--- CAPITOLO LXVI ---

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― A proposito. ― Intervenne Seokjin, quasi come se avesse avuto modo di sentire i pensieri che il minore stava formulando all'interno della sua testa ― Spero che nessuno di voi speri di tornare a casa, questa sera, ad un orario decente. Credo ne avremo davvero per molto. ― Quando avevano delle operazioni da svolgere e soprattutto, quando queste erano di un calibro così prominente e rilevante, Seokjin mostrava sempre un'attitudine austera che tuttavia Yoongi più di tutti, apprezzava poiché con essa, nella maggior parte dei casi, si trovava perfettamente concorde e in virtù di quel fattore, fu il primo a rispondere. ― Non preoccuparti, starei in piedi anche fino a domattina se questo servisse a chiudere definitivamente Mark e qualcun altro all'interno di una confortevole cella una volta per tutte. ― Direttamente per causa di quelle parole, Namjoon si ritrovò sghignazzante ad annuire prima di proferire, rincarando la dose: ―Vedi? A quanto pare nessuno di noi è disturbato dall'idea di passare una notte fuori, al chiaro di luna, coperti da un mantello di stelle. ― E dopo aver completato quella che sentiva essere la sua battuta, scoppiò a ridere definitivamente guadagnandosi a pieno titolo il malcontento di Seokjin che freddato da quello squallore, mimò un aspro dissenso con la testa prima di sbattere gli occhi oltraggiato. ― Per te neanche Jungkook?! ― Avanzò ancora, cercando adesso di guadagnarsi l'attenzione del sognante hacker che pur rimirando ancora ciò che lo circondava oltre il vetro del suo finestrino, avendo sentito tutto e, colto il tenore e la superficialità della situazione, scherzoso anch'egli rispose: ― Ovvio che per me non c'è nessun problema, Hyung. Sono un ragazzo grande, ormai! ― E se c'era una cosa che Jungkook era perfettamente in grado di fare ogni volta che tacitamente ne nutriva l'intenzione, era quella di saper suscitare sentimenti vergognosamente rivolti alla tenerezza non solo in chi l'osservava ma anche in chi l'ascoltava. ― Ho capito, ho capito. ― Formulò Seokjin, finalmente sul punto di trattenere un'emozione che non eccedesse nello zelo. ― Ma ricordate, quando saremo lì, diremo a quei giovanotti di allontanarsi dalle loro postazioni e solo dopo, voi avrete il permesso di entrare e perquisire ogni aggeggio elettronico in grado di trattenere dati o qualsiasi altro materiale rilevante ai fini dell'indagine. ― Chiarì subito dopo ma senza perdere la leggerezza che Jungkook si era impegnato a regalare a lui, così come agli altri due. ― Siete qui solo perché nessuno di noi è in grado di riconoscere e scindere oggetti che possono esserci utili da altri che non possono esserlo. ― Ultimò, lasciando che per qualche secondo la sua mente svolazzasse per ripercorrere il ricordo del giorno in cui aveva scelto, con uno sforzo inestimabile, i gadget da sistemare nello studio di Yoongi prima che quest'ultimo ci mettesse piede per la prima volta e sorrise leggermente quando arrivò al momento in cui, totalmente sfiduciato, si limitò ad ordinare tutto quello che vedeva perché incapace di comprendere da solo quali gli sarebbero potuti essere utili e quali invece no. ― Ora mi è tutto più chiaro, capo. ― Esordì Jungkook, profondamente divertito dalla piega che aveva preso la conversazione. ― Entreremo solo dopo averti sentito dire a quei ragazzacci di allontanarsi dai computer. ― Incoraggiò Jungkook, prima di voltarsi sorridente e con espressione spensierata verso Yoongi che sghignazzante, aveva deciso di assistere come spettatore esterno alla giocosa diatriba dei due.

― Noi invece daremo un'occhiata ai loro registri fisici. ― Ricordò improvvisamente Namjoon, frapponendosi al divertimento allestito dal più piccolo nei riguardi del capo. ― Yoongi, ricordi ancora quali di essi ti hanno insospettito l'ultima volta? ― Concluse alla fine, con quel quesito. Il diretto interessato parve pensarci per qualche secondo e dopo essere arrivato alla risposta, comunicò: ― Soltanto quelli di pochi di loro erano a posto, abbastanza corposi da non destare particolari sospetti ma per quanto riguarda quelli di qualche altra nuova entrata, non posso dire la stessa cosa e infine, c'era quello di Mark, insolitamente troppo pieno. Per sicurezza, confisca e controlla sul posto prima quelli dei ragazzi che non conosco, te li indicherò io stesso quando saremo dentro. ― Spiegò con tono calmo e cadenzante mentre Seokjin si avvicinava ormai, al punto di ritrovo in cui lo attendevano altri agenti. ― Per quelli che rimarranno, potrai anche prendertela comoda. A meno che Yunho non si dimostri poco integerrimo come al contrario s'è sempre definito, lui puoi lasciartelo per ultimo. È il capo, rallegrati e pensalo come ad un onore. ―

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Where stories live. Discover now