Parte 38 L'ora della verità

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Kumani aveva lasciato l'isola con la fedele e preziosa Sadiga, contava di toccare la costa al crepuscolo.
Nascose come al solito la chioma e la pelle chiara con l'aiuto di un telo colorato e una lunga veste di cotone.
Solo i compratori in un luogo appartato avrebbero visto il suo viso. La casa farmaceutica francese pagava molto bene le piante essiccate provenienti dall'isola che venivano usate in farmacia fitoterapica o per la cosmesi.
Con il ricavato potevano permettersi di acquistare tutto ciò che mancava nel loro regno.
Connor sull'isola respirava ore di libertà e impazienza. Dopo aver nuotato a lungo ed essersi crogiolano al sole, scelse l'ombra della piccola foresta e si portò presso il ruscello dove concentrare i suoi pensieri e placare il desiderio di refrigerio.
Dopo circa un'ora di meditazione avverti il familiare fruscio dei silenziosi passi di Qwara e poté finalmente avvistarla in tutta la sua interezza, affiancata dal fido leopardo e provvista del suo arco.

-" Ben arrivata Qwara, mia salvezza, hai con te ciò che mi appartiene ?"

-" Si, ti vedo ansioso, ma ci conviene spostarci in un luogo più appartato... le regine hanno occhi e orecchie ovunque..."

Si allontanarono dal ruscello e si diressero verso una sorta di grotta scavata nella roccia vulcanica, ben nascosta dalla vegetazione.
Qui Qwara accese un rudimentale lume e trasse un fagotto dalla sua faretra.
Avvolto in pezzi di stoffa faceva capolino un libro rilegato in pelle, mentre un piccolo IPad spuntò artificiale ed inattivo nella semioscurità.
Il giovane con mani tremanti prese in mano per primo il libro, era un diario... un quaderno d'appunti e recava il nome del proprietario in prima pagina... Connor Brian O'Connor...
Era il suo nome...
Accarezzò ad una ad una le lettere che finalmente gli rivelavano la sua vera identità.
Sfogliando con bramosia le pagine riuscì a capire di essere giunto in Africa per studio e per ritrovare sua sorella che operava in un centro medico a Ngorongoro. Proveniva dall'Inghilterra ma aveva origini irlandesi e afro-caraibiche, la trama della sua vita cominciava a palesarsi e così pure i ricordi...

- "Ora so chi sono, Qwara e so di dover immediatamente lasciare l'isola..."

-" Ma è una pazzia... è troppo pericoloso... "

-" Vieni con me... Tu sei felice qui ?"

-" Io ci sono nata, non mi sono mai posta il problema..."

-" Penso che potresti essere molto più felice e utile altrove... mia sorella si occupa di un progetto di salvaguardia in sud Africa e tu saresti una preziosa collaboratrice, anche lei s'intende di archi, frecce e balestre ed è un'ottima cacciatrice. Conquisteresti la libertà e faresti del bene alla tua gente..."

-" Non è facile... ci sono molti controlli..."

-" Non hai detto che altre sono gia fuggite ?"

-" Si, possiamo tentare stanotte... se venissimo scoperti, rischieremmo la vita... tu sei proprietà della regina Kumani .."

-" Stanotte, allora... non posso più rimanere qui, non dopo quello che ora so... "

I due giovani progettarono nei dettagli la fuga e poi si separarono dandosi appuntamento a notte fonda in un determinato punto dell'isola.

Kumani intanto sbarcata nel continente fu accolta dai rappresentanti francesi con tutti gli onori gustandosi l'aria di civiltà e mondanità quasi dimenticata. Indossò abiti europei e partecipò ad una cena di lavoro in piena regola.
Tra i vari pettegolezzi le giunse all'orecchio che si dava per disperso, nelle coste sudafricane, il giovane rampollo della famiglia O' Connor, ben conosciuta nel campo dell'ingegneria navale.
Non ci mise molto a tirare le somme... Ata doveva essere un O'Connor... fratello di Yeelen... Era il colmo... una beffa del destino! Cosa ne avrebbe fatto ora di lui? La sete di vendetta si fece sentire viva nelle sue viscere...
Doveva morire... come Yeelen aveva fatto morire il suo amato...
Lo avrebbe portato al punto di amarla e darle un figlio e poi lo avrebbe ucciso, con le sue stesse mani...
Una luce perversa e folle si accese nei suoi occhi, vedeva già compiersi il malvagio disegno... l'anima di Jamaal avrebbe finalmente trovato pace...

Connor rientrò con finta spensieratezza a palazzo, cenò ed evitò di bere qualsiasi cosa, su consiglio di Qwara, per rimanere lucido. Si stese sul giaciglio e cercò di raccogliere i ricordi... un particolare sembrava far capolino, ma poi si inabissava nuovamente, qualcosa gli sfuggiva ma non sapeva come recuperarne i pezzi... ad ogni modo sapeva già tutto quello che gli bastava per desiderare di ritornare ai suoi affetti. Le ore passavano lente, sperava che Qwara fosse riuscita a procurarsi una barca, lui non poteva far molto... doveva solo aspettare e riuscire a scappare inosservato dal palazzo. Avrebbe remato per ore e per giorni nella speranza di riabbracciare Yeelen e poi la sua famiglia in Inghilterra. Sentiva altresì una forte nostalgia per la sua Irlanda, la Terra Smeraldo, selvaggia e verde dal cuore indomito, come il suo.
Era un uomo del nord, un romantico cavaliere errante, poco adatto all'arsura africana e alla sua primitività.
Presto si sarebbe ricongiunto con il suo mondo...

Un Angelo In TanzaniaWhere stories live. Discover now