Parte 26 Partita aperta ...

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Parte   XXVI  Partita aperta

Hangsi frugò il bungalow di Yasmine approfittando della sua assenza, ma l'infermiera era molto scaltra, non riuscì a trovare il benché minimo indizio, tantomeno l'ordigno.
I due medici erano convinti che ne avesse introdotto uno al campo ma la ricerca si faceva improbabile.
Dovevano seguire ogni suo movimento per capirci qualcosa. Yeelen era decisa ad affrontarla il più presto possibile.
-"Yeelen, non puoi ostacolarla da sola, potrebbe essere molto pericoloso! Dobbiamo prima mettere alle strette i complici e poi c'è sempre la mente misteriosa del gruppo da non sottovalutare..."
Cercarono di fingere una parvenza di vita normale, visite, ambulatorio, tavolate ristoratrici. In realtà a Yeelen bruciava qualcosa dentro, la sete di giustizia e l'istinto alla caccia che la faceva fremere ed allertare i sensi.
Nei sogni lo Sciamano l'aveva avvertita di uno scontro imminente, cominciò a girare armata di un piccolo pugnale e di un paralizzatore elettrico per ogni evenienza.
Indossava quasi sempre ampi pantaloni con tasche sotto il camice, perciò non era un problema nasconderli e poi era abituale doversi difendere da un serpente o da qualche feroce animale di passaggio.
Un pomeriggio guidata dall'istinto si recò in groppa ad una zebra domestica presso le montagne più vicine.
C'era una gran pace e un gran silenzio, interrotto solo dal fruscio dei magri arbusti sospinti dal vento tiepido, Yeelen si guardò intorno, assicurò la zebra ad un ramo sporgente dalla roccia e si avviò verso la grotta che fungeva da bunker naturale.
Camminava circospetta quando tra i suoi passi avvertì uno scricchiolio che stonava, qualcuno si stava muovendo a breve distanza...
Il cuore le balzò nel petto, ma s'impose di non dargli ascolto, scrutò ancor più decisa la zona e portò istintivamente la mano al polpaccio dove era custodito il pugnale.
Il silenzio si fece di nuovo greve, chiunque si fosse mosso non voleva farsi scoprire, lei stette al gioco.
Imboccò l'antro della caverna dove il laghetto mandava i suoi soliti bagliori e il fresco avvolgeva piacevolmente le membra. Fece un primo giro d'ispezione ma nulla sembrava essere stato toccato.
Uscì per raggiungere l'altra grotta che serviva da dispensario, notò orme di scalpiccìo a terra e scorse all'istante un'ombra stagliarsi verso il fondo.
-"Chi c'è, chi va là? Vieni fuori!"
Yeelen ostentò un tono sicuro e autoritario in contrasto con la sua apprensione. Poteva trattarsi di un piccolo ladruncolo o di qualcuno molto più pericoloso.
Dopo poco uscì un ragazzino masai sui tredici anni che reggeva un pacco di bende.
-"Dottoressa, sono Ngozi! Mi ha mandato qui dottoressa Yasmine, prendere bende... io no rubare!"
-"Va bene Ngozi, non ti preoccupare, nzuru sana!  (tutto bene!) Ritorna al campo, io ti raggiungo dopo!"
Eppure Yeelen non si dava per vinta, c'era qualcosa di strano anche in quell'incontro, cominciò ad ispezionare tutti i pacchi ma non individuò niente d'insolito.
Rimase qualche pò a riflettere e poi all'improvviso ebbe l'illuminazione: quello che cercavano doveva essere nel pacchetto di bende...  doveva raggiungere al più presto Ngozi!
S'incamminò decisa, ma all'uscita della grotta non trovò più la zebra... qualcuno doveva averla liberata, tracce fresche di pneumatici solcavano la strada sottostante.
La giovane sentì ribollire dentro di sé la rabbia per essere stata raggirata e si riconobbe impotente. Non le restava che chiamare Hangsi per farsi venire a prendere, avrebbe fronteggiato Yasmine al campo!
Era giunto il momento di concludere quella che sembrava una partita a scacchi... la prossima mossa spettava a lei!
Quando alla sera si ritrovarono tutti a cena, fece in modo di sedersi vicino a Yasmine che civettava tranquilla con Alan. L'apostrofò in tono sarcastico, stanca ormai di fingere.
-"Yasmine hai mandato tu Ngozi al dispensario?"
-"Si avevo bisogno di bende larghe per fasciature..."
-"E gli hai anche ordinato di liberare la zebra per lasciarmi a piedi, mentre voi fuggivate a tutta velocità?"
-"Ma cosa dici Yeelen, io non sapevo neanche che tu fossi lì..."
Greg incrociò lo sguardo di Yeelen e le intimò silenziosamente di tacere.
-"Bene... penso che il tuo ottimo scherzo meriti di essere degnamente ripagato... Guardati le spalle Yasmine!"
Tutti risero inconsapevoli della gravità della situazione, pensando ad uno screzio goliardico. L'occhiata che si scambiarono le due donne fu invece di sfida e consapevolezza.
Intorno al falò Greg le chiese spiegazioni, Yeelen lo mise al corrente delle sue supposizioni.
-"Il pacco delle bende era solo l'involucro per fare entrare l'ordigno al campo... dove l'avrà piazzato ora?"
-"Dobbiamo pensare ad un luogo frequentato da noi bianchi... non penso che mirino all'ospedale... forse ci sono: i laboratori e la sala riunioni! Dopodomani è previsto un incontro tra i vertici dell'organizzazione e alcuni benefattori per discutere di bilanci e opere di ricostruzione... "
-"Certo Greg! Non può essere che così! Lo capisci ora che dobbiamo assolutamente fermare Yasmine?"
-"Stai attenta Yeelen, a me non è sfuggito lo sguardo di odio con cui ti ha ripagato..."

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