1. Riunione di famiglia | Ace

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Categoria: What if
Ambientazione: Post Marineford con spoiler della saga di Dressrosa

Categoria: What ifAmbientazione: Post Marineford con spoiler della saga di Dressrosa

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Portuguese D. Ace aprì gli occhi sentendosi senza peso e senza dolore. Non fisico, almeno.

Si mise a sedere in quello che sembrava essere un pavimento di luce, che non era solido ma che lo sosteneva in piedi senza problemi come se lo fosse.

Ovunque guardasse c’era luce. Una luce accecante, che tuttavia gli permetteva di vedere, almeno per un pezzo, come fosse nebbia.

Una voce lo fece girare su sé stesso. Una voce di donna che lo stava chiamando.

La proprietaria gli balzò addosso, attaccandosi al suo collo. Ace non si mosse, troppo sorpreso per fare o dire qualunque cosa; riconosceva quel profumo (sempre se lì i profumi potessero esistere), riconosceva quei lunghi capelli, quella figura, quelle braccia, quelle mani.

Le lacrime gli scesero lungo le guance senza che potesse fermarle. «Mamma.»

«Figlio mio, sono così felice di vederti, anche se non doveva succedere così presto. È una tragedia che tu sia qui, ma non posso non esserne felice. Il mio bimbo è diventato un uomo.» disse la donna staccandosi da lui, un sorriso stampato sulle labbra e gli occhi rossi dal pianto.

Ace non riuscì a spiccicare parola, specialmente quando sentì una seconda voce che lo stava chiamando.

«Ace.»

Davanti a lui e sua madre comparve una figura vestita come tutti la ricordavano, con abiti sontuosi di color rosso, e con un sorriso allegro sul volto

«Padre.» E nonostante avesse portato quel nome come una croce, non riuscì a trattenersi dal corrergli incontro e dall’abbracciarlo. Vederlo dal vivo, sentire le sue braccia attorno a lui, lo fece sentire amato come poche altre volte in vita.

«Non piangere. Sei a casa.» sussurrò Gol D. Roger, e ad Ace parve un’illusione quella voce così protettiva. La apprezzò, anzi, non si era mai sentito così apprezzato, e non sarebbe riuscito neanche volendo a nasconderlo.

«Barbabianca ti ha cresciuto come un ometto di tutto rispetto, vedo. Appena arriverà qua anche lui lo ringrazierò… so quanti problemi ti ha dato il mio nome, ma vedo che alla fine hai comunque trovato chi voleva stare con te.» disse il re dei pirati guardandolo da testa a piedi.

«Parli di Rufy? Penso che anche se avesse saputo subito che ero tuo figlio se ne sarebbe fregato. Ha picchiato un drago celeste, del resto. Non gli importa.»

«Il tuo fratello è una persona davvero particolare. Temibile, eppure allo stesso tempo ha salvato nazioni, anche alleandosi con la marina. Un ottimo individuo da avere come fratello.»

«Vuole diventare il nuovo re dei pirati.»

Roger scoppiò a ridere di gusto, divertito. «Oh, lo so, figlio mio. E se vuoi sapere come la vedo, di tutti i folli che ci sono per mare lui è quello che più merita quel titolo. Hai visto anche tu che casino ha creato pur di salvarti la vita.»

«E non ci è riuscito. Diamine, chissà come sta ora...» disse Ace pensandoci solo in quel momento.

«Sta male, Ace. Sta molto male, ma che ti aspettavi del resto? Eri suo fratello, anche se non di sangue.» disse Rouge appoggiandogli una mano sulla spalla.

«Non sarebbe dovuta finire così. Prima Sabo, poi io…»

«Sabo è vivo e vegeto.» disse il padre con tranquillità.

«Cosa? Sabo non è qui?»

«In onore del mio ruolo in terra, ho potuto sbirciare nel futuro. No, non è morto, e Rufy lo scoprirà.»

«Allora il mio fratellino non sarà solo.» disse Ace sollevato.

«Monkey D. Rufy non è mai stato solo, né mai lo sarà. Prima aveva i suoi fratelli, ora ha i suoi compagni, e posso garantire che anche buona parte del nostro vecchio mondo è dalla sua parte. Ne vedremo delle belle, Ace, e noi saremo lì a vederle.»

Ace sorrise e andò con loro accanto in mezzo alla luce, raggiungendo la loro nuova casa.

Ace sorrise e andò con loro accanto in mezzo alla luce, raggiungendo la loro nuova casa

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Ecco il primo racconto. Piuttosto triste? Sì. Necessario? Forse.
Spero non abbiate pianto troppo.

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