--- CAPITOLO XLVIII ---

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― Era un piano azzardato e disperato, questo dobbiamo ammetterlo. La vittima sarebbe potuta essere in pericolo a causa di questo... ― Sussurrò sottilmente e pensieroso. ― Ma ha funzionato? Avete trovato qualcosa all'interno di quei filmati?! ― Dopo aver scrutato attentamente i documenti e le foto che Namjoon gli aveva mostrato, alzò la testa dal dispositivo con aria curiosa e attendendo una seconda risposta da parte del giovane. ― Alcuni soggetti hanno catturato la nostra attenzione per essere stati presenti nella maggior parte, e per alcuni tutte, le riprese. Stiamo cercando di confermare le identità di un paio di loro ma sembra essere più difficile del previsto, dal momento che sembravano conoscere le angolazioni e le posizioni in cui si trovavano le telecamere. Con il risultato di tenerci ben lontani dalla vista i propri volti. ―

L'uomo sembrò scrutare per qualche secondo interminabile Yoongi, prima di schiudere le labbra per parlare ancora. ― Le tecnologie che abbiamo a disposizione non servono a un granché senza il fermo immagine di un viso ma sulla base di ciò che abbiamo, sembra di avere a che fare con un gruppo di persone strettamente organizzate. ― E l'ipotesi non era poi così assurda, constatò Yoongi in ricordo di ciò che aveva appreso quella mattina e di quello a cui lui stesso era arrivato, soprattutto a seguito dell'aggressione ad Hoseok.

― Abbiamo la stessa idea, attualmente. Tuttavia all'inizio non avevamo messo in conto una simile ipotesi a causa della natura del caso in sé, e del modo in cui ci siamo arrivati. Questo è un nostro grave errore. ― E la colpa, a conferma delle sue parole, la si poteva leggere chiaramente nel viso di Namjoon. ― Il nostro hacker stava facendo un altro tipo di indagine quando per caso ha trovato la vittima. Il resto poi, è arrivato in seguito. ― Yoongi ascoltò quelle parole con estrema attenzione pur non osservando il collega direttamente in volto. Ricordava ancora il come si era imbattuto in Hoseok, le circostanze in cui si trovava quando lo aveva visto per la prima volta mentre dopo gli ultimi giorni tutto somigliava a qualcosa di diametralmente opposto. Quando avevano convocato Hoseok per metterlo al corrente di ciò che gli era capitato e del giro in cui era finito senza saperlo, nel corso dell'indagine questo aveva confessato di avere qualcuno che da un po' lo assillava con attenzioni indesiderate perché mai richieste. Ma tutti loro avevano sempre guardato quegli eventi come il frutto di qualcosa che verteva su delle basi distinte e mai come se fossero l'una la conseguenza dell'altra. Ripercorrendo l'intera vicenda sotto una differente chiave di lettura, Yoongi sollevò la testa per ricambiare prima lo sguardo dell'uomo, poi quello di Taemin che di sfuggita lo osservava di sottecchi e quando arrivò il suo turno, iniziò a parlare stando ben attento a ciò che confessava.







Seokjin e Namjoon al termine della giornata si erano offerti di accompagnare l'hacker e Jungkook direttamente a casa, probabilmente in segno di scuse per aver terminato il lavoro drasticamente fuori dal solito orario. ― Per me va bene ma ho da fare una cosa prima. Se non vi dispiace, potete aspettarmi per dieci minuti accanto alla macchina. ― Yoongi non rifiutò l'offerta ma tagliò corto con quella richiesta senza dare alcuna ulteriore spiegazione.

― Non c'è problema, ormai e tardi e dieci minuti non cambieranno di molto le cose. ― Rispose ridacchiando Seokjin, prima infilarsi le mani nelle tasche del cappotto per dirigersi, seguito dagli altri due, verso la macchina così come gli aveva consigliato di fare l'hacker che invece, si diresse a passo spedito verso l'ufficio presso il quale lavorava il secondo team. Quando Taemin venne fuori dalla stanza, accodato ai pochi altri che ancora si trovavano all'interno della struttura, Yoongi fece qualche passo in sua direzione prima di poggiare mollemente una mano sopra una spalla del ragazzo. ― Ti dispiace seguirmi un po' più lontano? Devo parlarti. ― Il viso di Yoongi era atono ma non poteva essere detto lo stesso riguardo quello di Taemin che invece, osservava l'altro con puro stupore prima di accennare un segno d'assenso col capo. Giunsero soltanto fino alla fine del corridoio, prima che Yoongi iniziasse a parlare. ― C'era un po' di astio all'inizio della riunione, non trovi? ―

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Where stories live. Discover now