--- CAPITOLO LIV ---

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Da tempo ormai, l'uomo che stava perseguitando Hoseok, era per Yoongi qualcuno di detestabile, non solo in memoria di ciò che aveva fatto, e stava continuando a fare, al ragazzo ma anche e soprattutto, per la natura che i suoi comportamenti esaltavano e mettevano in mostra: la volontà di non volere o di non essere in grado ― per propria debolezza ― di gestire un rifiuto dato appellandosi al proprio, insindacabile ed inviolabile, libero arbitrio, nascosta dietro alla di per sé già mortificante, intenzione di dare all'altro ciò che si era percepito inflitto a sé stesso; la narcisa supervalutazione di sé a discapito di quella di qualcun altro, in linea generale, Yoongi l'aveva sempre percepita come una smisurata, vergognosa debolezza. I suoi pensieri furono bruscamente interrotti da quello che era stato, poco prima, il loro stesso protagonista, mentre questo, con passo silenzioso, aveva deciso di entrare nella camera da letto con lo scopo di sbirciare ciò su cui l'hacker stava meditando. ― Ti disturbo?! ― Chiese mesto, ma allo stesso tempo con un sorriso che, seppure la risposta ricevuta fosse stata eventualmente affermativa, comunque non sarebbe bastata a farlo retrocedere.

― No, assolutamente. ― Rispose, voltandosi assieme alla sedia verso l'altro ma in virtù della preservazione di ciò che stava guardando, si premurò prima di abbassare tutte le finestre aperte. ― Dimmi pure. ― Comunicò, dando per scontato che l'altro fosse entrato perché animato dal desiderio di dirgli qualcosa in particolare ma Hoseok gli palesò con un'espressione imbronciata la mancanza di quel fattore erroneamente presunto dall'hacker. ― Nulla di che. Ero venuto solo perché non volevo più stare solo. ― E con una scrollata di spalle e un'espressione vaga, Hoseok ora stava visibilmente tentando di sminuire la volontà di volersi approfittare della presenza del maggiore in casa per passare con lui un po' più di tempo. ― Ma vedo che sei ancora impegnato, quindi passo dopo. ― Stava davvero per fare dietrofront quando Yoongi, compreso ciò che stava sotto a quelle parole, decise di sollevare le braccia per far capire al ragazzo di avere il permesso di sistemarsi comodamente sulle sue gambe, e in un abbraccio che Hoseok sapeva già essere caldo. Senza dire una parola ma nuovamente sorridente, il più giovane si avvicinò all'hacker e una volta trovatosi di fronte a quest'ultimo, aprì le gambe fino a piazzarsi comodamente sopra quelle di Yoongi, prima di allacciare le braccia dietro al suo collo per ottenere una vicinanza che gli avrebbe permesso di baciarlo senza il minimo sforzo.

Da quando le labbra di Hoseok avevano iniziato a sfiorare e a baciare le sue, Yoongi aveva abbandonato ogni precedente preoccupazione per abbandonarsi totalmente sotto le attenzioni del minore e il consolante calore che il suo corpo riusciva sempre a regalargli. Ispirò profondamente il suo odore mentre stringeva con forza l'esile figura per la vita quasi come se temesse che qualcuno potesse realmente portarglielo via improvvisamente e allo stesso tempo, si crogiolò nella beatitudine che gli arrecava l'aver deciso di accettare il ragazzo e i suoi sentimenti. Quando furono entrambi soddisfatti dei numerosi baci che si erano scambiati, Hoseok per primo poggiò la testa su una spalla del maggiore, senza però accennare all'intenzione di sollevarsi dal suo corpo, con l'unico proposito di restare ancora un po', prima di mormorare una domanda la cui risposta, lo incuriosiva da un po'. ― Cosa stai aspettando da Seokjin? ― Non pretendeva una risposta tuttavia, perché sapeva bene che Yoongi non aveva il permesso di condividere con lui informazioni confidenziali, persino se queste riguardavano lui in prima persona.

L'hacker sembrò pensarci per qualche minuto, forse indeciso sul se rispondere oppure no, o ancora, sul quanto condividere e quanto invece tenere riservato per sé stesso ma nonostante i numerosi indugi, alla fine Yoongi optò per una via di mezzo: ― I risultati delle indagini condotte nei confronti di tutte le persone che ti conoscono. ― Rispose secco, prima di sentire Hoseok sollevare bruscamente la testa dalla sua spalla.

― Le persone che mi conoscono? Intendi i miei amici? ― Chiese sbigottito, con le sopracciglia arcate verso l'alto e la bocca semiaperta a causa dello stupore che quell'affermazione gli aveva procurato. ― Perché?! ― Yoongi parve riflettere su quelle parole e dopo qualche altro secondo di attesa, nuovamente rispose. ― Anche i tuoi genitori, a dire la verità, sono compresi ma più che altro lo sono per normale prassi. ― Regalò al minore qualche altro secondo per meditare meglio su ciò che stava dicendo, prima di chiudere il discorso con l'ultima frase in merito a quell'argomento: ― Per quanto riguarda il motivo... Beh, quella persona deve pur averti visto da qualche parte, non trovi?! ―



𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Where stories live. Discover now