Parte 19 Insidie

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Parte  XIX  Insidie

La mattina rimasero pigramente a letto, non era necessario alzarsi all'alba... erano in vacanza!
Si fecero servire la colazione in camera dopo una nuotata in piscina, erano mesi che Yeelen sentiva un forte desiderio di attivare la sua massa muscolare con un pò di sport.
Greg sfoderò il fisico atletico rorido di limpide goccioline, suscitando l'avidità di parecchi sguardi femminili. I riccioli biondi trattenevano qualche perla d'acqua donando al suo volto una luce angelica.
Yeelen nella sua scura felinità da pantera evocava più facilmente un angelo nero, temibile e ammaliante.
-"Quale sarà la nostra prossima destinazione, Doc?"
-"Pensavo al Tarengiri Park, in questa stagione si può avvistare una moltitudine di animali che si fermano per abbeverarsi, stanotte dormiamo in campeggio e domani si ritorna alla normalità!"
-"Godiamoci queste ultime ore allora..."
Rispetto agli altri parchi il Tarengiri era sicuramente il più verdeggiante e il più ricco di fauna e flora con i suoi giganteschi baobab e le acacie ad ombrello, attorno al fiume si trovavano paludi e pianure alluvionali, nonché boschi. Durante la stagione secca giorni e giorni di cielo senza nuvole ed un sole rovente che asciugava l'umidità residua, faceva diventare la terra rossa e l'erba paglia avizzita.
Eppure centinaia di nomadi assetati approdavano qui sapendo di trovare sempre una parte d'acqua.
Interi branchi di elefanti grattavano il letto del fiume per scavare l'acqua sotterranea mentre gli animali migratori come gnu, bufali, gazzelle e antilopi si accontentavano delle ultime pozze rimaste.
Naturalmente tutto ciò favoriva una grande concentrazione di felini predatori come leoni e leopardi.
Greg e Yeelen riuscirono a scorgerne alcuni che si arrampicavano sui rami della kigella africana, i cui frutti mascheravano bene la movenza delle loro code e di alcuni grossi pitoni.
Anche qui poterono ammirare una quantità di volatili e lo struzzo masai, il pennuto più grande al mondo.
-"Io immagino così il paradiso terrestre prima dell'avvento dell'uomo..."
-"Sono d'accordo Greg, l'uomo non ha fatto altro che cercare di trasformare tutto in un inferno!"
-"Eva ha colto il frutto proibito... Tu che ne pensi di una deliziosa cena, in uno spartano camping?"
-"Mi trovi perfettamente in sintonia... Stasera non avrei proprio sopportato i tacchi!"
-"Ieri sera eri magnifica... prometti di ripetere l'esperienza!"
-"Te lo prometto, in un futuro molto lontano e in occasioni molto speciali..."
Il camping era ben attrezzato, vantava una grossa tenda ristorante con bracieri che diffondevano essenze profumate, la clientela era molto sportiva ed informale e condivideva lunghe tavolate.
Erano così rilassati e sereni da passare tranquillamente per due turisti in cerca di emozioni.
Poco distante da loro notarono uno strano gruppetto formato da due nord africani in vesti occidentali ed un indigeno locale in abito coloniale da guida.
Parlavano sottovoce in Swahili, pensando di non essere compresi dagli avventori stranieri e lanciavano occhiate furtive tutt'attorno.
Yeelen distinse chiaramente la parola "Wapi? (dove?) e Lini? (quando?)".
Greg riuscì a carpire molto di più dalla conversazione e nonostante fingesse il totale disinteresse continuando a vezzeggiare la sua compagna, capì che quei tre stavano complottando qualcosa di poco chiaro e pericoloso.
Probabilmente si trattava  di semplici bracconieri cacciatori d'avorio, ma i due medici intuirono qualcosa di ben più grave.
Purtroppo esistevano anche lì falangi di estremisti islamici che praticavano il terrorismo e forse qualche infiltrato era riuscito a inserirsi nella sfera protetta, già molto prima che fosse sigillata.
Anche quell'angolo di paradiso rischiava di essere violato...
Greg e Yeelen, finita la cena s'incamminarono a braccetto fingendo un'allegra ebbrezza e si portarono vicino al falò per discutere indisturbati e continuare ad osservare l'inconsueto trio.
-"Dobbiamo tenere gli occhi aperti, d'ora in avanti Yeelen... non siamo al sicuro nemmeno qui! Proporrò d'intensificare i controlli e le misure di sicurezza..."
-"Tu pensi che qualcuno voglia organizzare un attentato anche all'interno?"
-"Non ne sono sicuro, meglio tenersi pronti... qualcuno potrebbe non essere ancora soddisfatto!"
Passarono vicinissimi al tavolo dei sospetti barcollando ed abbracciandosi con enfasi, scontrarono uno dei tizi e si affrettarono a ripetere "Sorry, sorry!"
La recita era perfetta e riuscirono a rubare ancora queste parole: Lobo...  pesi iwazekanavyo! Lobo il più presto possibile...

Un Angelo In TanzaniaWhere stories live. Discover now