36. Il lato oscuro di Chopper | Usop, Zoro e Chopper

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Premetto dicendo che in teoria avrei una seconda ff pronta in gran parte, ma l'ho scritta a mano e io sono troppo stanca per copiarla, quindi la riceverete in futuro, massimo nel weekend :')
(Avtei dovuto copiarla stasera, ma ho fatto amicizia con personcine del convitto e mi sono sciallata con loro)
Detto questo, Enjoy

Premetto dicendo che in teoria avrei una seconda ff pronta in gran parte, ma l'ho scritta a mano e io sono troppo stanca per copiarla, quindi la riceverete in futuro, massimo nel weekend :')(Avtei dovuto copiarla stasera, ma ho fatto amicizia con ...

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Categoria: Missing momeny
Ambientazione: Post Enies Lobby, Pre Timeskip

Il giorno successivo alle battaglie per Usop era sempre il peggiore: era sempre indolenzito e coperto di bende tanto da sembrare una mummia

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Il giorno successivo alle battaglie per Usop era sempre il peggiore: era sempre indolenzito e coperto di bende tanto da sembrare una mummia. Per non parlare del fatto che da ogni battaglia ne usciva sempre con il naso rotto, spesso in più punti, e respirare era sempre molto doloroso.

Quel giorno era disteso sull’erba della Thousand Sunny, il naso e la testa fasciati per bene. Alzarsi gli avrebbe causato emicranie spaventose, quindi stava lì così, su consiglio di Chopper.

Era all’ombra della scala sinistra: fu così che vide Zoro salire, il torso nudo attraversato da tagli ricuciti in via di guarigione ed ematomi bluastri.

Stava andando in palestra, probabilmente. Quella di rafforzarsi era la sua fissa, del resto. Ufficialmente, però, non poteva.

«Zoro, dove stai andando?»

Lo spadaccino sobbalzò per lo spavento. Si affacciò poi alla ringhiera e lo guardò.

«Oh, sei tu! Che colpo mi hai fatto prendere, cavolo.» disse con un evidente sospiro di sollievo.

«Scusa, mi alzerei ma ho ordini del dottore da seguire… E in generale una forte emicrania.» fece Usop. In realtà lì non stava poi così scomodo.

«Io vado ad allenarmi.»

«Non dovevi restare a riposo?» chiese il cecchino, certo della risposta che avrebbe ricevuto.

«In teoria… ma ho bisogno di diventare più forte.»

«Sai vero che a Chopper non piacerà vedere che sei senza bende?»

Zoro sbiancò e gli fece cenno di tacere, ma ormai il danno era fatto.

Una porta sbatté con violenza sullo stesso piano su cui si trovava Usop, che con uno sforzo sovrumano tirò su la testa per vedere.

Sulla soglia si poteva vedere solo la sagoma di Chopper, ma il cecchino poteva giurare di averlo visto con gli occhi che brillavano come fari. Fari assassini.

«Qualcuno ha detto… “senza bende”?» disse la sua voce, che nel suo essere tenera suonò piuttosto minacciosa.

Usop non rispose, ma comunque non servì una risposta: Chopper girò di scatto la testa, puntando Zoro.

«Tu. In infermeria.»

«Non posso restarci, ho bisogno di allenarmi-» cercò di dire Zoro, ma venne interrotto bruscamente.

«TU HAI BISOGNO DI RIPOSO!» urlò Chopper uscendo come un razzo. Usop vide qualcosa brillare nella sua mano.

Una siringa piena tranquillante, come scoprì poco dopo, quando Chopper scese dalle scale nella sua forma umana con lo spadaccino privo di sensi tra le braccia.

Si girò di scatto verso Usop, poi sorrise.

«Come va la testa?» chiese gentile.

«Credo meglio a terra.» affermò dopo un istante Usop, sdraiandosi nuovamente.

«Dopo ti vengo a controllare, prima metto a letto Zoro.»

Era sorprendente non lo mettesse in una bara, pensò Usop mentre chiudeva gli occhi e lasciava che il venticello marino lo rilassasse, facendogli dimenticare i suoi dolori.

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