--- CAPITOLO XXXV ---

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D E E P W E B

C A P I T O L O X X X V





Erano passati diversi giorni dall'ultima volta che Hoseok aveva provato ad interagire con Yoongi, tuttavia però, quest'ultimo oltre a non porsi particolari quesiti in merito, si era anche limitato a continuare la sua vita come se nulla fosse mai accaduto. Nel frattempo, libero finalmente da alcuni gravosi impegni, aveva trovato anche il tempo di lavorare più assiduamente assieme a Jungkook per la risoluzione del caso che avevano deciso di iniziare insieme ma che, involontariamente e con non poco rimorso da parte dell'hacker, era finito col pesare quasi interamente sulle spalle del più piccolo. Durante quei giorni, insolitamente tediato dall'idea di restare a casa, aveva deciso di fare straordinari non retribuiti con il solo scopo di rimettersi in pari con il caso e per considerarsi di nuovo degno della posizione che occupava davanti alla persona con cui lavorava. Ed era di nuovo fiero, dopo ore incessanti spese ad indagare, ogni volta che abbassava lo sguardo verso il plico di fogli pieno zeppo di appunti poggiato proprio sotto al suo naso, sulla superficie della scrivania da lavoro. Quella mattina, com'era già capitato in quelle precedenti, era arrivato prima del solito e dopo aver acquistato una tazza di caffè per la prima volta consumata direttamente al bancone, aveva iniziato a lavorare sulla stesura finale del caso. Quando sentì il suono del campanello oltre la porta segnalargli la venuta di qualcuno, diede per scontato che quest'ultimo fosse Jungkook e senza indugiare ulteriormente, sporse le dita affusolate sotto la scrivania alla ricerca del tasto di cui solitamente si serviva per aprire la porta senza l'onere di sollevarsi dalla comoda sedia. Quando finalmente lo trovò, con un mezzo sorriso pigiò sul bottone attendendo il tipico schiocco che la porta emetteva un'istante prima di aprirsi e quando lo sentì, roteò leggermente la sedia per poter osservare il nuovo arrivato senza troppo sforzo fisico; e non fu sorpreso quando i suoi occhi scuri si poggiarono sulla slanciata figura, rivestita anche quel giorno di nero, di Jungkook mentre questo faceva capolino da oltre la porta. ― Avevi ragione, in quel sito c'è davvero di tutto! Un letamaio di sporcizia e niente più. ― Esclamò con una nota ilare ben distinguibile nella voce, Yoongi.

Il più giovane, visibilmente felice del riconoscimento ottenuto dall'hacker, a quelle parole si voltò verso di lui con un sorriso ampio al punto da mostrare parte della sua dentatura prima di rispondere al complimento. ― Sto diventando un po' più bravo?! ― E il modo in cui sghignazzò dopo aver pronunciato quelle parole, fece sorridere visibilmente anche un Yoongi che, dopo aver fatto spallucce, si limitò ad acconsentire prima di mugugnare un: ― Molto più di quanto avessi immaginato all'inizio. ― E l'hacker non era davvero il tipo che rivolgeva segni d'apprezzamento a titolo gratuito, al contrario; era proprio la difficoltà col quale questo li esprimeva che contribuiva a rendere ancora più gongolante ed orgoglioso del proprio operato Jungkook.

― Dopo aver completato la stesura della relazione, andremo da Seokjin per consegnargliela, prima di passare al prossimo caso. ― Comunicò Yoongi con voce nuovamente seria, qualche istante prima di voltarsi nuovamente verso gli schermi ancora accesi davanti a lui. Sentì il rumoroso cenno d'assenso da parte di Jungkook provenirgli dal retro delle spalle e assieme a quello, lo sentì anche poggiare lo zaino a terra con foga prima di sedersi. E stranamente, Yoongi trovava teneramente buffo il modo in cui un ragazzone con la stazza fisica del suo collega, si divertisse ad andarsene in giro con in spalla uno zaino che tintinnava ad ogni movimento a causa dei numerosi pendenti di metallo e che con tutta probabilità risaliva al periodo in cui frequentava ancora la scuola.

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora