--- CAPITOLO LXIV ---

300 29 49
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.





D E E P W E B

C A P I T O L O L X I V





Il giorno dopo ― così come aveva con lo sguardo accordato durante il precedente ― Yoongi si era presentato nuovamente alla stazione di polizia per rispondere a qualche ultima domanda e così avevano fatto anche altri componenti del suo team assieme a Seokjin e, a sorpresa, il capo del secondo team; in tutto e per tutto, colui che per primo aveva permesso che qualcosa di simile a ciò che era accaduto nei giorni addietro, si verificasse. Vide Seokjin che, implacabile, si rifiutò persino di scambiare qualche occhiata di rimando con l'uomo che Yoongi aveva ragione di credere, fosse ancora stimato dal suo capo, preferendo invece avvicinarsi a Namjoon per fingere di intrattenere con lui un chissà quanto illuminante scambio di battute. L'hacker, pur notando tutto, aveva preferito starsene in disparte ad osservare, a scambiare qualche parola con Jungkook che, da quando era tornato, aveva sbalzi d'iperattività ancora più comuni, e a scompigliare i capelli di quest'ultimo di tanto in tanto con l'intento di acquietarlo per qualche momento. Negli ulteriori giorni successivi, il secondo capo team ― stupendo tutti prima ancora che gli interni stessi ― era stato capace di accumulare una mole di informazioni e di prove avanzate nel numero tanto da far impallidire Seokjin che per un'istante, e solo per un istante, rimembrò per quale motivo nutrisse per quell'uomo così tanto riguardo e ammirazione. Nonostante quel fattore tuttavia, complice anche l'orgoglio che non pensava fosse così marcato in lui, tenne tutto per sé stesso accingendosi a compiere solo le azioni strettamente necessarie al fine di evitare ulteriori dicerie in merito a quanto era accaduto tra i due: non si congratulò con l'uomo e nemmeno lo adulò, al contrario, si limitò a scambiare con egli soltanto delle semplici e fredde strette di mano prima di piegarsi ad un inchino rispettoso che aveva sempre il fine di anticipare la sua ripartita non appena possibile.

Il lavoro svolto in seguito, parve essere prima d'assestamento e solo alla fine, annunciatore di nuovi programmi organizzati in altrettante nuove modalità e questa volta, Yoongi non dimenticò di raccontare troppi dettagli ad Hoseok, mentre cenavano, nei pochi minuti a disposizione che precedevano la sua uscita dall'appartamento ― in cui avevano iniziato tacitamente a convivere ― prima di recarsi a lavoro o ancora, quando si preparavano per andare a letto. Nell'ultimo periodo i due non avevano avuto la possibilità di spendere troppo tempo assieme, soprattutto a causa della mole sproporzionata di impegni che ancora gravavano sulle spalle dell'hacker, ma nonostante quel triste fattore, avevano fatto di tutto per spenderne quello che avanzava nel modo più incline ai loro fabbisogni e desideri di rinnovato romanticismo. E proprio a proposito di quello, nella testa di Yoongi, avevano iniziato a ronzare numerosi nuovi propositi da mettere in atto, sperava, il prima possibile, con lo scopo di riuscire a bruciare tutte le mancanze che temeva di aver dato al fidanzato che nonostante tutto, non se ne era lamentato; letteralmente, non aveva aperto bocca per formulare alcun malcontento neanche in un'occasione ma per quanto indissolubilmente comprensivo quest'ultimo apparisse agli occhi dell'hacker, di certo l'idea di approfittarsene non si figurava nei pensieri di questo. ― Nel prossimo week-end... ― Pronunciò spezzando bruscamente la linea che teneva uniti i suoi pensieri mentre accarezzava dolcemente il capo di Hoseok, poggiato sul suo petto fino a schiacciargli una guancia gonfia e arricciandogli le labbra. ― Pensavo... ― Cercò inutilmente di organizzare dopo aver rotto il tacito e pacato silenzio che li aveva avvolti in precedenza e di conseguenza, anche impossibilitato a tornare indietro. ― Noi non abbiamo mai avuto un vero e proprio appuntamento, sai, di quelli normali. Quindi... Cosa ne pensi se ne avessimo uno la prossima settimana?! Venerdì o forse anche Sabato. ― Yoongi, in realtà, aveva ripetuto come un mantra quella proposta negli scorsi giorni; talmente tante volte che pensava, ormai, di essere in grado di pronunciarla senza troppi intoppi ma dovette scoprire all'interno di sé stesso, con non poco malcontento, una parte incredibilmente timida, considerando il modo in cui aveva esitato e soprattutto, il calore che aveva iniziato a sentire lungo le guance. Consapevole di essere arrossito vistosamente infatti, si ritrovò anche nella posizione di essere incredibilmente grado al fatto che Hoseok, dal comodo giaciglio sopra cui si poggiava, non avesse alcun modo di accorgersene. Ma con la solita ironia che il fato era solito possedere con lui in particolare, il giovane fidanzato sbalordito positivamente dalla richiesta, sollevò la testa per fissarlo direttamente in volto e quando si rese conto dello stato in cui esso riversava, con un sorriso intenerito e il cuore che accelerava i battiti, portò un paio di dita lungo la pelle arrossata per stringerla sotto le falangi. ― Sei così carino... ― Ridacchiò istintivamente dando voce ai suoi ultimi pensieri e mettendo ancora più in imbarazzo il maggiore che di rimando, affossò il collo nelle spalle prima di voltare la testa di lato per allontanare sé stesso dalle attenzioni di Hoseok ― Lo vorrei davvero tanto, Yoongi... Penso che sarebbe bellissimo... ― Esordì, vistosamente allietato dall'offerta seppure, attraverso la sua voce, avesse mostrato d'essere lievemente angustiato a causa di qualcosa. ― Ora lo hai detto, non puoi più tirati indietro! ― Continuò nonostante tutto, cercando di regolarizzare il tono, stabilendolo su di un suono che sarebbe potuto essere per Yoongi, più rassicurante e soffice.

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora