11. Star Wars (parte 2) | Lawlu

148 7 0
                                    

Categoria: Crossover con Star Wars
Rating: Verde

È il proseguimento della precedente fanfiction.

Dopo l’agitazione della nottata trascorsa e il resto, Law si addormentò e si svegliò che era ormai pomeriggio

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Dopo l’agitazione della nottata trascorsa e il resto, Law si addormentò e si svegliò che era ormai pomeriggio. Si sentiva stordito per aver dormito così tanto, ma si sentiva anche fresco come una rosa.

Si concesse finalmente una doccia (ne aveva assolutamente bisogno) con cui si lavò via tutte le inquietudini insieme a sporco e sudore, si rivestì ed uscì dalla sua stanza.

Luffy lo stava aspettando. Aveva l’impronta di una mano su una guancia, che fu l’unico motivo per cui Law riuscì a non pensare al ragazzino che aveva davanti in modi poco consoni.

«Che ti è successo?» chiese.

«Ah, è Nami. Ti conviene nasconderti-»

«TRAFALGAR LAW!» urlò una voce poco distante. La sua padrona arrivò come una furia e urlò: «COSA TI È VENUTO IN MENTE DI PILOTARE LA MIA NAVE?!»

Law guardò Luffy confuso (e spaventato, anche se non lo avrebbe mai ammesso), poi riportò lo sguardo su Nami e disse: «Eravamo in un campo di asteroidi.»

«Se ci si deve spostare pretendo di essere io alla guida della nave!»

«Il vostro droide ha detto che non volevi essere disturbata.»

«NON DOVETE DARE RETTA A FR4-NK1 DANNAZIONE!» sbottò la ragazza. Law sapeva che avrebbe potuto occuparsi di lei senza problemi, ma la sua furia non gli piaceva comunque,

«Questo non lo potevo sapere.» rispose secco.

«Luffy lo sapeva benissimo.» ringhiò Nami fissando il suo capo, che arretrò di un passo.

«La nave ha subito danni, o siamo stati intercettati?» chiese Law.

«No.»

«Allora smettila di lamentarti. Non toccherò più i tuoi comandi, se è questo che vuoi, ma non serve irritarsi.»

Lo sguardo di Nami fu infuocato, ma almeno non si beccò una sberla. Girò su sé stessa e tornò alla cabina di pilotaggio urlando a tutti: «Tra dieci minuti atterriamo, sedetevi!»

Luffy trascinò Law fino alla sala dove aveva cenato il giorno prima e si arrampicò sul tavolo, andando a sedersi sulla panca che circondava il tavolo. Lo jedi si limitò a sedersi all’esterno.

L’atterraggio fu dolce. Per quanto avesse un bel caratterino, Nami sembrava essere davvero brava come pilota. Quando finalmente la nave toccò il terreno, dalle varie stanze uscirono tutti i membri dell’equipaggio, vestiti di tutto punto. Non poté che notare che tutti i maschi del gruppo, al di fuori di Jinbe, aveva le dita di Nami tatuate su una guancia.

Law tornò a prendere il suo cappello e la spada laser prima di unirsi a loro. Non moriva dalla voglia di unirsi alla resistenza, ma non aveva neanche molte alternative. Non in quel momento.

Storielle su One PieceWhere stories live. Discover now