19. Non utilità, ma affetto | Usop

206 1 0
                                    

Categoria: Missing moment
Ambientazione: Post timeskip (Spoiler sulla questione dei Poignee Griffe, non so nel manga dove se ne parla sorry)

Categoria: Missing momentAmbientazione: Post timeskip (Spoiler sulla questione dei Poignee Griffe, non so nel manga dove se ne parla sorry)

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Dunque, finalmente posso incontrare il famoso “God Usop”. Duecento milioni. Mi aspettavo qualcosa di diverso, ad essere onesto.»

Usop avrebbe voluto dire all’uomo che aveva davanti (presentatosi come Credence) che se davvero gli fosse importato qualcosa di lui, avrebbe anche potuto parlargli due giorni prima, quando avevano catturato lui e Robin mentre erano in incognito, e non dopo due giorni di torture, Avrebbe anche aggiunto che la sua taglia non voleva dire nulla: ce l’aveva così alta per aver messo fuori gioco un ufficiale di Doflamingo (neanche in modo elegante, peraltro, ci era quasi rimasto secco), e quest’ultimo gli aveva piazzato sulla testa una “taglia” di cinquecento milioni di berry.

Di tutto questo non disse neanche una parola, si riteneva già fortunato ad essere vivo e sveglio dopo tutti i trattamenti che gli avevano riservato gli scagnozzi di quei tipo. Sperava che Robin stesse meglio di lui.

Di quell’uomo sapeva solo che era un ufficiale e che si chiamava, appunto Credence; non sapeva però per chi lavorasse o altro.

Egli appoggiò le mani sullo schienale della sedia su cui Usop era stato buttato già legato e sorrise.

«Nonostante la tua fama, sono molto più contento che con te ci fosse Nico Robin. È molto famosa e molto, molto importante. Lo One Piece è su Raftel, e a Raftel ci si può arrivare solo con i Road Poignee Griffe, scritti in una lingua che solo lei in tutto il mondo conosce. Bella mossa da parte di Cappello di Paglia prenderla con sé. Indubbiamente utile. Ma ora sarà utile a noi.»

Utile.

Quella parola fece irritare Usop. Robin non era con loro perché utile, era con loro perché loro l’avevano voluta come amica.

«Ti sei adombrato, God Usop. Qualche problema?»

Usop aveva paura, non era temerario come Zoro e Sanji, ma alzò comunque lo sguardo e fissò Credence negli occhi, trasmettendogli la sua collera. «Tu non sai nulla di Robin, né di come ci ha conosciuto, ma soprattutto non sai nulla del nostro capitano!»

«Osi forse urlare addosso a me?!» ringhiò l’uomo.

Sarebbe stato torturato di nuovo, ma non avrebbe permesso che qualcuno insultasse i suoi amici, così Usop ribatté: «Luffy non ha mai preso nessuno per semplice utilità! L’ultima persona che ha osato dire che lui voleva usare qualcuno di noi, lui lo ha sconfitto, quindi starei attento a quel che dici, fossi in te. Robin è entrata nella nostra ciurma perché Luffy ha deciso così, senza sapere chi fosse. Tu non sai nulla di noi, non-»

Un colpo in pieno volto interruppe la frase e fu così violento che si morse la lingua al punto da farla sanguinare.

«Basta. Voi due, tagliategli la lingua. Non lo voglio più sentire aprir bocca.» ordinò Credence ai due scagnozzi che erano con lui, uno armato di fucile e uno di spada.

Storielle su One PieceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora