Parte 8 Fuoco e marosi.

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Quella notte Greg non ebbe molta pace nel suo giaciglio solitario che lo vide rigirarsi ed alzarsi ogni due o tre ore, senza riuscire a prendere sonno. Quella ragazza era riuscita a turbare la sua quiete interiore, quegli occhi color ambra screziati di bronzo riuscivano a carpirgli l'anima.
La sua forza e determinazione creavano un connubio esaltante con la sua fisicità, tanto che spesso nei suoi frammentati sogni ella gli appariva come un angelo nero o una dea della caccia, fiera ed accattivante.
Cercava di stargli lontano e di mostrarsi freddo e disinteressato ma la febbre che gli bruciava dentro diventava sempre più difficile da contenere.
Non aveva mai provato nulla del genere... Yeelen non era solo la luce, come suggeriva il suo nome, bensì anche fuoco che incendiava i sensi!
Gregory non sapeva di essere vittima dell'antico destino degli O'Connor che ricercava in capo al mondo la sua perfetta anima gemella... Inutile opporre resistenza al destino... prima o poi questi si sarebbe completato!
Yeelen dal canto suo continuava imperterrita con la personale visione del mondo e degli uomini, era solo leggermente più fatalista e capace di leggere i segni come le avevano insegnato sua madre e la nonna.
Non c'erano sciamani premonitori per lei, perlomeno non al momento, ma un forte e raro intuito.
La giornata successiva si svolse tranquilla in una rilassata routine, verso sera arrivò però un inquietante messaggio cifrato concernente uno sbarco clandestino di profughi sulle coste tanzaniane: si registravano condizioni estreme di salute e feriti tra i fuggitivi.
Il dottor Freeman organizzò rapidamente un contingente di pronto soccorso con jeep e ambulanze, avrebbero raggiunto la costa da Arusha a Bagamoyo in circa quattro o cinque ore e se tutto fosse andato bene sarebbero rientrati all'alba senza destare troppa curiosità.
Furono richiamati all'ordine quasi tutti i medici compresi Peter e Alan e le insostituibili Yeelen e Yasmine.
Arrivati a destinazione alla baia di Bagamoyo circondata da mangrovie, che rendevano le spiagge poco attraenti e le acque limacciose, trovarono il barcone arenato con qualche volontario già sul luogo che cercava di prodigare i primi soccorsi.
C'erano una quantità di bambini ed adolescenti, donne e qualche famiglia completa. Purtroppo la traversata aveva contato anche alcuni decessi. Avevano incontrato tempesta e l'esile imbarcazione aveva superato per miracolo la forza dei marosi, qualcuno era stato letteralmente sbalzato fuori. Parecchi i feriti e i lacero contusi e alcuni partiti deboli e provati avevano finito di ammalarsi durante il tumultuoso tragitto.
Era tutta gente proveniente dalla vicina Somalia che era riuscita a scappare dal terrore dei bombardamenti, le torture, la fame e la mancanza d'acqua potabile. I bambini erano i più colpiti dagli stenti e dalle malattie gravi. Riuscire a fuggire era un privilegio per pochi che si pagava a caro prezzo a volte con la vita stessa.
Per fortuna avevano scelto la vicina Tanzania dove sapevano di trovare una buona accoglienza ed assistenza e non il lontano mediterraneo che non sarebbe riuscito ad accoglierli vivi. C'erano già state guerre in passato seguite da false tregue, purtroppo la sete di sangue e potere non si era mai placata, anzi il mondo sembrava voler volgere verso l'autodistruzione, cancellando misure immense di polmoni verdi e turbando l'ecosistema con armi devastanti.
I medici lavorarono febbrilmente per soccorrere e ricoverare i più gravi al vicino ospedale.
Le ore passavano veloci mentre incalzava l'ora del rientro, decisero di portare alcuni piccoli orfani malati e denutriti al campo per poterli seguire meglio approfittando delle ambulanze destinate a ritornare vuote.
Le varie Jua e Layla (Sole e Bellezza in Swahili) si sarebbero occupate amorevolmente di loro ed un pasto e acqua pulita non sarebbero più mancati ai piccoli sfortunati.
Yeelen guardava quegli occhi bellissimi enormi e spaventati e si sentiva stringere il cuore, l'Africa purtroppo era anche questo: un mare di sofferenza e impotenza che si cuciva addosso nel profondo.
Ritornarono al campo al sorgere del sole che si muoveva veloce come un disco infuocato, sistemarono i bambini e si concessero un paio di ore di sonno lasciando ad altri l'apertura dell'ambulatorio.
La situazione era grave, se si fosse sparsa la voce che la Tanzania aiutava i profughi Somali l'avanzamento dei guerriglieri sarebbe stato istantaneo.
Bisognava agire con prudenza e discrezione e distribuire gli sfollati nelle varie tribù Masai per non dare nell'occhio.
I turisti curiosi erano potenziali propagatori involontari di notizie e la Tanzania viveva largamente di turismo.
I safari e le spiagge di Zanzibar o la più vicina Dar es Salaam erano mete appetibili e low cost.
Al risveglio Gregory appariva stanco e preoccupato, una ruga gli solcava la fronte e i folti capelli ricci apparivano arruffati.
Yeelen lo guardò con tenerezza e gli prese una mano tra le sue.
-"Dottor Freeman, non tenerti tutti gli affanni per te stesso... noi... Io sono qui per condividere, ricorda Pamoja, insieme ce la faremo!"
-"Yeelen tu sei la luce delle mie... ehm, delle nostre tenebre! Tu sarai un angelo salvatore comunque vadano le cose... Cercherò di proteggerti e non permetterò che ti strappino le ali, fosse l'ultima cosa che farò!"
-"So che lo farai, a mio parere dovresti solo proteggermi un pò meno dalla tua integrità...."
Così dicendo gli scoccò un bacio affettuoso sulla guancia, girò le spalle e se ne andò lasciandolo turbato e perplesso mentre ne seguiva con lo sguardo il passo felino e silenzioso, estremamente sensuale.

Un Angelo In TanzaniaWhere stories live. Discover now