--- CAPITOLO LXIV ---

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― C'è qualcosa che ti turba? ― Chiese l'hacker, mosso da qualcosa che infame come solo la paura poteva essere, aveva preso a serpeggiare all'interno del suo stomaco. ― Ti sento un po'... Giù di morale. ― E utilizzò un tono più marcato quando la giusta impressione che aveva avuto sul ragazzo, gli si materializzò sotto forma di parole nella testa. ― Sono un po' preoccupato, né io né Jimin riusciamo a metterci in contatto con Taehyung. ― Dalla velocità con cui Hoseok aveva prontamente confessato la matrice delle sue angosce, Yoongi capì immediatamente quanto ansioso fosse l'altro di sentirsi porgere una simile domanda, così come capì prontamente il bisogno che il ragazzo aveva di parlarne e tutto quello che fece dopo, fu incoraggiarne l'apertura con uno sguardo comprensivo e una posizione pratica e volta totalmente all'ascolto. ― Credo non stia bene e temo anche che non abbia preso bene la situazione... È come se si vergognasse, evita i suoi amici e con essi, anche i luoghi in cui sa che potrebbe incontrarli... ― Hoseok si sistemò meglio tra le braccia di Yoongi, poggiando i gomiti ai lati del busto di quest'ultimo per evitare di arrecargli dolore mentre si accingeva a stargli di fronte ― Abbiamo provato, sia io che Jimin, ad andare a casa sua un paio di volte... Durante la prima visita non abbiamo avuto alcun tipo di riscontro mentre durante la seconda invece, a risponderci è stata la madre ma solo per dirci che lui non si trovava in casa in quel momento. ― Abbassò lo sguardo il più giovane, non rendendosi conto di avere un'adorabile broncio ad adornargli la parte inferiore del viso liscio e agli occhi di Yoongi, persino delicato.

― Pensi si sia fatto negare di proposito? ― Fiducioso verso ogni intuizione formulata dal fidanzato, porse quella domanda e quando un leggero cenno col capo gli fece comprendere una risposta affermativa, dopo qualche attimo speso a pensare, propose: ― Non smettere di provare. È un tuo amico da tanto tempo e voi tre avete uno splendido e duraturo rapporto. Non abbandonatelo proprio adesso che potrebbe avere più bisogno di voi. ― Sollevò una mano per poggiarla con tenerezza lungo uno zigomo di Hoseok e per carezzarla ― Non potrà scappare per sempre e soprattutto, non potrà tenerti fuori la porta per troppo tempo. ― Sorrise, subito dopo aver lanciato un consiglio che il giovane fu in grado di cogliere nell'immediato. Dopo aver sollevato le sopracciglia sorpreso e dopo aver strabuzzato gli occhi a causa della stessa primordiale emozione, sorrise anch'egli prima di avvicinarsi per l'ennesima volta alle labbra dell'hacker col fine di stampare su di esse un nuovo bacio. ― Che ne dici se organizziamo due appuntamenti? Non sono in grado di scegliere e in più, ne voglio uno sia Venerdì, che Sabato! ― Comunicò direttamente contro le labbra di Yoongi, prima di schiudere le sue per concedere un secondo bacio, di gran lunga più profondo rispetto al primo.







L'indicazione dell'hacker, Hoseok la seguì alla lettera e il giorno seguente ― qualche ora prima che il sole calasse ― al termine di una delle sue lezioni di danza, si presentò nuovamente dinnanzi alla piccola villetta in cui risiedeva l'amico. Aveva suonato un paio di volte attendendo che qualcuno, dall'altro capo del citofono, gli rispondesse ma dopo lo scorrere di una manciata di minuti spesi in piedi davanti alla porta, si rese conto non solo che l'attesa risposta non sarebbe arrivata ma anche che avrebbe fatto meglio sedersi sull'adiacente marciapiede per non affaticarsi troppo durante l'attesa. La prima mezz'ora la passò standosene semplicemente accucciato ad osservare le automobili che gli sfrecciavano davanti a pochi secondi l'una dall'altra: per intrattenersi, ne analizzò il colore, cercò di indovinarne il modello e se gli avanzava un po' di tempo, persino dove esse potessero essere dirette. Successivamente, continuò ad inviare messaggi e quando si accorse che il sempre meno scontroso Taehyung iniziava a visualizzarli, dubbioso effettuò anche qualche chiamata. Non sarebbe arrivata ancora nessuna risposta per il momento, credette convinto almeno fino a quando dei passi dietro la porta non furono distinguibili alle sue orecchie. Hoseok non mosse un dito, si limitò semplicemente ad ascoltare ormai sempre più speranzoso verso l'idea che l'amico avesse finalmente deciso di raccogliere il suo coraggio per accoglierlo, parlare e rimettere a posto la loro amicizia seppure almeno a detta di Hoseok, non ce ne fosse mai stato alcun bisogno. ― Entra... ― La voce di Taehyung arrivò da un punto oltre le sue spalle e ne rimase sorpreso dal momento che, concentrato com'era, non era stato capace di accorgersi neanche del suono della porta che si apriva.

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Where stories live. Discover now