Parte 14 Effetti e speranze.

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Parte   XIV   Effetti e speranze

Greg e pochi altri uscirono fuori dallo scudo magnetico indossando le tute anticontaminazione e presero in dotazione qualche moderno mezzo veloce cingolato con sospensioni  per una prima esplorazione.
Nell'immediato sembrava tutto perfettamente normale, man mano che si avvicinavano al confine l'atmosfera appariva greve e nebulosa e la temperatura tendeva ad abbassarsi.
Giunti al limitare dell'epicentro lo scenario divenne spettrale, cumuli di rovine in parte ancora fumanti, corpi senza vita raccapriccianti, mutilati o carbonizzati, animali da allevamento con la pelle bruciata e penzolante. Crateri e fuliggine nera ovunque.
Mombasa non esisteva più, completamente inghiottita dal mare a causa dell'onda d'urto.
Nairobi era un cumulo di macerie, qui trovarono qualche superstite che vagava inebetito, gli abiti laceri e bruciati con gravi ustioni su tutto il corpo. Vicino alle montagne qualcuno aveva improvvisato un centro di medicazione, una vecchia suora dal viso avvizzito si prodigava a detergere e fasciare ferite aiutata da altre missionarie.
Era arrivata in soccorso da Johannesburg a bordo di un elicottero della Croce Rossa con alcune consorelle.
Lo stupore di Greg nel ritrovare proprio lì la cara suor Johana fu incontenibile, corse ad abbracciarla nella sua pesante tenuta e non le risparmiò una bella ramanzina per la sua imprudenza.
In realtà tutta l'Africa correva un grave pericolo di contaminazione poichè le conflagrazioni erano state molteplici e avevano escluso per il momento solo il sud, ma la propagazione degli effetti collaterali sarebbe stata presto su larga scala. I fiumi, la terra, il cielo... tutto era stato avvelenato e lo scudo atmosferico terrestre danneggiato, si prevedevano carestie, siccità e abbassamento delle temperature negli anni a venire.
Presto tutto si sarebbe trasformato in un gran deserto improduttivo.
-"Greg, io sono vecchia ormai non mi spaventa la morte... la mia missione è occuparmi di chi prova sofferenza, se riuscirò in parte ad alleviarne qualcuna avrò fatto solo il mio dovere!"
-"Si, siamo qui per questo anche noi... ma come vedi non possiamo mettere in pericolo la base di Ngorongoro!"
-"Ah, si l'enorme progetto di salvaguardia della specie... una sorta di Jurassic Park per ricchi nostalgici... non sto criticando te Greg, ma attento a chi ne muove i fili! Ti sei chiesto perchè hanno scelto proprio quel luogo da  salvare? Perché rappresentava già un ameno parco divertimenti per facoltosi annoiati e perchè la popolazione pacifica non crea problemi..."
-"Noi ci preoccupiamo di salvare qui, qualche centinaio di persone... quando hanno distrutto un intero continente! Non era così che dovevano andare le cose... ora me ne rendo pienamente conto!"
-"Non ti avvilire Greg, continua il tuo lavoro, la natura ha infinite risorse... chissà  magari un giorno tutto si aggiusterà!"
Il dottor Freeman mise al corrente i suoi compagni circa la conversazione avuta con suor Johana e cercò il loro appoggio, ormai sfiduciato sul buon proposito della causa.
-"Agiremo secondo coscienza Greg, e cercheremo di stare uniti... so che altri medici e ricercatori sono dalla nostra parte, non tutti si fanno comprare dal denaro o da promesse di potere... saremo angeli con un'ala sola, ma insieme potremo volare!"
Fu Alan a parlare, il ragazzone canadese che per una volta tanto dava dimostrazione di estrema serietà.
Yeelen desiderava in quel momento il conforto e il sorriso di sua madre e un poco del suo potere di canalizzazione.
Yasmine era spaventata e sgomenta, Peter come al solito freddo e impenetrabile.

"Coraggio ragazzi! Occupiamoci dei feriti e raccogliamo orfani e superstiti da portare al riparo!"
Ritornarono al campo esterno dopo ore ed ore di duro lavoro e sistemarono una prima dozzina di persone, reperite quel giorno.
Dopo avergli assicurato ogni comfort ed aver nominato un responsabile, si avviarono alla camera intermedia per la decontaminazione.
Qui si lasciarono investire dai getti delle docce neutralizzanti e ripresero le vesti convenzionali.
Nella mente di Yeelen si fece strada l'idea che bisognava cercare di risanare perlomeno il sud Africa, per il resto ci sarebbero voluti troppi anni e un lavoro immane, voleva consultarsi con i biologi perché forse una speranza c'era...
Lo Sciamano le aveva anticipato in sogno che doveva condurre un gregge, lei avrebbe condotto i discendenti dei suoi avi con orgoglio!
Con l'aiuto di Greg e della scienza ci sarebbe riuscita, ne era sicura, ora finalmente vedeva chiaro davanti a sé!
Quella notte dopo una cena silenziosa e senza entusiasmo, Yeelen si coricò e sprofondò in un sonno pesante ed evocativo.
Sognò lo Sciamano attorniato da miriadi di piccoli esseri viventi che si disperdevano in aria e sul terreno circostante alzando nubi di polvere, il vecchio non ne era assolutamente disturbato, anzi sorrideva soddisfatto e indicava loro la via verso l'orizzonte.
Al mattino, grata a sua madre per averle trasmesso il "dono", seppe esattamente cosa fare e cercare e si avviò, decisa a consultarsi con Greg e i ricercatori favorevoli alla loro causa.

Un Angelo In TanzaniaOnde histórias criam vida. Descubra agora