Parte 48 Luce!

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Dodoma 28 Aprile ore 10 a.m.

In poco tempo Connor e Qwara avevano percorso centinaia di chilometri senza quasi accorgersene. Avevano tenuto gli occhi incollati al monitor e tutto il resto era sfilato velocissimo e monotono. Arrivarono finalmente alla conclusione di quel viaggio inaspettato nel ventre sconosciuto della selvaggia terra che li ospitava. Videro la luce affacciarsi all'ultimo tratto del tunnel, quindi rallentarono pronti a fermarsi. Una robusta grata seminascosta dalla vegetazione impediva l'accesso e tantomeno l'uscita.
- E ora cosa facciamo? - Chiese Connor allibito scendendo dal mezzo dopo averne spento il motore.
Qwara scesa a sua volta cominciò a guardarsi in giro e a studiare l'ingresso e i pozzi di aerazione sovrastanti.
- Se qualcuno gettasse una corda dall'alto forse si potrebbe uscire... - Constatò l'amazzone.
- Già, peccato che siamo soli e dubito che ci sia in zona un esercito della salvezza pronto per noi...
- Shh, taci uomo di poca fede! Tu cerca solo di procurarmi una corda come si deve... Qui intorno qualcosa si dovrebbe trovare...
Qwara aveva notato una sorta di dissestamento alla base della grata forse qualche scimmietta o animaletto curioso si era scavato un accesso all'interno del tunnel.
Recuperò una sbarra di ferro e si adoperò per allargare la buca. Non si fermò fin quando non si ritenne soddisfatta.
Connor la guardò perplesso: era un passaggio comunque troppo angusto per un essere umano...
Qwara fece passare un capo della corda reperita dal suo compagno attraverso la grata e concentrò lo sguardo oltre le sbarre, il suo atavico spirito selvaggio detestava sentirsi imprigionato e questo le diede la forza di trasformarsi a poco a poco in un terribile felino giovane e determinato. Il suo ruggito riempì il silenzio dell'oscuro tunnel rimbalzando tra le pareti calcaree, gli occhi gialli e terribili bramavano la libertà. La sagoma sinuosa dal manto nero lucido, a tratti bluastro si fece spazio attraverso la buca per ritrovarsi ben presto all'aperto. Si scosse di dosso il terriccio e con le possenti zanne che brillavano alla luce del sole afferrò la corda e si allontanò silenziosa nel fitto della vegetazione.
Poco dopo Connor si sentì chiamare:
- Che fai lì imbambolato? Afferra la corda! - Qwara lo guardava dall'alto sfoderando il più dolce dei suoi sorrisi.
Il giovane scosse la testa incredulo ed afferrò la corda cominciando a issarsi su per l'apertura dello sfiato.
Al di fuori si ritrovarono in mezzo al niente più assoluto, una vecchia miniera di carbone abbandonata faceva bella mostra dei suoi detriti come una brutta cicatrice sulla superficie dell'altopiano. Tutto intorno polvere e povere capanne di legno e fango sfasciate dalla pioggia. Erano ancora ben lontani dalla civiltà e soprattutto da Ngorongoro, senza la pur minima possibilità di comunicare con il campo.
Eppure i sensi di Qwara perennemente in allerta avvertirono presenze umane nelle vicinanze.

Yeelen tornata al campo base aveva nuovamente sognato lo Sciamano che le indicava le alture di Dodoma avvertendola di un pericolo imminente.
Ricordando di aver informato il fratello del passaggio segreto in caso di pericolo insistette per recarsi in zona accompagnata da una squadra di fedelissimi armati.
Greg procedeva al suo fianco con Hangsi in testa e i migliori cacciatori hadzabe muniti di arco e frecce alle spalle.
Arrivarono silenti e circospetti all'ingresso del tunnel, videro il mezzo cingolato abbandonato e la corda che penzolava dal soffitto, qualcuno aveva usato il passaggio!
I piccoli cacciatori presero a seguire impercettibili tracce e a fiutare l'aria. Erano sicuri che da lì fosse passato un felino di sesso femminile di taglia media e pelo scuro.
Yeelen cominciò a temere per il fratello, non lo credeva affatto pronto ad affrontare una belva feroce...
La sua sorpresa e la sua gioia fu perciò immensa quando lo vide apparire dal nulla a fianco di una fiera cacciatrice amazzone dall'aspetto amichevole.
I due fratelli si abbracciarono contenendo a stento le lacrime, un brutto incubo sembrava volgere al termine...


PS. Vi FACCIO soffrire ancora un po' ma sto cercando la conclusione...

Un Angelo In TanzaniaWhere stories live. Discover now