--- CAPITOLO LI ---

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D E E P W E B

C A P I T O L O L I





Seokjin tamburellò con forza le dita lungo il piano della sua scrivania mentre attentamente, ascoltava le spiegazioni di Yoongi e Namjoon. Da quando aveva deciso di mettere insieme quel team, era stato ben attento e ligio su tutto ciò che riguardava i soggetti da inserire all'interno di esso e Namjoon, senza alcuna ombra di dubbio, corrispondeva alla persona sulla quale oltre ad avere un maggior numero di aspettative, riponeva anche maggior fiducia. Lo stesso valeva per Yoongi; un uomo che aveva osservato da lontano, come uno spettatore silenzioso, e che aveva visto in giro per la città alla ricerca del buon modo per riuscire a tener fede ai suoi ideali, prestando comunque una certa cura a far in modo di non danneggiare terzi inconsapevoli laddove ― a sua opinione ― questi non lo meritassero, per raggiungere il fine che nella sua mente e sotto la sua coscienza, appariva come un guadagno alle moltitudini piuttosto che ai singoli. Nel mondo in cui viveva l'hacker e accerchiato da persone che come lui riponevano gran fiducia nei nuovi mezzi di comunicazione e del beneficio che questi avrebbero potuto apportare a ciò che era già presente e consolidato all'interno della società da cui spesso però, quasi si estraniavano, questo godeva di ammirazione, prestigio, ma anche odio e volontà attiva di mortificazione da parte di chi non vedeva le cose al suo stesso modo: da parte di chi desiderava diversi andamenti per taluni casi. Ma era stata la lealtà e il ferreo giudizio con cui esso si forzava costantemente all'interno del binario di correttezza che lui stesso aveva anticipatamente prestabilito, che lo aveva colpito fino a spingerlo a desiderare quella presenza come una sorta di caposaldo per il suo team. ― Perché avete deciso di parlarmene solo adesso?! ― Formulò, interrompendo Namjoon mentre era intento a mettere su uno sproloquio, nel tentativo di rendere facilmente comprensibile al capo attraverso un eccesso di parole, ogni singolo fattore che a mano a mano, lo aveva portato a maturare una simile idea; concentrandosi maggiormente sull'ultima aggressione sopportata da Hoseok e sull'inspiegabile motivo per cui i filmati registrati dalle telecamere che lui stesso, assieme ai suoi compagni, aveva installato non fossero visibili ― così come era accaduto a Yoongi ― a chi aveva il compito di monitorarli.

― Nutrire sospetti nei confronti di persone per cui tu provi fiducia e che inoltre, lavorano a stretto contatto con noi, non è una cosa che si è disposti a mettere in conto con così tanta leggerezza. Io contavo di assicurarmene, di tenerli d'occhio, per venire da te solo dopo aver avuto la certezza di non essermi sbagliato ― Replicò velocemente, portando le mani congiunte sulla superficie rigida della scrivania che gli stava davanti ― Se invece mi fossi sbagliato, come ho sperato e continuo a fare ancora adesso, certamente non te ne avrei mai parlato. Avrei ingoiato in silenzio il groppo di essere stato sleale verso i miei compagni e me ne sarei vergognato a lungo. ― Si morse un angolo delle labbra, quando vide Seokjin perdere lo sguardo nell'osservazione di un punto lontano e indistinguibile: come se fosse assoggettato a chissà quale temuto evento. ― Dopotutto... So che il capo di quel team è stato il tuo più rispettato mentore e che molto di ciò che sai, ti è stato insegnato proprio da lui. So della stima che nutri nei suoi riguardi, ed era mia intenzione rispettarla prima di esprimere qualunque mio sospetto, che questo fosse immotivato, oppure no! ―

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora