsapevolmente in errore poiché quello che per comodità si definiva "Deep web" altro non andava a riassumere se non un'unità di contenuti, di qualsiasi tipo, presenti sul web e che per qualche motivo non erano stati ancora resi indicizzabili e quindi visibili all'interno dei risultati delle ricerche dei motori di ricerca. Controllare e tracciare un'enorme quantità di dati era un'operazione che richiedeva tempo e grande lavoro ed era forse anche quel fattore – assieme al fatto che questo inglobasse al suo interno anche quello che veniva etichettato invece con il nome di "Dark web" - a rendere, ancora a quel tempo, il Deep web la parte più estesa di internet. Ciò di cui si approfittavano uomini e donne che molto spesso si iscrivevano a siti come quello che il moro aveva appena trovato, consisteva nel fatto che per accedere e per visionare l'unità di contenuti che si trovavano invece nel Dark web era necessario conoscere l'indirizzo IP, altrimenti nascosto, del sito in questione; questo favoriva la simulazione di una sorta di gruppo chiuso in cui erano solo le persone che già ne facevano parte a decidere con chi condividere l'indirizzo che in tutto e per tutto incarnava l'unica chiave di accesso, nel più completo anonimato.

Si ridestò dopo interminabili secondi quando il suo sguardo arrivò a puntare direttamente sui titoli delle singole sezioni e quasi si stupì di quanto fossero, talvolta, estremamente espliciti. Era capitato poche volte a Yoongi di visionare siti del genere prima di iniziare quel lavoro. Era a conoscenza di come talvolta un ristretto numero di persone per ogni paese utilizzasse il funzionamento di quella parte del web ma poche volte la sua curiosità era stata talmente forte da spingerlo ad osservare il tutto in prima persona proprio perché il moro, più che trarre piacere dalla visione di filmati che registravano atti talvolta fasulli e mirati solo ad inquietare coloro che guardavano, provava piacere nell'esplorazione e nella seguente ampliazione dei dettagli di alcuni sistemi programmabili; interessi così diversi da portare le loro strade a congiungersi molto più che di rado. Il titolo di una particolare sezione di quel sito attirò la sua attenzione spingendolo a portare il cursore del mouse direttamente su di esso mentre il suo sguardo vagava nella lettura del suo sotto testo. Dopo aver finito non perse altro tempo prima di aprire, ora tremendamente incuriosito, la sezione in questione mentre con le dita dell'altra mano tamburellava sulla superficie della scrivania spazientito dal tempo che il computer impiegava per effettuare ogni singola operazione. Quando la schermata finalmente si posizionò nella sua interezza davanti ai suoi occhi, la prima cosa che notò fu il cambio repentino del tema e dei colori scelti, poiché se per l'anteprima della pagina principale del sito erano i colori pastello come il rosa a capeggiare, ora tutto era reso volontariamente incupito da colori che non si spostavano da uno statico tema nero per lo sfondo e grigio scuro per i caratteri. Anche in questo caso tutto quello che appariva, almeno nella prima pagina, erano le discussioni effettuate dai diversi utenti iscritti al sito. Tutti loro avevano dei nomi scomposti che talvolta altro non sembravano al di fuori di lettere battute a caso sulla tastiera ma ciò che era ancora più allucinante, almeno sotto il punto di vista dell'hacker che a tratti non riusciva ad impedirsi di strabuzzare gli occhi talvolta perché troppo sconvolto, altre perché semplicemente stupito, erano il contenuto dei messaggi scambiati. Molti di loro utilizzavano epiteti squallidi tanto quanto mortificanti per riferirsi a donne, nella maggior parte dei casi, altri invece sembravano scritti con una gelida e inquietante allo stesso tempo, diplomazia. Corrugò le sopracciglia quando ne lesse uno che descriveva le emozioni e il puro godimento sessuale che aveva provato durante quello che lui stesso aveva definito come "ultimo incontro". Yoongi pensò che quelle parole potessero riferirsi a degli incontri online, forse messi in atto dagli stessi partecipanti al sito, per visionare insieme contenuti che ora il moro era forse un po' curioso di conoscere. Dopo qualche minuto passato a scorrere i numerosissimi messaggi ne trovò un altro che come quello precedente, faceva riferimento ad incontri con gli altri utenti, confermando direttamente la prima ipotesi che il moro aveva formulato, designandoli come puramente spassosi soprattutto per il modo in cui mostravano e trattavano le donne con cui avevano a che fare.

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora