--- CAPITOLO XXXVIII ---

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― Chiama Hoseok! Se per lui va bene, andrà bene anche per me. ― Yoongi non era certo del fatto che il minore fosse ancora ben disposto a passare del tempo con lui e per tanto, voleva accertarsene, prima di comunicare il suo assenso a quel ruolo. Soprattutto per evitare la non più così remota possibilità che il minore rifiutasse la proposta di Seokjin, una volta appresa la notizia di dover essere accompagnato proprio dalla persona che solo il giorno prima, lo aveva rifiutato e ferito: il grado in cui poi questo era stato fatto, poteva saperlo solo Hoseok.

Dopo la brevissima conversazione con Seokjin, l'hacker aveva atteso il verdetto direttamente all'interno del suo studio; un verdetto che sarebbe poi arrivato, mentre questo aiutava Jungkook a definire la base che entrambi avrebbero preso in considerazione per la definizione dell'inizio di un nuovo caso. Quando il suo capo gli comunicò al telefono che Hoseok aveva accettato e che i preparativi sarebbero potuti iniziare, Yoongi ne rimase molto sorpreso. E fu ancora più sorpreso di sentire Seokjin dargli preventivamente il permesso di tornare a casa ― saltando quindi il lavoro di quel giorno ― qualora avesse voluto farlo per avere il tempo di riposarsi. Ora che tutto era certo, l'hacker iniziò a sentire vagamente il peso di quel compito e l'ansia relativa al come sarebbe potuta andare dopo la sera precedente, pesargli sulle spalle come fosse un fardello. Ricacciò indietro tuttavia quel pensiero, decidendo di proseguire, almeno per un paio di ore, il lavoro che stava facendo assieme a Jungkook, prima di ponderare l'idea di tornare a casa verso il primo pomeriggio.





Una volta giunto all'interno del suo appartamento, Yoongi si era diretto prima verso la cucina per mangiare qualcosa, e poi nella sua camera da letto per passare lì il resto del pomeriggio: stravaccato sul letto assieme ad un paio di confezioni di snack, mentre guardava i primi episodi di una delle prime serie TV capitatagli sotto gli occhi. Aveva perso l'abitudine di stare a casa ed ogni volta che lo faceva, rimuginava sempre un bel po' prima di trovare qualcosa con cui passare il tempo che, così come si era augurato, quel giorno passò piuttosto in fretta. Dopo l'ennesima chiamata di Seokjin infatti, effettuata quella volta con l'intento di chiarirgli il luogo dove sarebbe dovuto andare e l'ora in cui avrebbe dovuto farlo, il giovane si era apprestato a spegnere il portatile adagiato ad un estremo del letto per andare a prepararsi e una volta completato il tutto, gli fu necessario controllare il cellulare solo una volta, prima di poter capire che fosse ormai ora di scendere e raggiungere la destinazione.

Una volta giunto davanti all'ingresso del più grande parco della città, Yoongi si fermò per ripercorrere ancora una volta le parole del suo capo mentre questo gli descriveva nel dettaglio un piano già stabilito. I luoghi che il suo capo aveva scelto, erano vistosamente famosi per ospitare un'affluenza di persone discreta al punto da non scoraggiare il persecutore dall'idea di seguirli, ma cosa ancora più importante, tutti erano ricchi di telecamere equamente distribuite ad ogni angolo. La capitale infatti, era anche conosciuta per essere una delle città più controllate dell'intera nazione e proprio tramite quel fattore, Seokjin sperava di trovare un volto ripetersi più di altri, in tutti i posti che i due avrebbero dovuto frequentare. Un barlume di rinnovata ansia, miscelata ad un briciolo d'incertezza, cominciò a montare sulle spalle dell'hacker quando questo riuscì a cogliere distintamente la figura slanciata di Hoseok ― avvolta da un paio di attillati jeans chiari e strappati sulla parte superiore delle cosce, e un maglioncino piuttosto pesante ma grande per le sue modeste proporzioni ― farsi strada tra un paio di autovetture prima di arrivare a fermarsi davanti a lui. Dopo essersi visti, Yoongi ebbe modo di supporre che tutto sarebbe potuto andare male, nel momento in cui si rese conto che Hoseok, al contrario delle altre volte, oltre a non sembrare in alcun modo disposto a regalargli confidenza, non fosse neanche intenzionato a liberarsi da un'insolita smorfia di disappunto. ― Non metterti in testa strane idee, ho accettato solo perché voglio liberarmi dello stalker e di te nel più breve tempo possibile. ― Pronunciò Hoseok, facendo palesemente riferimento, nel modo in cui aveva scelto di formulare la frase e perfino nel tono con cui lo aveva fatto, alle parole che l'hacker aveva usato la sera precedente per respingerlo, curandosi però allo stesso tempo di sopprimere e rendere poco visibili le contrastanti emozioni che sentiva col fine di apparire almeno in superficie, confidenziale.

Yoongi fu realmente scosso e punto da quelle parole mai previste, provò persino a nasconderlo ma con scarsi risultati rispetto all'altro. ― Wow, devi essertela presa poco sul personale. ― Ironizzò allo stesso modo in cui aveva fatto Hoseok, sperando di convincerlo in qualche modo ad arretrate. ― E devi anche aver studiato a lungo, quando eri a casa, il discorso da fare. ― Cercò di punzecchiarlo alla fine, ottenendo però di rimando, solo la chiara visuale delle spalle di Hoseok mentre questo si allontanava da lui per iniziare a percorrere la strada indicatagli precedentemente da Seokjin.

L'hacker, dopo aver perso qualche secondo sulla riflessione del comportamento del ragazzo e sul modo in cui questo lo stava quasi alterando, velocizzò i passi per azzerare la distanza tra lui ed Hoseok. ― Cerchiamo di far andare le cose nel modo giusto, allora. ― Mormorò Yoongi, facendo così capire al minore che se davvero fosse intenzionato a non vederlo più, sarebbe stato bene per lui attenersi al piano. ― Dal momento che sembri essere un tipo che tende a tirare precise e irremovibili somme ma sulla base di interpretazioni totalmente sbagliate, questa volta mi sono semplicemente messo in una posizione difficile da equivocare. Tutto qui, non andare oltre. ―

Mentre diceva quelle parole, Hoseok non si era lasciato sfuggire l'occasione di ammirare quanto fosse bello l'hacker quella sera: coi capelli neri sistemati con maggior raziocinio e minuziosità rispetto al solito e una giacca di pelle nera pronta a contornargli la base del collo dal colorito diafano. Il minore amava la contrapposizione di quei colori su Yoongi ma era comunque deciso a far in modo di far capire a quest'ultimo quanto immotivato e addirittura innecessario fosse stato il modo in cui gli si era rivolto la sera precedente. Sapeva di avere il totale controllo, a dispetto della precedente, e che l'hacker al contrario suo, non godesse del privilegio di poter mandare a monte tutto perché indispettito dalla piega che l'appuntamento aveva preso. E Hoseok aveva tutta l'intenzione di godersi quella possibilità appieno, fino al punto in cui non gli sarebbe stato possibile vedere negli occhi duri di Yoongi, un briciolo di rimorso dovuto al modo in cui aveva mortificato i suoi sentimenti. Hoseok non era arrabbiato per il rifiuto in sé, ma solo ferito: non solo dal fatto di aver finalmente capito che, per quanto gli piacesse, l'hacker non sarebbe mai stato suo ma anche per la spietatezza e l'assenza di riguardo, avuta dall'uomo mentre glielo aveva comunicato. Si sentì nuovamente stupido quando, dopo essersi voltato verso l'hacker e dopo averlo trovato con un'espressione corrucciata e persa nei pensieri, pensò ancora una volta a quanto bello fosse. Si mordicchiò un angolo interno della bocca, questa volta cercando di mascherare quanto fosse per lui difficile abbandonare l'idea di poterlo avere, smettendo anche di provarci. Aveva detto a Yoongi di non aggiungere più nessun'altra parola inerente alla sera scorsa, ma ora se ne pentiva perché lui per primo avrebbe voluto chiedergli se quelle parole fossero davvero così irremovibili e se il suo rifiuto fosse davvero così irreversibile. Ma alla fine per scongiurare la paura di commettere nuovamente qualcosa di stupido, cercò di ripensare alle odiose parole che lo avevano ferito, forzandosi quindi in una ben più gestibile rabbia.




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N.D.A.: Halo ~

Capitolo molto sope, finally, in cui Hopi è leggermente inviperito con Yoon, povero. Chissà come se la caverà nel prossimo capitolo.

Forse era solo una piccola vendetta dopo ieri, a proposito, quante di voi esistono ancora e in che condizioni siete?

Io davvero pessime. Ho atteso il secondo mixtape praticamente... Praticamente dal giorno dopo in cui è uscito il primo. 4 anni di tristissima astinenza, saziati in un solo giorno. Ma, a proposito di Agust D, quali sono le vostre canzoni preferite?

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e come sempre, ringrazio tutte le belle persone che stanno leggendo questa storia, votandola e commentandola. Grazie a voi questa storia sta andando molto oltre le mie aspettative ~

Alla prossima 💙

𝙳𝙴𝙴𝙿 𝚆𝙴𝙱 │ 𝚂𝙾𝙿𝙴Where stories live. Discover now