34. Insetti | Zoro, Mihawk e Perona

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Buonasera a tutti.
Spero di riuscire a postare un po' più spesso... Speriamo bene ✌🏼
Enjoy

Categoria: Missing momentAmbientazione: Timeskip

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Categoria: Missing moment
Ambientazione: Timeskip

Sull'isola di Kuraigana e con Mihawk come insegnante, Zoro aveva pensato che i due anni li avrebbe passati ad allenarsi senza sosta per diventare più forte

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Sull'isola di Kuraigana e con Mihawk come insegnante, Zoro aveva pensato che i due anni li avrebbe passati ad allenarsi senza sosta per diventare più forte.

Non si aspettava di dover lavorare in un orto. Non si aspettava in primis che Mihawk, il più forte spadaccino del mondo, rispettato in tutto il mondo, uscisse di casa con un cappello di paglia e abiti meno eleganti e si occupasse di tenere un orto.

Non si aspettava nemmeno che Perona si unisse a lui, eppure eccoli lì, Zoro a zappare, Perona a seminare e Mihawk a chiudere i buchi dopo aver verificato che avessero fatto un buon lavoro.

Il ragazzo dai capelli verdi non aveva idea se quello fosse uno degli strani addestramenti di Occhi di Falco, sapeva però che era un lavoraccio che riusciva a stancare persino lui che riusciva a sollevare tonnellate senza troppi problemi.

«Dobbiamo continuare ancora per molto? È noioso!» sbottò Perona dopo una ventina di semi.

«Vuoi zappare tu? Ti cedo volentieri il mio posto, sai?!» ringhiò Zoro asciugandosi il sudore prima che gli finisse negli occhi.

«Non ti avevo forse detto cosa dovevamo fare e che saresti potuta restare nel castello?» chiese Mihawk freddo. Non una goccia di sudore lo ricopriva, ma del resto non stava facendo poi chissà quale sforzo.

«Restare sola al castello era noioso solo da immaginare e credevo qua avreste fatto cose interessanti!»

«Se vuoi non annoiarti, puoi fare cambio con Zoro.»

«Sono una principessa!» strillò Perona. «Io non faccio lavori da manovale!»

«Allora pianta e stai zitta!» sbraitò Zoro, impugnando la zappa come pronta a ficcargliela in testa.

Due fantasmi fluttuarono alle spalle di Perona, pronti ad intervenire. Zoro non abbassò l'arma.

«Se avete finito di lamentarvi, dovremmo continuare.» li interruppe Mihawk. Il ragazzo dai capelli verdi soffiò dalle narici con irritazione, poi abbassò la zappa e riprese a lavorare.

«Io non continuo.» si rifiutò Perona.

«Allora vai a sederti da qualche parte e smettila di urlare, dà fastidio alle piante.» ribatté lui strappandole di mano il sacchetto con i semi. Quando finalmente si girò verso Zoro, riuscì a vedere una certa dose si irritazione pure sul suo volto.

Appena fu lontana mormorò: «Certe volte la tentazione di affettarla in due si fa sentire.»

Zoro non commentò, anche se concordava.

Stavano per finire quando sentirono strillare Perona come un'ossessa. Zoro fece un verso esasperato e urlò: «Che hai ancora?!»

Lei schizzò verso di loro e si attaccò alla schiena del ragazzo come fosse un koala. «C'è uno schifoso insetto gigante tra gli alberi!»

Zoro non le urlò addosso solo perché sapeva che in quell'isola c'erano animali particolari e che quindi un insetto grande come una nave non sarebbe stato poi così improbabile da vedere.

Ne uscì invece un insetto grande come un pugno. Zoro abbassò la zappa e fece: «Temevo peggio.»

Poi si accorse che Mihawk aveva impugnato la sua spada. Stava per affettare quel coso per Perona? Aveva paura degli insetti anche lui? Aspettava un insetto più grosso? Zoro non aveva idea del perché avesse estratto la spada.

Poi l'insetto sparò fuori un aculeo di almeno trenta centimetri dal corpo. Perona perse i sensi e cadde per terra.

Appena l'insetto schizzò verso di loro Mihawk urlò: «Via di qui!»

Zoro prese su Perona come fosse un sacco di patate e corse via, seguito dallo spadaccino. Stava affrontando l'insetto e riuscì a tagliarlo in due; fu a quel punto che ne apparvero altri.

A quel punto se la diedero a gambe senza tanti complimenti. Mentre correva, Mihawk disse: «Se riesci a tagliare quei bastardi ti do un giorno libero.»

Zoro non capì la richiesta, poi soffocò una risata.

«Hai paura degli insetti!»

«Ho paura di quegli insetti specifici, sì.»

Zoro decise che lo avrebbe fatto. Era una sfida nuova per lui.
Si immaginò un tornado di fendenti e sorrise. Appena tornato al castello ci avrebbe lavorato.

Poteva essere un'ottima idea per una nuova tecnica.

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