--- CAPITOLO XL ---

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D E E P W E B

C A P I T O L O X L





Il piano prevedeva che Yoongi se ne ritornasse a casa e che solo l'indomani, assieme a Seokjin, avrebbe stilato la relazione che sarebbe poi finita all'interno dei registri ma com'era accaduto dal principio di quell'incontro, nulla era andato come da programma o almeno non totalmente. Dopo essersi trattenuti in un bacio duraturo, avuto luogo davanti al cancello dell'abitazione del minore dei due, Yoongi aveva proposto all'altro di andare a casa sua e Hoseok non si era lasciato pregare prima di farlo. Quando Yoongi si chiuse la porta d'ingresso alle spalle, il giovane avanzò con lo sguardo sondando di persona un'ambiente che non aveva mai visto, prima di avvicinarsi ad un divano che aveva tutta l'aria di essere comodo. L'hacker avrebbe voluto dire qualcosa ma il suo cervello era ancora sospeso nel ricordo raffigurante il modo in cui aveva assecondato il giovane qualche minuto addietro, per poter realmente pensare d'essere in grado di dire qualcosa che almeno non suonasse come ridicolmente goffo. Com'era solito fare quando era messo in una posizione disagevole, si passò la mano grande lungo il retro del collo strofinandolo un poco e solo in seguito puntò lo sguardo verso il minore che sembrava imbarazzato tanto, o forse anche più, di lui. Ma Yoongi pensava di essere l'adulto e così come la sua rigida educazione gli aveva dettato, arrivò alla conclusione che sarebbe dovuto essere lui il primo a rompere quel silenzio che altro non stava mettendo in partica se non un mortificante rimorso forse per entrambi. Gli sovvenne il motivo per cui aveva portato Hoseok nel suo appartamento improvvisamente e tramite esso, trovò il coraggio di parlare ― C'è qualcosa che dovrei chiederti. ― Scelse di tastare leggermente il terreno, prima di cogliere l'epicentro della richiesta ― Vorrei che Seokjin non venisse mai a sapere quello che è successo fuori casa tua. ― E l'espressione confusa di Hoseok fu ciò che più di tutto lo spinse ad essere ancora più preciso. ― Ero lì per lavoro e la cosa è andata oltre. Non sono sicuro che sarà contento del modo in cui ho affrontato la cosa. ― Sapeva bene che quelle parole sarebbero potute essere fraintese dal giovane che, dopo averle ascoltate, avrebbe potuto pensare che Yoongi fosse un tipo da nascondere le proprie cattive azione per poi ergersi come la persona perfetta che evidentemente non era. Tuttavia Yoongi, quella volta, scelse volutamente di non spiegarsi meglio lasciando quindi all'altro la facoltà d'interpretare quelle parole a proprio piacimento. ― Ti ho portato qui perché casa tua è piena di telecamere i cui filmati sono supervisionati e non potevo parlarti di questo. ― Quello almeno, era uno dei motivi per cui Yoongi aveva trascinato il ragazzo in casa propria.

Hoseok parve riflettere su quelle parole a lungo, mentre lo sguardo divagava un po' ovunque e le labbra schiuse suggerivano attente riflessioni, poi finalmente parlò. ― Non sarebbe stato più comodo parlarmene direttamente fuori casa mia? ― Chiese, genuinamente quasi, e il tono soffice con cui lo fece diede modo all'hacker di capire quanto ingenuamente spaesato fosse al riguardo: ed aveva ogni ragione per esserlo, poiché Yoongi ancora non gli aveva accennato secondarie intenzioni che lo avevano spinto, sul momento, a preferire quel comportamento piuttosto che un altro. ― Avresti potuto lasciarmi a casa e parlarmene in un secondo momento... ― Aggiunse, volenteroso di risultare più specifico.

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora