--- CAPITOLO LXVI ---

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D E E P W E B

C A P I T O L O L X V I



A soli pochi giorni di distanza dal fine settimana, Yoongi aveva già riempito il fascicolo incentrato sui suoi vecchi compagni con fogli sopra i quali erano riportati appunti scritti da lui stesso, e tangibili prove recuperate nei mesi precedenti attraverso una rete di siti interconnessi tra loro non solo nell'utenza ma anche nei contenuti. L'hacker non aveva mai abbandonato l'idea di riuscire a scovare, anche a costo di sacrificare una mole obbiettivamente alta del suo tempo, un punto debole nei loro gloriosi progetti e quando era riuscito ad arrivare al coinvolgimento di alcuni di essi al sito sulla quale aveva visto Hoseok per la prima volta, innumerevoli volte aveva orientato la sua gratitudine verso l'ossessiva mania che aveva e che lo portava a salvare all'interno di svariate cartelle ogni cosa sospetta col quale s'imbatteva. E non solo, un'inestimabile aiuto ― così come era riuscito a patteggiare col diretto interessato in questione ― gliel'aveva fornito acconciato e servito su un piatto dorato proprio il capo del secondo team coinvolto nell'indagine inerente a quello che ora, era il suo ragazzo; l'uomo dalla quale non si sarebbe mai aspettato null'altro al di fuori di sfavori e abbiette frecciatine atte a fargli comprendere solo quanta poca riverenza provasse nei confronti suoi e del lavoro che svolgeva. Quell'uomo, con sgomento da parte dell'hacker, aveva dimostrato di essere non solo capace di compiere prodezze inconcepibili restando ben delimitato all'interno di un quantitativo di tempo pressoché ridicolo ma anche più che meritevole delle lodi che Seokjin gli aveva sempre tessuto ogni volta che gli si era presentata davanti l'occasione adeguata per poterlo fare, ed era principalmente per merito di quell'ultimo supporto arrivatogli improvvisamente che ora era in grado, con la potenza d'un effetto domino, di far cadere uno dopo l'altro tutti coloro verso i quali aveva provato avversione estrema nell'ultimo periodo della sua vita. E a seguito di quella rivalsa, Yoongi contava di essere perfettamente in grado di chiudere definitivamente col suo passato e di lasciarselo alle spalle col fermo proposito di iniziare da capo, con meno risentimento e avvolto dalla rassicurante speranza di avere davanti a sé un futuro più roseo e prospero di sentimenti positivi che si sarebbe premurato di proteggere con cura.

Era stato grato a Namjoon anche quando con fare un po' troppo timido per qualcuno che possedeva la sua stazza e la sua elevata posizione nella linea di comando, si era presentato fuori la porta del suo studio con l'intenzione di chiedergli supporto durante gli arresti che sarebbero avvenuti quello stesso pomeriggio. Con una lieve alzata di spalle e un compiaciuto sorriso aveva annuito e concordato in merito alla proposta gli ultimi dettagli prima di passare le ore che lo separavano da quel momento, assieme a Jungkook per definire gli ultimi punti, esclusivamente formali, del caso aperto e presto anche chiuso; tutto effettuato nel giro di una manciata di giorni. Quando l'hacker si trovò nel parcheggio, quella volta accompagnato anche dal minore, rivolse a Namjoon un cenno col capo prima di aprire la portiera della vettura per fiondarsi al suo interno e per trovare Seokjin, intento ad osservare qualcosa sullo schermo del suo cellulare mentre era in attesa, comodamente seduto sul sedile del conducente. Assieme a Jungkook, salì anche Namjoon che dopo essersi sistemato accanto al capo, sul sedile del passeggero, intimò quest'ultimo di accendere la macchina e metterla in moto. ― Non andremo mica da soli? ― Chiese Jungkook improvvisamente, stupendo tutti coloro che si trovavano con lui all'interno di quella macchina. Yoongi a seguito di quell'ingenua domanda sorrise soltanto mentre Namjoon, leggermente accigliato, si voltò verso di lui per concedergli l'agognata risposta. ― No... Altri agenti si trovano già sul luogo o nei pressi di esso. Da troppo nell'occhio andare tutti insieme... Facciamo sempre così! ― Specificò e dopo aver concluso, lanciò una veloce occhiata a Seokjin che, senza distrarsi dalla guida, semplicemente ascoltò la breve conversazione mentre con aria seriosa, continuava a mirare esclusivamente la strada che stava attraversando. ― È la prima volta che Jungkook viene con noi. Quando è capitato a me, penso di essermi posto anch'io la stessa domanda. ― Yoongi, cercò bonariamente di giustificare il minore dei quattro che invece, punto nel vivo, abbassò la testa e infossò il collo nelle spalle mentre tuttavia, in silenzio fantasticava a proposito del momento in cui sarebbe entrato, assieme agli altri, all'interno di quella casa probabilmente con la stessa modalità che aveva sempre e solo visto fare nei film d'azione che amava guardare. Pensò che nulla avrebbe potuto rovinare il suo buon umore e con nient'altro al di fuori di quelle fantasticherie, mentre gli altri parlottavano con lo scopo di sciogliere i nervi tesi, sorridente si voltò verso il finestrino per osservare i negozi e i locali davanti ai quali passavano con velocità moderata al punto da permettergli addirittura di potersi concentrare nella lettura dei vari nomi affissi sulle insegne già luminose a quell'ora.

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora